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Progetto Tempi e Spazi per una città vivibile

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THÔNG TIN TÀI LIỆU

Thông tin cơ bản

Tiêu đề Tempi e Spazi per una Città Vivibile
Trường học Università degli Studi di Foggia
Thể loại Progetto
Năm xuất bản 2008
Thành phố Foggia
Định dạng
Số trang 37
Dung lượng 848,5 KB

Nội dung

ALLEGATO N REGIONE PUGLIA AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE, DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA’ Servizio Sistema Integrato Servizi Sociali Formulario per la presentazione di PROGETTI PER STUDI DI FATTIBILITA’ PER IL PIANO TERRITORIALE DEI TEMPI E DEGLI SPAZI D.G.R n … del ………… Denominazione Progetto Tempi e spazi per una città vivibile Comune Capofila: FOGGIA Provincia di riferimento: FOGGIA Riservato all’ufficio Protocollo d’arrivo: _ data _ Il funzionario Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 1 SOGGETTO PROPONENTE (indicare il comune capofila dell’Ambito Proponente) 1.a Comune capofila FOGGIA Indirizzo (Sede legale del Comune capofila) PALAZZO DI CITTA’ - C.SO GARIBALDI N 37 CAP 71100 Città FOGGIA Tel 0881/721612 Provincia FG Fax 0881/721615 e-mail sindaco@comune.foggia.it Nome del Rappresentante legale: Ing Mongelli Giovanni Battista Referente per il progetto Corvino Nicola Indirizzo del Referente di progetto: Via P Fuiani n 16 CAP 71100 Città FOGGIA Tel 0881/792803 Provincia FG Fax 0881/792828 e-mail: n.corvino@comune.foggia.it 1.b Ambito territoriale sul quale si sviluppa la proposta progettuale Ambito Sociale di Zona: FOGGIA Ufficio di Piano competente: UFFICIO DI PIANO DI FOGGIA Indirizzo : Via P Fuiani n 16 CAP 71100 Tel 0881/792803 Città FOGGIA Provincia FG Fax:0881/792828 e-mail Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 2 ESIGENZE E CRITICITA’ DELL’AMBITO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO 2.1 Analisi di contesto Fornire una descrizione del contesto finalizzata a definire i punti di forza e di debolezza del territorio, considerando le caratteristiche della popolazione (classi di età, presenza di immigrati, tasso di scolarità, ecc.) Descrizione dei fenomeni sociali in merito quali è proposto l’intervento anche in riferimento alle connessioni dell’intervento proposto i servizi e le attività previste nei Piani sociali di Zona degli ambiti territoriali interessati ed i servizi di conciliazione disponibili (ospedalieri, assistenziali, scolastici, della mobilità, ecc.) La città di Foggia si estende su una superficie di Kmq 505,9 e fa registrare - nell’anno 2008 153.239 cittadini residenti La popolazione residente si riduce di 230 unità rispetto all’anno 2007 a causa della differenza tra saldo migratorio (-511 unità) e saldo naturale (+281 unità) La dinamica demografica è stata caratterizzata da un decremento della popolazione e da un saldo migratorio negativo costante nel tempo rispetto al resto della Puglia Foggia subito un progressivo invecchiamento della popolazione (indice di vecchiaia uguale a 115,05% anno 2008) una % di anziani maggiore di 80 anni pari a 4,86 (determinando alti valori dell’indice di dipendenza) e a tale fenomeno si associa un aumento delle persone che vivono sole Questi fenomeni fanno aumentare i problemi di tipo assistenziale, dal momento che le persone che vivono da sole comportano un aumento del carico socio assistenziale Questo problema viene mitigato dai fenomeni migratori, provenienti soprattutto dai Paesi Balcanici (Albania, Jugoslavia e Macedonia), registrando così una percentuale molto alta di permessi di soggiorno soprattutto per motivi di lavoro connesso alla cura delle persone anziane non autosufficienti Tab n 2003 Immigrati Emigrati Nati vivi Morti Popolazione ( - 14) Popolazione (15 - 19) Popolazione (20 - 24) Popolazione (25 - 29) Popolazione (30 - 34) Popolazione (35 - 39) Popolazione (40 - 44) Popolazione (45 - 49) Popolazione (50 - 54) Popolazione (55 - 59) Popolazione (60 - 64) Popolazione (65 - 69) Popolazione (70 - 74) Popolazione (75 - 79) Popolazione (80 - 84) Popolazione (85 e oltre) Popolazione Densità di pop./Kmq Famiglie persona Famiglie totali Matrimoni religiosi Matrimoni civili Separazioni Divorzi 2004 2005 2006 2007 1894 1750 1608 1811 2116 2439 2189 3047 2180 2281 1578 1595 1543 1490 1426 1211 1168 1234 1242 1321 24792 24923 24292 24054 23698 9480 9397 9190 9103 9120 10605 10248 9926 9692 9478 11901 11256 10589 10535 10168 11702 11480 11502 11433 11083 11848 11447 11491 11338 11065 11262 11460 12057 12031 11803 10317 10547 10706 10583 10880 10142 10215 10196 10150 10215 9577 10188 10344 10249 10096 7971 7725 7856 8247 8708 7228 7386 7311 7552 7578 6403 6389 6414 6397 6650 5441 5434 5190 5389 5432 3723 4064 4137 4045 4246 2400 2621 2449 2731 3249 154792 154780 153650 153529 153469 306,02 306,00 304,60 304,36 304,24 10644 12456 11804 12485 12654 52119 52793 53189 53677 54407 684 652 604 592 612 124 106 126 142 117 242 307 198 293 262 98 179 87 114 103 Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 2008 1994 2505 1523 1242 23613 8881 9270 9771 10777 11197 11735 11258 10240 10002 9329 7569 6638 5513 4248 3198 153239 330,08 13480 55077 571 157 383 129 Fonti: Servizi Demografici Comune di Foggia MeglioFoggia – Osservatorio della qualità della vita della città di Foggia Il confronto fra la rilevazione del 1° gennaio 2008 e l’ultimo censimento (2001), mette in luce come in Puglia vi sia stata, nell’arco di pochi anni, una crescita complessiva del numero dei cittadini stranieri residenti che sfiora il 53% una punta del 59% circa, nel territorio foggiano Tab n Fonte: Elaborazioni OSR su dati ISTAT, Bilanci demografici 2007 La Città si caratterizza per la consistente presenza della popolazione in età centrale (fascia di età 39-49 aa.), un relativo incremento del tasso di disoccupazione pari al 12,05%, la cui maggioranza è costituita da donne Si registra un aumento del numero delle famiglie pari a 55.077 nel 2008 contro le 47.310 del 2001 e un aumento costante delle famiglie un solo componente (13.480 nel 2008) Tab n Il tasso di fecondità, cioè il numero di nati diviso il numero di donne in età feconda (15-49 aa.) per 1000 è di 21,03; si registra, quindi, una sostanziale invariabilità della fecondità della donna negli anni 2000-04 una percentuale media del 15,5 per mille e un lieve incremento del tasso di natalità passato dal 1,23 al 1,33, un progressivo avanzamento dell’età della prima gravidanza a circa 28 anni La natalità è pari al 9,25 per 1.000 abitanti nell’anno 2007, rispetto al dato regionale che è del 9,38 per 1.000 abitanti e a quello nazionale del 9,4 per 1.000 abitanti; il tasso di mortalità è diminuito nell’anno 2008 ed è pari all’8,09 per 1.000 abitanti Tab n Immigrati/1.000 residenti Emigrati/1.000 residenti Tasso di incremento migratorio (%0) Tasso di mortalità (%O) 2003 2004 2005 2006 2007 2008 12,24 15,76 -3,52 7,82 11,31 14,14 -2,84 7,55 10,47 19,83 -9,33 8,00 11,80 14,20 -2,39 8,06 13,79 14,86 -1,07 8,60 13,01 16,35 -3,33 8,09 Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi Tasso di natalità (%O) Tasso di incremento naturale (%O) Densità di pop./Kmq Indice di struttura (%) Indice di ricambio (%) % anziani > 80 anni Indice di vecchiaia (%) Indice di dipendenza (%) Famiglie persona/1.000 famiglie Divorzi e separazioni/100 matrimoni 10,19 2,37 306,02 88,72 84,08 3,96 101,63 24,04 204,22 42,08 10,30 2,76 306,00 93,14 82,21 4,32 103,90 24,91 235,94 64,12 10,01 2,00 304,60 97,08 85,48 4,29 104,98 24,55 221,93 39,04 9,67 1,61 304,36 98,39 90,60 4,41 108,56 25,26 232,59 55,45 9,29 0,68 304,24 101,55 95,48 4,88 114,59 26,46 232,58 50,07 9,93 1,83 330,08 105,35 105,04 4,86 115,05 26,51 244,75 70,33 Fonti: Servizio Statistica Censimenti Piano e Programmazione del Comune di Foggia MeglioFoggia – Osservatorio della qualità della vita della città di Foggia Si registra un aumento del numero dei nuclei familiari che contano quattro componenti, ma è soprattutto elevato il numero di single Nell’anno 2009 le famiglie numerose registrate sono n 263 di cui n 248 figli minori da 0-17 anni e precisamente: n 191 n figli, n 39 figli, n 13 figli, n figli, n figli, n figli e n 11 figli E’ cresciuta sia l’età al primo matrimonio delle donne (30 anni) che degli uomini (35 anni) La quota dei matrimoni successivi al primo è in aumento e si attesta sul 5% Cresce la quota di coppie che non scelgono la comunione dei beni al momento del matrimonio L’età della nascita dei figli è di 30,8 per le donne e di 34,6 per gli uomini, come effetto della posticipazione dell’uscita dei giovani dalla famiglia di origine I giovani permangono più a lungo nella famiglia di origine tra i 20 e i 34 anni: i maschi per il 63,4% e le femmine per il 47,9% I giovani rimangono più a lungo in famiglia per un maggiore investimento formativo rispetto al passato, in quanto i problemi economici creavano incertezze per il futuro, mentre oggi i rapporti tra genitori e figli non sono più gerarchici come in passato e i figli possono comunque mantenere la propria autonomia in casa Il carico di lavoro familiare per le donne occupate è molto elevato e poco distribuito all’interno della coppia Il 71,7% del lavoro familiare della coppia senza figli è infatti a carico della donna nel caso in cui la donna lavora Il valore sale se si considerano le lavoratrici in coppia figli (79,5%) Nella Città di Foggia sono preoccupanti i dati relativi all’evasione scolastica, nell’anno scolastico 2007/2008, n 40 genitori sono stati denunciati, e di questi, 10 sono stranieri; 30 sono stati i minori segnalati per l’evasione: 28 nelle scuole medie e segnalazioni nelle elementari;questi i dati sull’evasione scolastica, secondo le rilevazioni più recenti effettuate dall’Ufficio Minori della Questura di Foggia Tab n 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Scuola materna – Numero alunni 5847 6153 5569 5519 5354 5210 Scuola materna – Numero classi 294 285 277 279 278 270 Scuola elementare – Numero alunni 8482 8024 8131 8059 8320 8465 Scuola elementare – Numero classi 428 426 423 370 414 420 Scuola media inferiore - Numero alunni 5854 5822 5395 5419 5214 5226 Scuola media inferiore - Numero classi 258 286 241 230 230 238 Ritiri ed abbandoni scuola media 18 19 35 41 40 40 11539 11739 11526 11747 11458 11054 Scuola media superiore - Numero alunni Scuola media superiore - Numero classi 550 559 543 557 535 629 Università di Foggia – Totale Immatricolati 2143 2196 2251 2281 2410 3082 Università di Foggia - Totale iscritti 9922 10282 10628 10608 10664 11126 Università di Foggia - Numero docenti 209 235 289 333 344 372 Ammessi esame di maturità 2099 2131 2071 2023 1837 1756 Maturati 1932 2057 1970 1943 1733 1603 Università di Foggia - Totale laureati 919 1080 1088 1300 1228 1582 Popolazione 154792 154780 153650 153529 153469 153239 Fonti: Assessorato alle Pubblica Istruzione del Comune di Foggia, Università degli Studi di Foggia Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi Secondo i dati del censimento del 2001 nella città di Foggia il tasso di analfabetismo si attesta al 2,8% Nell’anno 2008 si registra un aumento del numero degli alunni frequentanti la Scuola Elementare 8.465 su 8.024 del 2004 ed 8.320 del 2007 Inoltre, si registra una diminuzione degli alunni della Scuola Materna 5.210 nel 2008 e 5.354 nel 2007 rispetto a 6.153 nel 2004 e nella Scuola Media Inferiore 5.226 nel 2008 e 5219 nel 2007 rispetto a 5.822 nel 2004 La dispersione colpisce maggiormente gli Istituti Professionali 8,93% e gli Istituti d’Arte 6,49% , mentre il fenomeno è più contenuto nei Licei Scientifici (1,84%), a rischio abbandono è soprattutto il primo anno di corso A lasciare la scuola sono soprattutto i maschi Le femmine sono più brave: frequentano regolarmente, ottengono votazioni più alte e più promozioni Rispetto al rapporto alunni, classi e docenti, all’interno del sistema scolastico, complessivamente l’andamento risulta positivo, in quanto si registra un sostanziale equilibrio e, soprattutto, si evidenzia un consolidamento della istruzione universitaria La sede universitaria, a fronte di una tenuta degli immatricolati e degli scritti, presenta, un incremento dei docenti passando da 372 del 2008 su 344 del 2007 e soprattutto dei laureati n 1.582 nel 2008 rispetto a 1.228 nel 2007 L’Università degli Studi di Foggia si compone delle Facoltà di Lettere, Scienze della formazione, Giurisprudenza, Economia, Medicina e Agraria, le cui sedi sono sparse nel territorio cittadino Nella Città è presente anche una sede distaccata del Politecnico di Bari che comprende i corsi di Ingegneria Meccanica, Ingegneria Elettrica, Ingegneria Civile e Ingegneria Gestionale Tab n Scuola materna: alunni/classe Scuola elementare: alunni/classe Scuola media inferiore: alunni/classe Abbandoni scuola media inferiore/100 alunni Scuola media superiore: alunni/classe Scuola media superiore: alunni/1.000 residenti Immatricolati/Maturati Iscritti universitari/1.000 residenti Iscritti universitari/Docenti universitari Maturati/100 ammessi ad esame di maturità Maturati/1.000 residenti Laureati/1.000 residenti Laureati/100 immatricolati Università di Foggia = percentuale di abbandono 2003 2004 2005 2006 2007 2008 19,89 19,82 22,69 0,31 20,98 74,55 1,11 64,10 47,47 92,04 12,48 5,94 42,88 9,26 19,30 20,15 21,96 0,77 17,57 72,14 1,92 72,61 29,91 91,29 10,46 10,32 51,33 8,11 21,59 18,84 20,36 0,33 21 75,84 1,07 66,43 43,75 96,53 13,29 6,98 49,18 6,85 20,10 19,22 22,39 0,65 21,23 75,01 1,14 69,17 36,78 95,12 12,82 7,08 48,33 7,14 19,78 21,78 23,56 0,76 21,09 76,51 1,17 69,09 31,86 96,05 12,66 8,47 56,99 8,62 19,26 20,10 22,67 0,77 21,42 74,66 1,39 69,49 31 94,34 11,29 8,00 50,95 9,55 Fonti: Assessorato alle Pubblica Istruzione del Comune di Foggia; Università degli Studi di Foggia; Ufficio Scolastico Provinciale di Foggia; I.R.R.S.A.E.; MeglioFoggia – Osservatorio della qualità della vita della città di Foggia L’analisi in base all’attività economica visto un’improvvisa ripresa dell’occupazione in agricoltura, la prima inversione dopo diversi anni di declino occupazionale del settore; ed è proprio nel settore agro alimentare, le cui industrie sono distribuite lungo l’intero Tavoliere delle Puglie, che si sviluppa e si rafforza la sinergia il sistema regionale Inoltre, a questo settore è attribuibile il più importante aggregato sia per valore delle esportazioni (63,1 milioni di euro) che delle importazioni (35,7 milioni di euro) Da indagini di mercato si evidenzia che cresce il tessuto imprenditoriale (un terzo della crescita del sistema delle imprese è riconducibile a donne imprenditrici ed è pari ad un 1/3 del totale) e lo fa a ritmi lievemente superiori al dato nazionale; si assiste ad una graduale metamorfosi dell’assetto aziendale, sempre più orientato alle forme societarie a discapito di quelle individuali e, tuttavia, è ancora netta la prevalenza di microaziende Sul piano creditizio e finanziario è ancora alta la quota di sofferenza bancaria sui corrispondenti impieghi, dato in linea il dato nazionale e nettamente inferiore a quello regionale Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi Oggi si sta assistendo all’emersione di settori “nascenti” come quello della ricerca e del trasferimento tecnologico, il distretto agroalimentare di qualità, quello delle produzioni energetiche rinnovabili che apre, in stretta compatibilità ambientale, nuove prospettive, non solo alle fonti eoliche e fotovoltaiche, ma, soprattutto, a quelle derivanti dalla biomassa e dai biocarburanti, estremamente interessanti per il futuro dell’agricoltura A ciò bisogna aggiungere altre importanti iniziative, come, ad esempio l’attivazione dei PIT 1Area Tavoliere, che incidono sull’assetto infrastrutturale del territorio (particolare carenza di infrastrutture di trasporto), sulle strutture economiche e sociali, sulle specializzazioni produttive, sul potenziamento del tessuto imprenditoriale, sulla formazione di reti e i nuovi investimenti Stabile è il livello occupazionale nell’industria, un lieve miglioramento si registra nel settore delle costruzioni, mentre si riduce il numero degli occupati nell’industria manifatturiera L'evolversi della situazione demografica, il progressivo invecchiamento della popolazione, la crisi dei rapporti coniugali, l'aumento di famiglie multietniche, il peso delle responsabilità genitoriali stanno introducendo rapidi mutamenti nella struttura familiare e nelle condizioni dei minori Il disagio di un componente il nucleo familiare non può essere letto come espressione di un sintomo soggettivo, sottratto ed indipendente dal contesto in cui si è strutturato Infatti, esso rappresenta viceversa il segnale di una situazione che non è riuscita ad individuare ed utilizzare autonomamente le risorse necessarie per superare una fase di crisi Tale situazione, se non opportunamente e prontamente supportata, può condurre ad un isolamento sociale tanto più grave quanto più tardivamente e insufficientemente affrontata Il focus è quindi trasferito dal singolo individuo al suo contesto di riferimento primario, appunto la famiglia È solo attraverso la comprensione della sua dinamica interna, delle esigenze, delle aspettative e delle risorse di ciascuno dei componenti che è possibile inquadrare in modo esauriente il pieno recupero dell'autodeterminazione ed autonomia Nelle famiglie problemi socio-economici, i genitori non sono in grado di supportare i figli nel difficile percorso di crescita e i minori sono maggiormente esposti a rischi di marginalità sociale e devianza giovanile Da analisi effettuate sul territorio, tra ragazzi che vivono in contesti familiari particolarmente disagiati, si riscontra una frequente disaffezione scolastica associata a fenomeni di vera e propria inadempienza e una delega da parte della famiglia quasi completa della loro educazione alla strada A ciò si aggiunga che nella città di Foggia i minori avviati al lavoro nero senza aver concluso l’obbligo scolastico costituiscono già una prima fascia di bisogno sociale che tre caratteristiche: ridotta capacità di permanenza nel nucleo di origine, predisposizione al rischio di devianza, scarsa scolarità Il territorio foggiano è dunque caratterizzato dal graduale distacco del minore dal nucleo familiare d’origine che da vita a compositi gruppi minorili “di strada” ed a forme più o meno accentuate di ghettizzazione minorile Elevato risulta essere, infatti, il numero dei minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria Minorile In particolare negli ultimi mesi gli episodi di devianza giovanile registrati su tutto il territorio nazionale e, più in particolare, nella Regione Puglia e nella Provincia di Foggia sembrano inarrestabili e i dati relativi sono davvero preoccupanti se si guarda alla rilevazione del Rapporto Nazionale sulla Condizione dell’infanzia e dell’adolescenza (2005), secondo cui, il 42,3% dei bambini tra i e gli 11 anni dichiara di subire brutti scherzi, il 39,6% afferma di subire provocazioni e/o prese in giro ripetute e il 33,6% offese immotivate ripetute Tra i minori il 20,2% si dichiara minacciato da coetanei o ragazzi più grandi, il 12,6% subisce furto di oggetti e/o cibo, mentre il 4,8% viene derubato Il 12,1% dichiara di essere stato vittima di maltrattamenti ripetuti da parte di coetanei Secondo quanto riporta lo stesso Rapporto, il bullismo tende a manifestarsi nelle fasce di età dai 7-8 14-18 anni (in altre parole negli anni della scuola elementare e media, talvolta scivolamento all’inizio delle superiori) Il fenomeno trova il suo humus preferito in ambito scolastico e/o studentesco: aule, corridoi, bagni, laboratori, spogliatoi della palestra, cortili antistanti i plessi scolastici; nonché tutti i luoghi isolati o poco sorvegliati dal personale scolastico Talvolta si tratta di prepotenze che, anche se frequenza meno accentuata, si verificano nel tragitto casa-scuola e, più in generale, alle fermate degli autobus e sui mezzi di trasporto, nei locali e luoghi di ritrovo di massa: discoteche, bar, sale giochi, giardini e parchi pubblici Il Rapporto non riesce in una corretta quantificazione del fenomeno, perché spesso i soggetti coinvolti, siano essi vittime o carnefici, non riferiscono gli episodi di bullismo subiti o realizzati Tuttavia, il Rapporto riferisce che nel 2002, un adolescente su tre (33,5%) Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi rispondeva alla domanda: «Si verificano minacce o atti di prepotenza nella tua scuola da parte dei compagni?» Percentuale che nel 2004 è salita al 35,4% Ancor più preoccupante è sapere che a livello provinciale, la percentuale di adolescenti che ammesso di aver picchiato e/o minacciato qualcuno è pari a 46,9% Il ruolo della “famiglia” diventa, dunque, strategico per svolgere un ruolo primario nell’organizzazione sociale Il bullismo, infatti, può essere considerato un fenomeno di natura psico-sociale complessa, circolare e processuale Il comportamento violento si configura, quindi, come un processo che si costruisce nel tempo e all’interno di relazioni E come tale, va considerato un “fatto sociale” A questo proposito, riportare alla famiglia d’origine la genesi delle difficoltà sociali di un individuo è centrale nella definizione delle caratteristiche dei bisogni dei minori Il fenomeno della devianza giovanile è legato al percorso qualitativo di crescita degli adolescenti e dei giovani in generale Oggi l’apporto offerto dai modelli di riferimento (genitori, educatori, ecc.) si sta modificando sia in termini quantitativi (i nuclei familiari sono numericamente più ridotti ed i genitori risultano impegnati nella sfera lavorativa per un orario prolungato rispetto al passato) sia in termini qualitativi (la trasmissione e la scelta di valori e modelli di riferimento è molto più articolata rispetto al passato) Da questo deriva, talvolta, uno stato di disorientamento all’interno del quale diventa difficile creare un progetto di vita o aderire ad un processo dinamico di crescita ed integrazione sociale In un contesto sociale caratterizzato, da una parte, dalla modifica delle fasi della vita l’anticipazione dell’età adolescenziale e il ritardo nel raggiungimento dell’autonomia economica e affettiva e, dall’altra, dall’indebolimento del ruolo delle agenzie educative, i giovani presentano sempre più spesso situazioni di disagio e di malessere Infine, a tutto ciò vanno aggiunte la scarsa conoscenza del fenomeno della devianza giovanile e delle sue dimensioni e la mancanza di un’attenzione costruttiva da parte degli attori locali coinvolti Le espressioni di questo malessere tra i giovani, nella Città di Foggia, sono tra le più varie e vanno dal comportamento disturbato in famiglia, nella scuola e nel quartiere, agli atti distruttivi e di teppismo minorile, alla violenza organizzata di bande spesso collegate in embrione alle più forti organizzazioni del crimine adulto, fino all’emergere sempre più frequente di disturbi psichici primari e/o spesso indotti dall’uso e dall’abuso di sostanze psicoattive I Tossicodipendenti in carico nel corso dell’anno 2009 presso i Ser.T della città di Foggia sono stati complessivamente 723, di cui 30 femmine e 484 maschi Interessante è il dato relativo agli utenti che sono in carico Ser.T (dove è noto prevalgono gli approcci centrati sul farmaco sostitutivo), rispetto a coloro che sono in carico alle comunità terapeutiche, dove si opera, invece, finalità educative-psicosociali-riabilitative L’età media dei soggetti, si attesta intorno 30-34 aa La principale sostanza d’abuso è costituita dall’eroina, seguita dalla cocaina, in notevole aumento rispetto all’anno 2008 Si osserva il valore stazionario dell’ uso secondario dei cannabinoidi La prevalente dipendenza da oppiacei importanti ricadute sulla salute dei suoi utilizzatori I tossicodipendenti conoscono un rischio di mortalità più elevato rispetto a quello della popolazione generale La principale causa di morte è rappresentata dall’overdose, seguita dalla mortalità per AIDS, che comunque dal 1997 subito un crollo in relazione all’introduzione delle nuove terapie antivirali; si registra invece un aumento dei decessi per eventi violenti ed accidentali e per cause legate alla debilitazione generale dell’organismo che accompagna la tossicodipendenza, come le epatopatie o i tumori Inoltre, la devianza minorile e adolescenziale non si manifesta sempre in comportamenti penalmente sanzionabili, ma rimarca e rimanda più spesso a espressioni di disagio e messaggi di malessere, attraverso diversi “segnali”: fughe da casa, vagabondaggio, abbandono scolastico, teppismo e vandalismo di vario genere, violenze e aggressioni in ambito scolastico (il bullismo) e sportivo (dentro e fuori gli stadi), spaccio e “trasporto” di sostanze stupefacenti, furti (4385 nel 2008 - dati osservatorio qualità della vita della Città di Foggia “Meglio Foggia”) e scippi Nell’anno 2009 nell’ambito della propria competenza relativa a minori sottoposti all’Autorità Giudiziaria Minorile il coinvolgimento di Associazioni di Volontariato si è posto in essere una serie di interventi finalizzati alla tutela dell’infanzia A seguito di segnalazioni e di disposizioni dell’Autorità Giudiziaria sono stati attuati interventi a protezione e tutela dei minori in difficoltà, attraverso affidamenti familiari ed eterofamiliari o, in alternativa, al reperimento di idonee strutture educative assistenziali disponibili all’accoglienza convittuale e semiconvittuale Nell’anno 2009 sono stati effettuati n 98 affidamenti familiari ed eterofamiliari, n 22 Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi inserimenti convittuali strutture semiconvittuali presso strutture educativo/assistenziali, n 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Fallimenti/1.000 imprese operanti Imprese operanti/100 residenti della Provincia 0,92 1,06 1,12 0,88 0,29 0,51 9,66 9,77 9,93 9,54 9,64 9,76 Imprese iscritte/100 imprese cessate 112,30 126,06 126,06 57,27 120,10 103,08 5,98 6,94 6,97 6,50 7,49 7,02 5,52 6,20 5,63 7,10 5,57 7,02 11,91 6,82 6,47 7,78 6,98 7,20 -0,03 1,04 1,18 -4,56 1,20 1,19 51,31 13,95 44,15 28 41 133 32,80 52,13 19,33 42,06 27 49 116 46 49,86 18,50 40,63 30 48 108 42 47,53 11,26 42,18 32 48 111 24,20 47,71 9,51 43,18 30 48 116 20,60 49,37 12,05 43,19 23 48 125 27 Imprese iscritte/1000 residenti della Provincia Tasso di mortalità delle imprese (%) Tasso di natalità delle imprese (%) Tasso di variazione incrementale delle imprese (%) Tasso di attività (%) Tasso di disoccupazione (%) Tasso di occupazione (%) Occupati: Agricoltura (in migliaia) Occupati: Industria (in migliaia) Occupati: Servizi (in migliaia) Persone in Cerca di Lavoro (in migliaia) 77 inserimenti presso educativo/assistenziali, n affidamenti familiari ed eterofamiliari di minori riconosciuti dalla sola madre, n 42 affidamenti a strutture di tipo residenziale per minori stranieri non accompagnati Nella Città di Foggia sono presenti n Centri Diurni autorizzati al funzionamento, totalmente insufficienti per rispondere adeguatamente alla domanda del territorio cittadino Per quanto attiene il lavoro si evidenzia che il tasso di occupazione relativo all’anno 2005 (40,63%) registrato un incremento negli anni 2007 e 2008 (43,18% e 43,19%) Tab n Fonti: Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura; Ufficio Provinciale del lavoro; I.S.T.A.T.; I.P.R.E.S.; Sezione fallimentare del Tribunale di Foggia; Megliofoggia – Osservatorio della Qualità della vita della città di Foggia Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi Nel Comune di Foggia si assiste ad un incremento del tasso di disoccupazione pari al 12,05% (anno 2008) Inoltre, si registra un aumento del numero dei fallimenti, si passa da 19 a 34 unità, mentre le imprese operanti passano da 65.781 a 66.571 unità Le imprese che cessano la loro attività aumentano rispetto all’anno precedente (da 4.259 a 4.649 unità) e si attestano al di sopra del valore medio degli anni precedenti Le imprese che si iscrivono diminuiscono rispetto all’anno precedente (da 5.115 a 4.792 unità) e si attesta, comunque, al di sopra del valore medio degli anni precedenti Il valore più alto si registra nel 2007 Tab n Numero fallimenti Imprese operanti nella Provincia di Foggia Imprese cessate nella Provincia di Foggia Imprese iscritte Provincia di foggia Occupati nella Provincia di Foggia (in migliaia) Occupati: Agricoltura (in migliaia) Occupati: Industria (in migliaia) Occupati: Servizi (in migliaia) Persone in Cerca di Lavoro nella Provincia di Foggia (in migliaia) Totale Forza Lavoro nella Provincia di Foggia (in migliaia) Residenti attivi nella Provincia di Foggia (popolazione tra 15 e 64 anni in migliaia) Popolazione della Provincia di Foggia Fonti: 2003 2004 2005 2006 2007 2008 61 66452 3666 4117 202,40 28 41 133 71 67151 3783 4769 192 27 49 116 76 67954 3783 4769 185 30 48 108 57 64990 7741 4433 190,80 32 48 111 19 65781 4259 5115 196 30 48 116 34 66571 4649 4792 196 23 48 125 32,80 46 42 24,20 20,60 27 235,20 238 227 215 216,60 224 458 457 455 452 454 454 688001 687535 684273 681546 682456 682260 Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura; Ufficio Provinciale del lavoro; I.P.R.E.S.; I.S.T.A.T.; Sezione fallimentare del Tribunale di Foggia; Megliofoggia – Osservatorio della Qualità della vita della città di Foggia Nelle famiglie foggiane si riscontra una prevalenza di rapporti di lavoro precari, poco qualificati e poco remunerati Il lavoro assume una connotazione strumentale in quanto mezzo per ottenere un reddito sufficiente per vivere: l’inserimento avviene nel mercato del lavoro secondario e non offre quindi né livelli di gratificazione accettabili né sicurezza di reddito La vulnerabilità legata al lavoro deriva in parte da condizioni di partenza, ma risulta colpire oggi anche ampi strati di quella popolazione ‘media’ che sta subendo gli attuali processi di ristrutturazione dell’economia Si tratta quindi di una fragilizzazione involontaria di quel ceto operaio fino a qualche anno fa sostanzialmente garantito Le relazioni familiari risultano ambivalenti Come principale agente di socializzazione primaria, la famiglia risulta determinante sulle dinamiche di vita dei suoi componenti, ma ciò è vero sia in maniera positiva che negativa In altri termini, l’esistenza di reti familiari non implica necessariamente la loro coincidenza reti di supporto; in alcuni casi, diventano forme di condizionamento, di limite e di stress Nel sistema di sostegno, prevalgono meccanismi gerarchici I legami di reciprocità ascrittivi prevalgono sulla rete di rapporti volontari (es le reti amicali) In caso di bisogno, le risorse informali che si attivano per prime saranno quelle dei familiari più prossimi, per poi allargarsi alle cerchie esterne E’ stato inoltre rilevato un meccanismo di mutua esclusione tra reti di relazioni primarie e informali e reti di relazioni formali La famiglia è il luogo principale di soddisfacimento dei bisogni degli individui e ad essa viene attribuita la responsabilità primaria di sostenere i membri in difficoltà Solo quando questa viene meno o non c’è, si ricorre servizi esterni Un aspetto interessante da notare è che, contrariamente alla letteratura più recente sulla vulnerabilità delle famiglie composte da anziani, a Foggia si è osservato un fenomeno di solidarietà intergenerazionale al rovescio: sono i nuclei composti da anziani a sostenere emotivamente ed economicamente i componenti più giovani Le famiglie composte da anziani, in quanto percettori di reddito fisso, diventano il principale meccanismo di difesa contro lo scivolamento nella povertà economica dei figli, anche se ciò le sottopone Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 10 alla promozione dell’iniziativa, sensibilizzando le famiglie e diffondendo l’informazione 5.1.3 LINEA DI AZIONE Titolo: Opportunità ed efficienza Descrizione dell'Attività: Sul fronte dei servizi educativi si intende rispondere andando incontro alle esigenze orarie delle famiglie e in modo particolare delle mamme che lavorano le seguenti iniziative: - coordinamento del calendario scolastico; - sperimentazione del servizio prescuola; - sperimentazione del servizio del doposcuola; - sperimentazione del prolungamento dell’orario in uscita dei nidi Per far fronte alla pesante congestione del traffico che si verifica in concomitanza l’ingresso a scuola, appare opportuno studiare interventi di armonizzazione degli orari d’inizio delle lezioni Data la complessità di tali interventi, le cui ricadute interessano i tempi delle famiglie, degli insegnanti ma anche il complesso sistema degli orari del trasporto pubblico, appare fondamentale il coinvolgimento di tutti gli attori interessati per avviare uno studio di fattibilità sui cui risultati immaginare iniziative pilota Obiettivi: - Offrire fasce orarie più ampie per la fruizione dei servizi andando incontro alle esigenze dei genitori che hanno problemi di conciliazione tra tempi di cura e tempi del lavoro Target destinatari: famiglie e bambini, madri e padri che lavorano Risultati attesi: - Miglioramento della qualità della vita delle famiglie Aumento del sostegno da parte degli Enti Pubblici alla famiglia Costo totale dell'Attività:2.000 Ruolo del/i partner/s (se previsti): C.S.A - Asili Nido, Scuole Materne e Scuole Elementari, ACLI Collaboreranno all’analisi dei bisogni delle famiglie per l’armonizzazione degli orari in entrata ed in uscita 5.2 OBIETTIVO DI LAVORO N Descrivere il Piano di Lavoro attraverso la definizione delle linee di azione 5.2.1 LINEA DI AZIONE Titolo: La città a tutto tondo Descrizione dell'Attività: Analisi e riprogettazione degli orari di sportello dell’Amministrazione Comunale, particolare attenzione alla razionalizzazione delle estensioni orarie, come premessa di un’azione di coordinamento, finalizzata ad armonizzare gli orari di sportello della pubblica amministrazione per quattro giorni alla settimana e inoltre aprire tutti gli sportelli orario prolungato in una giornata settimanale opportunamente scelta Obiettivi: 1) coordinare e razionalizzare, a livello territoriale, secondo criteri orientati alle esigenze degli utenti, gli orari di accesso degli sportelli delle pubbliche amministrazioni e dei servizi di pubblico interesse individuando una giornata di apertura comune a tutti gli sportelli orario continuato; 2) ampliare ma soprattutto flessibilizzare la fascia di apertura di alcuni servizi in modo da aprire nuove “finestre temporali” per chi non può utilizzare gli orari standard Target destinatari:cittadini dell’area bersaglio Risultati attesi: rendere l’iniziativa sperimentale un servizio di conciliazione, istituzionale, e permanente Costo totale dell'Attività: 2.000 Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 23 Ruolo del/i partner/s (se previsti): Confcommercio, Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile, CNA, UPAC Confartigianato – provvederanno a fornire la mappatura degli esercizi commerciali, classificandoli per dimensioni e categorie e collaboreranno nella fase di sensibilizzazione e promozione, anche nei confronti degli associati alle rispettive Associazioni di categoria 5.2.2 LINEA DI AZIONE Titolo: Ticket della mobilità integrata Descrizione dell'Attività: Analisi per l’attivazione di un ticket mensile che favorisca l’uso dei mezzi pubblici, dei parcheggi prossimi al centro della città (con definizione dell’area target); Obiettivi: - favorire la domanda verso l’uso di mezzi alternativi all’auto; - favorire la riduzione dell’inquinamento nelle zone centrali e del “costo” del traffico in termini di tempo e di risorse Target destinatari: cittadini dell’area target e city user Risultati attesi: aumento del livello di vivibilità; miglioramento della mobilità Costo totale dell'Attività: 2.000 Ruolo del/i partner/s (se previsti): CISL – CGIL – Università – C.S.A – scuole – collaboreranno alla promozione dell’iniziativa, sensibilizzando le famiglie e diffondendo l’informazione, proponendo l’uso dei mezzi pubblici in alternativa mezzi privati 5.2.3 LINEA DI AZIONE Titolo: Scuolamica Descrizione dell'Attività: analisi per l’attivazione dei servizi pre-scuola e dopo-scuola Obiettivi: - favorire i bisogni espressi dalle famiglie, genitori che lavorano, di poter usufruire di orari e servizi diversi da parte delle scuole, nidi, prima infanzia, elementari Target destinatari: famiglie e bambini; Risultati attesi:miglioramento della qualità di vita delle famiglie, potenziamento dei servizi di conciliazione; Costo totale dell'Attività: 2.000 Ruolo del/i partner/s (se previsti): C.S.A - asili nido, scuole materne e scuole elementari, ACLI Collaboreranno all’analisi dei bisogni delle famiglie per l’armonizzazione degli orari in entrata ed in uscita 5.2.4 OBIETTIVO DI LAVORO N – Azioni trasversali per la costituzione dell’Ufficio dei Tempi Descrivere il Piano di Lavoro attraverso la definizione delle linee di azione 5.2.4 LINEA DI AZIONE – realizzazione indagini e analisi Le indagini e le analisi saranno svolte in modalità desk e field da un gruppo di lavoro specializzato Attraverso il mix di strumenti si potrà giungere, in una prima fase di analisi preliminare, ad una lettura dello stato dell’arte sicuramente obiettiva Sarà necessario coinvolgere, anche emotivamente, tutti gli attori interessati, rendendoli protagonisti L’indagine sarà svolta nel corso dei primi due mesi di attività L’indagine approfondita sarà avviata in concomitanza l’attivazione dei tavoli sui risultati Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 24 dell’analisi propedeutica Due i segmenti di azione: 1) l’analisi del vivere quotidiano delle donne riferimento al ruolo dei servizi nelle strategie di conciliazione dei tempi di vita; 2) l’analisi del cambiamento dei tempi sociali in riferimento al cambiamento degli orari di lavoro L’analisi approfondita, che sarà svolta attraverso la somministrazione di questionari ed attraverso la rete dei portatori di interesse avrà una durata di nove mesi Tre, invece, i mesi previsti, per l’elaborazione dei risultati Costo totale dell'Attività: 6.000 Ruolo del/i partner/s (se previsti): supporto tecnico-operativo dell’intero assetto partenariale 5.2.4 LINEA DI AZIONE – workshop e tavoli tecnici Il workshop, rivolto funzionari ed dirigenti comunali, ma anche degli altri enti coinvolti, sarà utile a fornire i risultati emersi dall’indagine propedeutica, da cui potranno scaturire l’uso di linguaggi comuni e soprattutto di strumenti condivisi, oltre che l’interazione fra progettualità ipotizzate Il workshop si svolgerà nei primi dodici mesi I tavoli avranno il compito di coinvolgere il maggior numero di portatori di interesse e dovranno confrontarsi sull’esigenza di quali strumenti adottare per soddisfare i bisogni dei cittadini Dovranno diventare un vero e proprio network per la realizzazione delle politiche temporali in una condivisione di competenze, conoscenze ed approcci Il tavolo esterno potrà proporre ulteriori approfondimenti quali: 1) l’analisi del vivere quotidiano delle donne riferimento al ruolo dei servizi nelle strategie di conciliazione dei tempi di vita; 2) analisi del cambiamento dei tempi sociali in riferimento al cambiamento degli orari di lavoro Il tavolo interno, nello specifico, dovrà valutare e proporre azioni intersettoriali riferite tempi urbani I tavoli avvieranno la loro attività immediatamente dopo lo sviluppo dell’indagine propedeutica che sarà il vero punto di partenza delle riflessioni Entro mesi, entrambi i tavoli, proporranno strumenti, attività, azioni utili ad avviare la stesura del piano dei tempi e degli spazi Costo totale dell'Attività: 18.000 Ruolo del/i partner/s (se previsti): sensibilizzazione e diffusione dei risultati dei lavori da parte dell’intero assetto partenariale sia all’interno delle proprie organizzazioni che verso i propri portatori di interesse 5.2.4 LINEA DI AZIONE – elaborazione proposta Ufficio dei Tempi La proposta di strutturazione dell’Ufficio dei Tempi e delle attività che lo caratterizzeranno giungeranno al termine della fase di elaborazione, condivisione delle soluzioni, degli interventi, delle criticità e delle opportunità Faranno espresso riferimento alle tre macro aree della vision di progetto: vivibilità della città; traffico e mobilità; opportunità ed efficienza; (riferite esclusivamente all’area obiettivo) Costo totale dell'Attività: 10.000 Ruolo del/i partner/s (se previsti): condivisione delle finalità, delle procedure e strategie da parte dell’intero assetto partenariale 5.2.4 LINEA DI AZIONE – Formazione e comunicazione La formazione, che coinvolgerà il personale del Comune di Foggia, prevede attività seminariali e la partecipazione ad iniziative di confronto altre Amministrazioni che hanno sviluppato esperienze di riferimento sul tema La comunicazione sarà basata su di un evento seminariale pubblico di lancio delle attività, sulla predisposizione di cartellonistica e depliantes, sullo sviluppo di una sezione dedicata sul sito web del Comune Inoltre, sarà utilizzato un servizio dedicato di ufficio stampa Costo totale dell'Attività: 14.000 Ruolo del/i partner/s (se previsti): l’intero partenariato parteciperà alle attività seminariali che Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 25 si svolgeranno sul territorio SOGGETTI PARTNERS DELL’AMBITO TERRITORIALE PER LA REALIZZAZIONE DELLO STUDIO DI FATTIBILITA’ e RUOLO E COMPETENZE DEI SOGGETTI PARTNERS 6.a PARTNER Denominazione Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile – CCIAA Foggia Indirizzo (Sede legale) via Dante 27 CAP 71100 Città FOGGIA Tel 0881-797248 Fax Provincia FG e-mail imprenditoriafemminie@fg.camcom.it; carmela.marino@fg.camcom.it Ruolo: Promozione della cultura d’impresa, Responsabilità Sociale d’impresa, conciliazione Competenze: Sensibilizzazione, informazione, collaborazione monitoraggio della presenza imprenditoriale femminile 6.2 PARTNER CONFCOMMERCIO Denominazione Indirizzo (Sede Miranda CAP 71100 legale) all’analisi dei fabbisogni, Via Tel 0881 - 560111 Città FOGGIA Provincia FG Fax 0881 709807 e-mail info@confcommerciofoggia.it s.bozzini@confcommerciofoggia.it Ruolo: Promozione del commercio e del turismo; responsabilità sociale d’impresa Competenze: Sensibilizzazione, promozione, collaborazione nelle indagini 6.n PARTNER n Denominazione Indirizzo (Sede Manfredi, 16 CAP 71100 Tel 0881 568717 legale) UPAC CONFARTIGIANATO via Città FOGGIA Provincia FG Fax 0881 755662 e-mail artimestieri@libero.it Ruolo:Promozione della cultura dell’impresa artigiana, informazione sulle politiche conciliazione Competenze: Sensibilizzazione, promozione e collaborazione nelle analisi dei bisogni 6.a PARTNER Università degli Studi di Foggia Denominazione di Indirizzo (Sede legale) via Gramsci 89/91 CAP 71100 Tel 0881-587625 Città FOGGIA Fax 0881 587625 Ruolo: Studio, analisi, valutazione Provincia FG e-mail r.sarao@unifg.it Competenze: Promozione dell’iniziativa presso le strutture e l’utenza Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 26 6.2 PARTNER Denominazione Indirizzo (Sede Rosati, CAP 71100 legale) C.S.A – ufficio scolastico provinciale di Foggia Via Città FOGGIA Provincia FG Tel 0881-795248 Fax 0881- e-mail pronterafgusp@tiscali.it 795248 Ruolo: Organizzazione e gestione delle attività amministrative scolastiche del territorio Competenze: Raccordo le scuole del territorio, promozione delle attività e sensibilizzazione alla conciliazione dei tempi 6.n PARTNER n PROVINCIA DI FOGGIA Denominazione Indirizzo (Sede legale) p.zza XX Settembre CAP 71100 Città FOGGIA Provincia FG Tel 0881 e-mail Fax Ruolo:Monitoraggio e diffusione delle buone pratiche Competenze: Supporto nella formazione dei dipendenti pubblici, diffusione dei risultati 6.a PARTNER CNA Denominazione Indirizzo (Sede legale) via della Rocca, 19 CAP 71100 Città FOGGIA Provincia FG Tel 0881-776747 Fax 0881- e-mail accadia.palmi@libero.it 776747 Ruolo: Promozione della cultura d’impresa artigiana, promozione delle pari opportunità Competenze: Sensibilizzazione, promozione e collaborazione nelle indagini 6.2 PARTNER Denominazione FIERA DI FOGGIA Indirizzo (Sede legale) Viale Fortore CAP 71100 Città FOGGIA Tel 0881-632411 Fax 635414 Provincia FG 0881- e-mail info@fieradifoggia.it Ruolo: Promozione dello sviluppo del territorio Competenze: Sensibilizzazione, promozione, collaborazione 6.n PARTNER n Denominazione Indirizzo (Sede Trento, 42 CAP 71100 legale) UST CISL via Città FOGGIA Provincia FG Tel 0881 772049 Fax e-mail 08810771681 carla.costantino@cisl.it Ruolo: Promozione delle politiche in favore delle donne, dei giovani e delle famiglie Competenze: Sensibilizzazione, promozione presso gli iscritti e le famiglie di riferimento, presso i lavoratori degli enti coinvolti, collaborazione nelle analisi 6.a PARTNER 10 ASL Denominazione Indirizzo (Sede legale) P.zza Libertà Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 27 CAP 71100 Città FOGGIA Provincia FG Tel 0881- Fax 0881- e-mail 884580 Dirgen.segreteria@aslfg.it Ruolo: Servizi di prevenzione e di promozione del benessere e della salute Competenze: sensibilizzazione presso le proprie strutture e l’utenza 6.2 PARTNER 11 Denominazione ACLI Indirizzo (Sede legale) CAP 71100 Città FOGGIA Provincia FG Tel 0881- 740925 Fax 0881- e-mail: rita.amatore@alice.it 711501 Ruolo: Promozione della cultura del lavoro, promozione delle pari opportunità per tutti Competenze: Sensibilizzazione, informazione, collaborazione nelle indagini 6.a PARTNER 12 Denominazione CGIL Foggia Indirizzo (Sede legale) via della Repubblica CAP 71100 Tel 0881- Città FOGGIA Fax Provincia FG e-mail Ruolo: Promozione delle politiche del lavoro in favore delle donne, dei giovani e delle famiglie Competenze: Sensibilizzazione, promozione presso gli iscritti e le famiglie di riferimento, presso i lavoratori degli enti coinvolti, collaborazione nelle analisi 6.n PARTNER 13 Denominazione Indirizzo (Sede legale) CAP Città Provincia Ruolo Competenze: Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 28 PARTENARIATO ISTITUZIONALE E SOCIALE (se previsto) Specificare le motivazioni ed le modalità del coinvolgimento rispetto all’articolazione e alla struttura dello Studio di Fattibilità Il partenariato istituzionale e sociale composto da Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Foggia, Confcommercio provinciale, ACLI provinciale, UPAC Confartigianato, CNA provinciale, Università degli Studi di Foggia, Provveditorato agli Studi, Fiera di Foggia, UST Cisl, Provincia di Foggia, ASL, CGIL provinciale, Questura di Foggia, rappresenta il motore del modo di operare individuato I componenti del partenariato sono sia depositari di informazioni che possono essere acquisite, messe a confronto, analizzate e valorizzate, sia presidio fisico e immateriale del mondo del lavoro, dell’impresa, dell’istruzione, della sicurezza, della formazione superiore, della promozione e della tutela del territorio, sia fornitori di servizi pubblici e privati A questo si aggiunge che la questione dei tempi è per sua natura “territoriale” e complessa, che i portatori di interesse vanno ben oltre l’Amministrazione Comunale e che tutti devono essere coinvolti così da poter concorrere al processo di trasformazione della città Un dialogo continuo facilita quindi l’identificazione dei problemi e le ipotesi di soluzione intorno bisogni emergenti Il coinvolgimento del partenariato istituzionale e sociale sarà assicurato:  dall’organizzazione di tavoli di confronto, strutturati anche su aree e competenze di specifico interesse;  dal ruolo di promozione al quale lo stesso partenariato sarà chiamato sia all’interno delle proprie strutture che tutti i soggetti che, a vario titolo, intercettano ed usufruiscono dei servizi offerti, facilitando la somministrazione dei questionari per la rilevazione dei bisogni;  dalla partecipazione workshop ed alle attività seminariali di formazione;  nell’analisi dei risultati delle indagini RISULTATI ATTESI E LA VALUTAZIONE DEL LORO IMPATTO SOCIALE SUL TERRITORIO DI RIFERIMENTO 8.1 MODALITA’ DI RACCORDO CON I PIANI DI ZONA E DI DISTRETTO Descrivere la modalità di integrazione gli interventi ed i servizi del sistema integrato di welfare locale, particolare riguardo Piani di Zona e Piani di Distretto La Legge 328/2000, ridisegnando il complesso delle politiche sociali, individua gli attori di tale sistema, prevede che, accanto soggetti istituzionali (Stato, Regioni ed Enti locali), siano chiamati, per esempio, anche «gli organismi non lucrativi di utilità sociale, organismi della cooperazione, organizzazioni di volontariato, associazioni ed enti di promozione sociale, fondazioni, enti di patronato e altri soggetti privati» Tali soggetti, ognuno nell’ambito delle rispettive competenze, concorrono alla definizione della programmazione di territorio attraverso il coordinamento e l’integrazione istituzionale e accordi di cooperazione partenariale tra pubblico e privato La legge dunque individua i soggetti, e ci indica anche le forme attraverso le quali operare il coinvolgimento degli stessi Un coinvolgimento che non deve essere di facciata, ma sostanziale, aprendo un vero e proprio processo di programmazione condivisa sia a livello regionale che locale Sul piano più prettamente organizzativo la rete locale può diventare lo strumento attraverso il quale decidere strategie ed interventi in maniera partecipata Riconoscendo alle organizzazioni no profit una importanza fondamentale, per il sistema che si intende realizzare, si viene a coniugare il principio di sussidiarietà orizzontale fra pubblico e privato All’Ente locale, sempre di più sganciato da compiti meramente gestionali, si affida una responsabilità di regia e di governo, nel cui esercizio viene affiancato da altri soggetti privati Questo approccio risponde anche all’esigenza di aumentare l’efficacia e l’efficienza delle Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 29 programmazioni in campo sociale Coinvolgere, infatti, il Terzo Settore nella programmazione significa far tesoro di un’esperienza che negli ultimi venti anni, assunto un ruolo ed una funzione crescente nella produzione dei servizi cittadini Ma tutto ciò significa anche e, soprattutto, rendere tutti gli attori sociali più responsabili, sviluppare sistemi comunicativi nuovi, modalità relazionali significative e durature, praticare spazi di negoziazione e condividere aspettative ed obiettivi Pertanto, oggi si pone forza la necessità di coordinare l’azione del privato sociale quella pubblica, al fine di realizzare un sistema regionale omogeneo che risponda cioè a tutti i cittadini, offrendo le stesse possibilità di accesso e di intervento La nostra proposta progettuale, quindi, si integra nel piano di sona e di distretto, nella misura in cui tende ad un processo di costruzione della programmazione territoriale che sia incardinato nei seguenti principi: • La promozione della cultura della cittadinanza sociale In una logica di servizi che intendono muoversi, non più nella dicotomia incluso/escluso, ma in quella relazionale/nonrelazionale, è fondamentale il ricorso a pratiche di partecipazione e di promozione della cittadinanza attiva Infatti le pratiche partecipative sono, tra le varie condizioni, quelle che ci consentono di intervenire sulla linea di confine tra gli emarginati ed i cittadini ; • Lo sviluppo del sistema-rete basato sulle relazioni e sulla capacità dei diversi attori di strutturare connessioni e rapporti significativi e duraturi; • La partecipazione dei soggetti privati sia del no profit che del for profit nella ideazione, progettazione e realizzazione della rete dei servizi che devono assicurare su ogni territorio l’uniformità ed i livelli di prestazioni essenziali; • La partecipazione alle fasi di valutazione e monitoraggio degli stessi prevedendo anche il coinvolgimento dei cittadini come fruitori dei servizi, il tutto finalizzato al controllo ed al miglioramento della loro qualità e funzionalità3; • Il sostegno del Terzo Settore attraverso la promozione delle organizzazioni no profit, riconoscendo i ruoli e le diverse soggettività che, intorno allo scenario delle politiche sociali, tali soggetti esprimono 8.2 MODALITA’ DI RACCORDO CON GLI ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE LOCALE Descrivere il meccanismo di raccordo del Piano i Piani Urbanistici Generali e di attuazione, il Piano del traffico e della mobilità urbana, i Piani di attuazione territoriale per i servizi sanitari (PAT), i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale, i Piani strategici di area vasta, i Programmi di Iniziativa Comunitaria, i Piani e programmi in materia di sviluppo turistico Negli ultimi anni gli strumenti di programmazione locale si sono imposti come modello di riferimento per sperimentare una nuova forma di governance territoriale, a fronte della complessità del governo territoriale, conseguente al moltiplicarsi e alla frammentazione degli attori, istituzionali e non solo, sulla scena decisionale La costruzione di pubbliche visioni e percorsi di sviluppo realistici e sostenibili, esito di concertazione fra istituzioni, di negoziazione gli interessi e di ascolto dei cittadini, decidere sul futuro in una prospettiva a medio-lungo termine economica e sociale, sono le funzioni sempre più complesse che sono chiamate a svolgere le amministrazioni territoriali Emerge così per gli enti locali il nuovo ruolo di regia dei processi decisionali e programmatori, a fianco a quello tradizionale di produzione di servizi indispensabili al benessere collettivo In quest’ottica, il Piano dei tempi e degli spazi può, a pieno titolo, rappresentare il momento di sintesi per sperimentare in un’ottica integrata le iniziative avviate nei singoli piani programmatori Di seguito vengono presentati i principali strumenti di programmazione adottati dalla città di Foggia oppure in cui la città si pone come Ente capofila, in modo da poter evidenziare lo stato di avanzamento progettuale e/o concertativo delle pianificazioni e potendo rilevare in tale modo ed in ognuno di essi la centralità sia della zona target e sia, soprattutto, dei temi trattati dal nostro Piano dei Tempi Il Piano strategico di Area Vasta – Capitanata 2020 La sfida più ambiziosa che sta impegnando la città capoluogo della provincia di Foggia si gioca nel Piano strategico di area vasta “Capitanata 2020 – Innovare e Connettere” Presentato nella forma di metaplan alla Regione Puglia, l’11 novembre 2008, vive attualmente il momento della negoziazione delle risorse per il parco progetti, a valere sul ciclo di programmazione 20072013 Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 30 È il Piano di un’unica, grande città metropolitana per migliorare in dieci anni la qualità della vita di mezzo milione di donne e uomini Un piano di sistema fino al 2020 per un’unica grande città metropolitana estesa su 4.773,68 chilometri quadrati di superficie, una popolazione di 541.925 abitanti, Foggia capoluogo di una rete urbana che si articola nei Comuni di di Apricena, Cagnano Varano, Carapelle, Carpino, Cerignola, Chieuti, Foggia, Ischitella, Isole Tremiti, Lesina, Manfredonia, Mattinata, Monte Sant'Angelo, Ordona, Orta Nova, Peschici, Poggio Imperiale, Rignano Garganico, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Paolo di Civitate, San Nicandro Garganico, San Severo, Serracapriola, Stornara, Stornarella, Torremaggiore, Vico del Gargano, Vieste e Zapponeta Piano Urbano della Mobilità Intrecciato alle scelte del Piano strategico “Capitanata 2020”, il Piano Urbano della Mobilità parte dall’assunto che non c’è capoluogo senza la sua provincia e non c’è provincia senza capoluogo Il PUM si integra l’idea madre di “Capitanata 2020”: realizzare una rete di funzioni urbane attraverso tutta l’Area vasta, come se il sistema dei 31 Comuni associati nel Piano strategico fossero un’unica grande città metropolitana Dove si può scegliere di abitare sulla costa o sui Monti Dauni senza patire un decremento di servizi Il fulcro del sistema di connessioni è rappresentato dalla Città di Foggia Documento strategico per le attività produttive - DOSAP Il Consiglio comunale di Foggia, il 13 dicembre 2007, approvato il Documento strategico per le attività produttive Nel Dosap si individuano le aree di insediamento produttivo del capoluogo oggetto di un’accurata attività di ricognizione e monitoraggio, l’obiettivo di determinare un quadro degli indirizzi sulla base del quale pianificare e programmare gli interventi, coerentemente alcune grandi opzioni della pianificazione strategica 2007-2013 e dell’area vasta Raccordo il PRG Il 10 febbraio 2009 la Giunta della Regione Puglia preso atto dell’adeguamento del Piano Regolatore Generale di Foggia approvato dal Consiglio comunale di Foggia il ottobre 2008 Al risultato si è giunti al termine di un processo durato ben 17 anni Il Consiglio comunale di Foggia, infatti, adottato il Piano Regolatore Generale del proprio territorio comunale, deliberazione n 64 del dicembre 1992, conformemente a quanto disposto all’articolo 55, comma 10, della Legge Regionale n 56/80 La consegna e l’avvenuto collaudo, avvenuto il 27 novembre 2007, della nuova aerofotogrammetria dell’area edificata della città rappresenta un fondamentale riferimento tecnico operativo, fino ad ieri grande lacuna della Amministrazione, nonché elemento di base per il percorso connesso all’adeguamento del PRG Tale percorso è sfociato nell’attualizzazione del Piano Regolatore Generale rispetto all’attività urbanistica fino al 2008 e alle varie norme nel settore edilizio-urbanistico nel tempo succedutesi, approvata dal Consiglio comunale il ottobre 2008 e dalla Giunta regionale il 10 febbraio 2009 Foggia ha, quindi, oggi, un primo riferimento organico degli elementi normativi e cartografici frutto della integrazione del PRG 1992 le osservazioni e prescrizioni regionali: elementi imprescindibili per attivare il processo del nuovo Piano Urbanistico Generale Raccordo il PUG e gli altri Piani/programmi del Comune di Foggia La Giunta comunale di Foggia aperto il processo per la realizzazione del Piano Urbanistico Generale Nella riunione dell’organo di governo municipale, svoltasi martedì marzo 2009, è stata approvata la delibera che costituisce il Laboratorio per la progettazione del PUG, a distanza di 17 anni dall’adozione del Piano Regolatore Generale, di anni dall’approvazione del PRG e dopo che lo stesso Assessorato all’Urbanistica aveva impresso l’attesa svolta l’adeguamento alle prescrizioni regionali sullo strumento urbanistico vigente, approvato definitivamente dalla Giunta regionale tre settimane fa È stato un processo complesso, passato da azioni espressamente mirate a mettere ordine nell’assetto regolatore, come le norme tecniche di adeguamento al PRG approvate dal Consiglio comunale il ottobre 2008 e definitivamente approvate dalla Regione Puglia il 10 febbraio scorso Ma anche da azioni anticipatorie, che rispondessero alle necessità abitative, insediative e di riequilibrio come i PIRP, il Piano comunale dei Tratturi, il Piano di recupero urbano della Zona Salice, il programma di Housing sociale, il programma sulle Zone F, il monitoraggio e la messa in sicurezza degli edifici, la Carta della Rigenerazione urbana, il Dosap la variante organica sulle aree produttive Raccordo la Carta della rigenerazione Urbana Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 31 Il 22 gennaio 2009 l’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Foggia dato avvio alle procedure per la realizzazione di Programmi integrati di rigenerazione urbana istituiti dalla Legge regionale 29 luglio 2008, n.21 “Norme per la rigenerazione urbana”, adottando una Carta della Rigenerazione Urbana che fissa un decalogo della qualità L’orizzonte delle risorse è quello del ciclo di programmazione 2007-2013, nel cui ambito la Regione Puglia previsto strumenti di sostegno programmi integrati di rigenerazione, definendo uno specifico asse prioritario Al termine della fase di Concertazione sociale ed economica, affidata al coordinamento dell’assessore all’Urbanistica, la proposta operativa approda all’attenzione della Giunta e quindi del Consiglio comunale L’Urbanistica si assume l’impegno di coinvolgere e coordinare tutti gli altri Assessorati, confermando la buona prassi già sperimentata i PIRP Nella Carta della Rigenerazione, adottata dalla Giunta nella riunione di lunedì 22 gennaio scorso, si precisano anche gli attori e gli strumenti del percorso Primattore è il pubblico che interagisce il privato economico e il privato collettivo attraverso politiche pubbliche, partnership pubblico-privato, attività di Valutazione, informazione e partecipazione I presupposti sono tre: che il governo della riorganizzazione territoriale sia esercitato dalle istituzioni in modo sempre più aperto al contributo di tutti gli attori; che la trasformazione sia in grado di raggiungere maggiore coesione sociale ed economica; che il giudizio sulla qualità di ogni singolo intervento comprenda la sua capacità di integrazione fisica, sociale ed economica il contesto urbano e che sia duraturo nel tempo GLI OBIETTIVI La qualità urbana La qualità urbanistica La qualità architettonica La qualità dello spazio pubblico La qualità sociale La qualità economica La qualità ambientale La qualità energetica La qualità culturale La qualità paesaggistica GLI ATTORI Il Pubblico Il Privato economico Il Privato collettivo GLI STRUMENTI Le politiche pubbliche La partnership pubblico-privato La valutazione L'informazione La partecipazione I PAT Il Piano regionale di salute 2008-2010, approvato Legge regionale 19 settembre 2008, n 23, (B.U.R.P n 150 del 26.09.2008) fornisce gli indirizzi e le regole di governo del Sistema Sanitario Regionale, cui devono riferirsi i compiti di programmazione sanitaria e socio sanitaria territoriale delle Aziende Sanitarie Locali «tramite una serie di interventi finalizzati prioritariamente a rafforzare le sinergie interistituzionali, superando nella chiarezza logiche settoriali e visioni di breve periodo e puntando ad una maggiore coesione delle politiche nei territori» (p 16792) E’ la stessa Legge regionale n 23/2008 a stabilire che «il percorso di programmazione delle scelte strategiche della sanità regionale deve trovare nel Piano Regionale di Salute le indicazioni di politica sanitaria e le indicazioni metodologiche che devono guidare la messa a punto dei Piani Attuativi Locali I Piani di Attività Territoriali (PAT) e gli accordi di programma a livello distrettuale o aziendale gli Ambiti territoriali sociali e i Comuni, così come individuati dalla l.r 10 luglio 2006, n 19, per l’attuazione dei Piani sociali di Zona, devono svilupparsi in coerenza gli obiettivi che questo Piano Regionale di Salute individuerà per l’articolazione e il potenziamento della rete della sanità territoriale e dei servizi sociosanitari» Al fine di consentire una programmazione condivisa, partecipata, unitaria e coerente in relazione bisogni socio-sanitari del territorio, il Piano di salute chiama le ASL ed i Comuni ad operare «per raccordare la loro azione programmatoria, in particolare per gli aspetti sociali del Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 32 Piano di Zona gli aspetti socio-sanitari del Programma delle Attività Territoriali del distretto (PAT), in modo da assumere decisione contestuale gli impegni finanziari, ma anche di risorse umane, necessari per sostenere il costo delle prestazioni integrate, avendo condiviso anche quel sistema di regole necessario a disciplinare in dettaglio l’erogazione delle prestazioni» 8.3 VALUTAZIONE DEI FINANZIAMENTI PUBBLICI COMPLESSIVAMENTE A DISPOSIZIONE DELL’AMBITO PER AMPLIARE L’IMPATTO DELL’INTERVENTO Indicare la tipologia e la quantificazione del finanziamento pubblico già in corso nell’Ambito individuato per lo Studio di Fattibilità Al momento della presentazione della presente proposta progettuale non è stato ancora attivato alcun finanziamento pubblico per la realizzazione dello Studio di Fattibilità Per ampliare l’impatto dell’intervento si ritiene, però, di partecipare, anche in forma partenariale, alle proposte che giungeranno dagli altri attori pubblici e privati presenti sul territorio, favorendo l’armonizzazione, l’integrazione e l’ottimizzazione degli interventi L’Amministrazione Comunale, inoltre, ritiene non solo di dover e poter attingere a tutte le risorse previste dalla programmazione regionale 2007- 2013 ma anche dalle disponibilità già individuate nel Piano Generale 2007-2013 PON GAS FSE 2007-2013 Asse D Pari Opportunità e non discriminazione, soprattutto in riferimento all’obiettivo 4.1 MODALITA’ DI GESTIONE Descrizione del modello organizzativo e delle professionalità coinvolte nel progetto, riferimento CV allegati Si ritiene di dover procedere l’istituzione di un Ufficio Tempi che gestisca i soggetti esterni ed interni all’Amministrazione La missione dell’Ufficio tempi sarà di interloquire e interagire tutti i soggetti che, le loro decisioni e i loro comportamenti operativi, contribuiscono nei fatti a determinare i tempi e i ritmi della città L’Ufficio Tempi gestirà tavoli tematici, interni ed esterni, per raccogliere le diverse esigenze dei soggetti partecipanti e promuovere la condivisione di soluzioni operative comuni Il primo tavolo, i dirigenti ed i funzionari dell’amministrazione, potrà focalizzare gli ostacoli che si frappongono ad una semplificazione dei servizi comunali in chiave spazio-temporale; il secondo tavolo, tutti i portatori d’interesse locali, potrà focalizzare la sua attenzione sull’armonizzazione degli orari dei servizi pubblici e di pubblica utilità presenti sul territorio L’Ufficio dei Tempi, potrà e dovrà:  coinvolgere gli attori istituzionali e sociali che operano nel territorio;  gestire i tavoli partenariali per una costruzione sociale delle decisioni;  promuovere attività di comunicazione, informazione e sensibilizzazione della comunità cittadina sui tempi e sugli orari della città;  promuovere e organizzare le modalità di partecipazione dei cittadini sulle tematiche temporali;  gestire i tavoli i soggetti interni all’ organizzazione comunale ;  individuare contenuti ed obiettivi operativi dei progetti di attuazione delle politiche;  attivare e gestire l’Osservatorio sui tempi della città;  esplorare le opportunità di finanziamento che a livello regionale, nazionale e europeo possono sostenere le politiche temporali dell’amministrazione e la conseguente progettazione;  partecipare alla rete nazionale e internazionale delle città che progettano e realizzano politiche temporali, per lo scambio di buone pratiche;  valutare l’andamento delle attività previste dal Piano che sarà definito;  relazionare annualmente al Sindaco, o all’assessorato tempi quando sarà istituito, per condividere il consiglio comunale l’aggiornamento degli obiettivi e la riflessione sulle nuove azioni Le professionalità coinvolte nell’Ufficio dei Tempi sono funzionari e personale dipendente del Comune e delle specifiche professionalità esterne rilevabili dai curricula allegati Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 33 10 SISTEMA DI CONTROLLO, MONITORAGGIO E VALUTAZIONE SU OGNI LINEA D’INTERVENTO E’ prevista l’attivazione di uno specifico Comitato strategico di pilotaggio il compito di integrare – fin le politiche e le azioni che, pur appartenendo a ambiti diversi, possono contribuire, a migliorare la vivibilità della città Di questo Comitato faranno parte il Sindaco,gli assessori le deleghe più strettamente legate alle problematiche dei tempi urbani, come quelle relative all’organizzazione del territorio, all’ambiente, alla mobilità, al commercio, alle politiche per la famiglia, al personale, nonché i dirigenti dei relativi settori Tutte le iniziative, avviate sotto forma di sperimentazione,saranno oggetto di monitoraggio per l’intera durata della sperimentazione Obiettivo del monitoraggio sarà quello di garantire all’Amministrazione comunale il governo delle dimensioni strategiche delle iniziative e monitorare, appunto, l’effettivo livello di soddisfacimento dei bisogni temporali dell’utenza; la coerenza tra le azioni individuate ed i vincoli organizzativi e di risorse dei servizi comunali e degli altri enti territoriali; la percezione delle iniziative da parte dei destinatari, la fattibilità, le criticità, le competenze e le risorse richieste Il Sistema di Valutazione consentirà di valutare non solo i risultati formali – ad esempio il rispetto dei tempi pianificati, la partecipazione attiva dei portatori di interesse, ma anche i risultati sostanziali” attraverso l’individuazione di parametri che consentono di comprendere la correttezza del processo che porta alla realizzazione dell’idea progetto in termini di impatto sulla qualità della vita dei cittadini I parametri di controllo corrisponderanno anche alla responsabilità delle rilevazioni, delle fonti da utilizzare, dei risultati L’esito dell’attività di valutazione sarà riportato nella relazione annuale del Sindaco al Consiglio Comunale ed alla città 11 INFORMAZIONE, COMUNICAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE Descrizione delle azioni di informazione e comunicazione previste per diffondere la conoscenza degli strumenti e dei servizi da adottare L’Amministrazione considera come destinatari privilegiati del progetto le famiglie, gli anziani attivi e soli, le donne, i city user, gli imprenditori ed i professionisti Le famiglie come crocevia di tempi diversi; gli anziani attivi perché chiamati, spesso, a gestire questioni burocratiche per conto dell’intera famiglia; gli anziani soli perché possano fruire dell’accesso servizi pubblici; le donne perché troppo spesso nella “doppia presenza”, gli studenti, gli universitari, i pendolari, perché possano avere una facilità di accesso servizi tenendo ben conto della temporaneità (che si tratti di giorno, settimana o mese) gli imprenditori ed i professionisti come soggetti che non devono essere penalizzati da un uso non produttivo del tempo Obiettivo delle azioni sarà: - sensibilizzare gli stakeholders locali alla questione dei tempi della città coinvolgendoli nell’individuazione di soluzioni efficaci; - sensibilizzare i cittadini dell’area target ad analizzare i propri bisogni e ad individuare le difficoltà di conciliazione ed i vincoli per una giusta vivibilità della città; - informare i cittadini sull’utilizzo dei servizi presenti, anche attraverso le opportunità offerte dal web e dal progetto e-democracy; chiedendo cittadini di partecipare alle azioni di ascolto, anche attraverso lo specifico sito web Azioni previste: realizzazione di filmati informativi da pubblicare sulle emittenti televisive locali; realizzazione di un sito web linkabile dalla home page www.comune.foggia.it e delle altre istituzioni pubbliche e private aderenti all’iniziativa; produzione di locandine, poster, pannelli da esterno,depliant da distribuire a tutte le famiglie dell’area obiettivo, totem da collocare presso gli sportelli dei partners dell’iniziativa Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 34 12 MODALITA’ DI APPLICAZIONE DELLE PARI OPPORTUNITA’ Descrizione delle azioni positive previste Attraverso “Tempi e spazi per una città vivibile” si intende sviluppare una cultura di genere attraverso il coinvolgimento dei soggetti istituzionali e del partenariato socio-economico, finalizzata a creare una rete interistituzionale capace di promuovere le politiche di parità e pari opportunità L’impostazione metodologica individuata per la realizzazione del progetto promuove in ogni posizione la presenza femminile e rende l’impegno a favore delle pari opportunità una strategia politica specifica e, insieme, trasversale ad ogni altra In poche parole, si favorisce il mainstreaming di genere, rendendo appunto la parità e l’uguaglianza di opportunità un elemento trasversale a tutte le politiche di intervento E’ proprio per poter realizzare il mainstreaming di genere e l’empowerment femminile che si prosegue nelle azioni positive che mirano alle donne Le pari opportunità si realizzano, quindi, attraverso la valorizzazione delle strategie, delle iniziative e di tutti quei progetti, quelle attività che già sono in atto o si possono realizzare in favore della parità tra uomini e donne Obiettivo è di giungere ad un momento di coordinamento e di sintesi nella coerenza, per ottimizzarne l’efficienza, dandone una visibilità d’insieme e, soprattutto controllandone i risultati L’azione locale, quindi, le parti sociali ed i diversi attori presenti sul territorio che adotta la prospettiva di genere in un quadro complessivo, stimolando la valutazione d’impatto particolare attenzione alle specificità femminili e maschili delle varie componenti sociali L’adozione, in altri termini, di un modello di governance di parità che renda immediatamente comprensibile e condivisibile la cultura di genere da parte di tutti gli attori chiave dello sviluppo locale, la finalità di “andare incontro” al bisogno dell’utenza ed in modo da favorire, il più possibile, la conciliazione delle esigenze e dei tempi delle famiglie e, nello specifico, di madri occupate la cura dei figli, superando comunque l’idea di “specifico femminile” e indicando un’iniziativa trasversale a tutte le azioni di governo 13 ESEMPLARITA’ E TRASFERIBILITA’ DELL’INTERVENTO Il piano costituirà la base dello strumento programmatico per la promozione della conoscenza, diffusione e applicazione concreta dei principi di pari opportunità fra gli attori istituzionali, socio-economici, in un’ottica di mainstreaming di genere e di empowerment che consentirà una migliore e maggiore visibilità ed importanza delle politiche di genere quale elemento costitutivo e qualificante dello sviluppo locale La sensibilità manifestata negli ultimi anni dall’Amministrazione Comunale in merito alle politiche di genere è in continuo progresso Nel 2006 la pubblicazione della prima analisi sull’attuazione delle politiche di parità e di pari opportunità nella città di Foggia, nel 2008 la nascita della Consulta per le parità e le pari opportunità, tavolo multidisciplinare proprio perché affronta tematiche multiazione Attraverso il progetto si intende dare nuovo stimolo e impulso in favore delle pari opportunità, adottando in misura sempre maggiore il metodo della “pianificazione concertata” sul territorio e implementando i rapporti tra tutti gli organismi interni allo stesso Comune L’obiettivo principale, però, è che il mainstreaming di genere non resti solo “su carta” L’individuazione di ben tre temi d’analisi specifici che confluiranno in un’unica lettura testimoniano l’impegno in favore della nascita di un sistema gender friendly La costruzione di un percorso integrato, dove il mainstreaming di genere costituisca un fattore essenziale per determinare le strategie di crescita del tessuto urbano, nella prospettiva di favorire le migliori opportunità e condizioni di vita per tutti su basi di uguaglianza reale 14 CRONOPROGRAMMA DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO1 Mesi di attività ATTIVITA’ Obiettivo Linea di Azione 1 10 11 12 Fare riferimento alle attività così come previste al punto Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 35 Linea di Azione Linea di Azione Obiettivo Linea di Azione Linea di Azione Linea di Azione Obiettivo Linea di Azione Linea di Azione Linea di Azione Linea di Azione 3 PIANO FINANZIARIO DEL PROGETTO Descrizione Quantità richiesta Costo unitario Costo totale % A SPESE RICONDUCIBILI A INDAGINI, RICERCHE E STUDI (max 10% sul totale del valore del progetto) A.1 Analisi propedeutiche - "As Is" 15 gg/uomo 80 1.200 A.2 Indagini mirate sui target/servizi di riferimento della sperimentazione 15 gg/uomo 80 1.200 A.3 Rilevazioni di campo 30 gg/uomo 80 2.400 A.4 Redazione report 15 gg/uomo 80 1.200 SUB-TOTALE 75 gg/uomo 6.000 10% B SPESE DI GESTIONE (spese per l’organizzazione di incontri, forum, anche on line, focus group e consultazioni dei soggetti coinvolti nel progetto) B.1 Gettoni di presenza partecipazione forum e 72gg/uomo tavoli tecnici 100 7.200 B.2 Segreteria tecnica e organizzativa 150 gg/uomo 60 9.000 B.3 Ufficio stampa e redazione web 50 gg/uomo 60 3.000 SUB-TOTALE 19.200 32% C CONSULENZE SPECIALISTICHE C.1 Supporto tecnico/scientifico workshop/tavoli tematici 60 gg/uomo 180 10.800 C.2 Comunicazione istituzionale 30 gg/uomo 180 5.400 C.3 Supporto alla elaborazione proposta progettuale 40 gg/uomo 180 7.200 SUB-TOTALE 23.400 39% D LICENZE D'USO E SOFTWARE (trattasi di tutti quei servizi informatici per l’acquisizione, la gestione e l’elaborazione di dati su tempi ed orari, nonché per la cronomappatura del territorio) D.1 Progettazione, sviluppo e implementazione 30 gg/uomo su sito web comunale cronomappa 80 SUB-TOTALE 2.400 2.400 4% E COSTI DI DIFFUSIONE, COMUNICAZIONE E PROMOZIONE (max 5% sul totale del progetto) Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 36 E.1 Seminario pubblico presentazione finalità e obiettivi progetto - Condivisione partenariale 500 E.2 Cartellonistica e depliantistica 2.500 SUB-TOTALE F FORMAZIONE progettazione) 3.000 PERSONALE DIPENDENTE DELLA P.A.(solo quello direttamente F.1 Stage e visite di studio presso buone pratiche 10 gg/uomo 200 2.000 F.2 Seminari informativi seminari 800 4.000 SUB-TOTALE 6.000 TOTALE GENERALE 60.000 5% coinvolto 10% 100% Data, _ Firma del Coordinamento Istituzionale dell’ambito territoriale o di altro organismo istituito per la gestione associata (Il presente allegato si compone di n 37 pagine) Avviso pubblico per i progetti di fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi 37 nella ... origine ovvero i percorsi di affido ed una riduzione della spesa per il pagamento delle rette residenziali, che consentirebbe di reinvestire nei servizi territoriali, di prevenzione e di sostegno... disabilità devono essere le protagoniste della definizione degli interventi a loro diretti e devono essere messe in grado (direttamente o tramite la propria famiglia) di stendere e presentare un progetto. .. fronte delle esigenze specifiche definite, individuare le risposte mirate L’area obiettivo del progetto, individuata nel territorio sul quale insiste il perimetro dell’area di riferimento della

Ngày đăng: 18/10/2022, 13:35

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