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Paul r krugman maurice obstfeld economia internazionale teoria e politica del commercio internazionale

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THÔNG TIN TÀI LIỆU

www.ebook3000.com Paul R Krugman Maurice Obstfeld ECONOMIA INTERNAZIONALE Teorìa e politica del commercio internazionale Quarta edizione italiana a cura di Rodolfo Helg Volume Primo ▲ www.ebook3000.com Indice Prefazione xvii Prefazione alla quarta edizione italiana Capitolo - Introduzione l xxvii Di cosa tratta leconom ia in tem azion ale? .4 1.1.1 vantaggi derivanti dallo s c a m b io 1.1.2 La struttura dei flussi com m erciali 1.1.3 Quanto com m ercio? 1.1.4 La bilancia dei p agam en ti 1.1.5 La determinazione del tasso di cam bio 1.1.6 II coordinamento intemazionale delle politiche e c o n o m ic h e 1.1.7 II mercato internazionale dei cap itali 1.2 Economia intemazionale: commercio e m oneta 10 Riferimenti e dati sul Web 11 Parte - Teoria del commercio internazionale Capitolo - Commercio internazionale: uno sguardo d'insieme 2.1 15 Chi commercia c h i? 17 2.1.1 La dimensione conta: il modello gravitazionale 17 2.1.2 La logica del modello gravitazionale .19 2.1.3 L'utilizzo del modello gravitazionale: scoprire le anom alie 21 2.1.4 Ostacoli al commercio: distanza, barriere e confini 21 www.ebook3000.com 2.2 2.3 1cambiamenti della struttura del commercio internazion ale .25 2.2.1 11 mondo è diventato più piccolo? * 25 2.2.2 Che cosa scam b iam o? 26 2.2.3 Imprese multinazionali e ou tsou rcing 28 Valgono ancora le vecchie r e g o le ? 29 Sommario 30 Parole ch ia ve 30 Problemi 31 Ulteriori le ttu re 31 Capitolo - Produttività del lavoro e vantaggi comparati: il modello ricardiano 33 3.1 TI concetto di vantaggio c om p a to 34 3.2 Un economia un solo fa tto r e 36 3.3 3.2.1 La frontiera delle possibilità produttive 36 3.2.2 Prezzi relativi e offe rta 38 il commercio internazionale nel modello a un solo fa tto re .39 3.3.1 La determinazione dei prezzi relativi dopo lo scam bio .41 3.3.2 I vantaggi del commercio intemazionale .43 Focus: I l vantaggio comparato in pratica: il caso di Babe R u t h 45 3.4 3.3.3 Un esempio n u m e ric o 46 3.3.4 Salari relativi 47 Fraintendimenti circa i vantaggi c o m p a ti 48 Focus: Le perdite dell'autarchia e o m ica 49 3.4.1 Produttività e com petitività 50 3.4.2 La questione dei bassi s a la r i 50 3.4.3 Sfruttamento 51 Focus: salari riflettono la produ ttività ? 52 3.5 Vantaggio comparato in presenza di più b e n i 54 3.5.1 Costruzione del m o d e llo 54 3.5.2 Salari relativi e specializzazione 54 3.5.3 La determinazione del salario relativo nel modello molti b e n i 56 3.6 Costi di trasporto e beni non com m erciabili 58 3.7 Evidenza empirica per il modello ricardiano 60 www.ebook3000.com S om m a rio 63 Parole chiave 64 Problemi 64 Ulteriori le ttu re 66 Riferimenti e dati sul Web 66 Capitolo - Dotazione di risorse, vantaggio comparato e distribuzione del reddito 69 J Un'economia a due fattori 70 4.1.1 4.1 4.2 Prezzi e p rod u zion e 70 J La scelta della combinazione di fattori produttivi 72 4.13 Prezzi dei fattori e prezzi dei beni 75 4.1A Risorse e p rod u zion e .78 Effetti del commercio fra economie a due fa tto ri 82 4.2.1 Prezzi relativi e struttura del commercio intemazionale 82 4.2.2 Commercio intemazionale e distribuzione del red d ito 86 4.2.3 II pareggiamento dei prezzi dei fa tto r i 87 4.2.4 Commercio e distribuzione del reddito nel breve periodo 89 Applicazione: Commercio Nord-Sud e disuguaglianza 90 4.3 4.4 Economia politica del commercio internazionale: un'analisi prelim inare 92 4.3.1 I vantaggi del commercio rivis ita ti 92 4.3.2 La politica commerciale ottim a 94 4.3.3 Distribuzione del reddito e politiche com m erciali 95 Evidenza empirica sul modello di Heckscher-Ohlin .96 Focus: La distribuzione del reddito e le origini delVeconomia intemazionale 97 4.4.1 I test del modello di Heckscher-Ohlin 98 4.4.2 Implicazioni dei test 102 S o m m a rio 103 Parole ch ia ve 104 Problemi 105 Ulteriori le ttu re Appendice 4A - Prezzi dei fattori, prezzi dei beni e scelte produttive 106 107 4A.I Scelta delle te c n ic h e .107 4A.2 Prezzi dei beni e prezzi dei fattori 108 www.ebook3000.com Capitolo - Un modello generale del commercio internazionale 5.1 5.2 111 Un modello generale di economia aperta agli scam bi 112 5.1.1 Possibilità produttive e offerta relativa * 112 5.1.2 Prezzi relativi e domanda 114 5.1.3 Effetti di benessere delle variazioni delle ragioni di scam bio 116 5.1.4 La determinazione dei prezzi rela tiv i 117 La crescita economica: uno spostamento della curva R S .118 5.2.1 Crescita economica e frontiera delle possibilità produttive * 119 5.2.2 Offerta relativa e ragioni di scambio 120 5.2.3 Conseguenze internazionali della c re s c ita 122 Applicazione: La crescita dei paesi emergenti danneggiato i paesi avanzati? 123 5.3 trasferimenti intemazionali: spostamenti della curva R D 125 5.3.1 II problema dei trasferimenti .125 5.3.2 Effetti di un trasferimento sulle ragioni di s c a m b io 126 5.3.3 Congetture sugli effetti dei trasferimenti sulle ragioni di scam bio 128 Applicazione: Il problema dei trasferìmenii e la crisi asiatica 130 5.4 Dazi sulle importazioni e sussidi alle esportazioni: spostamenti simultanei delle curve RS e R D 130 5.4.1 Effetti di un dazio su domanda e offerta relative 131 * 5.4.2 Effetti di un sussidio alle esportazion i .132 5.4.3 Conseguenze delle variazioni delle ragioni di scaihbio: chi guadagna e chi p erd e? 133 La distribuzione intemazionale del reddito 134 La distribuzione del reddito allintem o di ogni paese 135 S o m m a rio 136 Parole ch ia ve 137 Problemi 137 Ulteriori le ttu re 139 Riferimenti e dati sul Web 140 Appendice 5A - Rappresentazione deU'equilibrio internazionale per mezzo delle curve di offerta reciproca 141 5À Derivazione della curva di offerta reciproca di un paese 141 5A.2 ^equilibrio in tern azion ale 142 www.ebook3000.com Capitolo - Economie di scala, concorrenza imperfetta e commercio internazionale 145 6.1 Economie di scala e commercio intemazionale: uno sguardo prelim inare 146 6.2 Economie di scala e struttura di m e rc a to 148 63 La teoria della concorrenza im p erfetta 149 6.4 63.1 Monopolio: una breve a n a lis i .149 63.2 Concorrenza monopolistica 152 633 Lim iti del modello di concorrenza m onopolistica 158 Concorrenza monopolistica e commercio in tem a zio n a le 159 6.4.1 Gli effetti di un aumento della dimensione del mercato 159 6.4.2 I vantaggi di un mercato integrato: un esempio numerico 160 6.4.3 Economie di scala e vantaggio com parato 164 6.4.4 La rilevanza del commercio intra-set tori a le 167 6.4.5 Perché è cosi importante il commercio intra-settoriale 169 Applicazione: Commercio intra-settoriale in pratica Il North American Auto Paci del 1964 ¡71 6.5 11 d u m p in g 6.5.1 La teoria economica del dum ping 173 Applicazione: Antidumping come forma di protezionismo ¡76 6.5.2 6.6 6.7 Dumping reciproco 177 La teoria delle economie e s te rn e .178 6.6.1 Fornitori specializzati 179 6.6.2 Concentrazione del mercato del lavoro 180 6.6.3 Spìllover di conoscenza 181 6.6.4 Economie esterne e rendimenti crescenti 181 Economie esterne e commercio internazionale .182 6.7.1 Economie esterne e struttura del commercio intem azionale 182 6.7.2 Commercio e benessere in presenza di economie estern e 184 6.7.3 Rendimenti crescenti d in a m ici 185 Focus: L ’economia di H ollyw ood ì 87 S o m m a rio 188 Parole chiave 189 Problemi Ulteriori le ttu re .19/ Riferimenti e dati sul Web .192 www.ebook3000.com 189 Appendice 6A - La determinazione del ricavo marginale 193 Capitolo - La mobilità internazionale dei fattori 195 Applicazione: Le migrazioni in Europa 196 7.1 La mobilità intemazionale del lavoro * 198 7.1.1 Un modello a un solo bene senza mobilità dei fa tto ri 198 7.1.2 Flussi migratori in tem azio n ali 200 7.1.3 Estensioni 201 Applicazione: Convergenza salariale all'epoca delle migrazioni di m assa 202 Applicazione: Uimmigrazìone e Veconomia degli Stati U n iti 204 7.2 7.3 I prestiti intem azionali 205 7.2.1 Frontiera intertemporale delle possibilità produttive e commercio internazionale 205 7.2.2 II tasso di interesse reale 207 7.2.3 II vantaggio comparato intertemporale 207 Investimenti diretti esteri e imprese m ultinazionali 208 Focus: I movimenti di capitali verso i paesi in vìa di sviluppo danneggiano i lavoratori dei paesi ad alto salario? 209 7.3.1 7.3.2 La teoria delle imprese m ultinazionali 211 Le imprese multinazionali nella rea ltà 213 Applicazione: Investimenti diretti esteri negli Stati Uniti .2/7 Focus: Una presa in g iro ? 2/9 S o m m a rio 220 Parole chiave 220 Problemi 220 Ulteriori letture .223 Riferimenti e dati sul Web 223 X Appendice 7A1 - Come ricavare il prodotto totale dalla curva del prodotto marginale 225 Appendice 7A2 - Il commercio intertemporale 229 www.ebook3000.com Parte - Le politiche commerciali internazionali Capitolo - Gli strumenti della politica commerciale 8.1 235 Un'analisi elementare dei d a z i 236 Applicazione: Il livello medio dei dazi nel m o n d o 236 8.2 8.3 8.1.1 Domanda, offerta e commercio internazionale in un singolo settore , 238 8.1.2 Gli effetti di un d a z io 241 8.1.3 La misurazione del grado di protezione 243 Costi e benefici di un d a zio 245 8.2.1 11 surplus del consumatore e il surplus del produttore 245 8.2.2 La misurazione di costi e benefici 247 Altri strumenti di politica com m erciale 250 8.3.1 I sussidi all'esportazione: la t e o r ia 250 Applicazione: La politica agricola comune in E u ro p a 252 8.3.2 I contingentamenti delle importazioni: la te o r ia 254 Applicazione: Un contingentamento delle importazioni in pratica Il caso dello zucchero negli Stati U n it i 255 8.3.3 Le limitazioni volontarie delle esportazioni 257 8.3.4 Requisiti di contenuto nazionale minimo della produzione 258 Applicazione: Una limitazione volontaria delle esportazioni in pratica Il caso delle autom obili giapponesi 259 Focus: Autobus americani prodotti in U ngheria 260 8.3.5 Altri strumenti di politica com m erciale 261 Applicazione: Una misura del grado di protezionismo complessivo 261 8.4 Gli effetti della politica commerciale: una sintesi 262 S o m m a rio 263 Parole chiave 264 Problemi 264 Ulteriori le ttu re Riferimenti e dati sul Web Appendice 8A1 - L'analisi dei dazi in equilibrio generale 267 267 269 8A1.1 11 dazio in un paese piccolo 269 8A1.2 11 dazio in un paese gran de 272 www.ebook3000.com C i? Appendice 8A2 - Dazi e contingentamenti alle importazioni in regime di monopolio 275 8A2.1 11 modello libero scambio 275 8À2.2 Il modello d a z io 277 8À2.3 II modello contingentamento delle im portazioni 278 8A2.4 Un confronto tra dazio e contingentam ento 279 Capitolo - L'economia politica della politica commerciale 281 9.1 Le argomentazioni a favore del libero scambio 282 9.1.1 Efficienza e libero scam b io 282 9.1.2 Vantaggi ulteriori del libero s c a m b io 283 9.1.3 Le argomentazioni politiche a favore del libero scambio 286 Applicazione: I guadagni del “1992” 286 9.2 9.3 Le argomentazioni contrarie al libero scambio basate su considerazioni di benessere n a zio n a le 289 9.2.1 Le argomentazioni in favore dei dazi basate sui benefici da ragioni di scambio 289 9.2.2 Argomentazioni contrarie al libero scambio basate sui fallimenti del mercato interno 291 9.2.3 Quanto è convincente Targomentazione basata sui fallimenti del mercato? 293 Distribuzione del reddito e politica com m erciale 295 9.3.1 Competizione elettorale 295 9.3.2 Azione collettiva 297 9.3.3 Come rappresentare il processo politico 298 9.3.4 Chi riceve p rotezion e? 299 Focus: Politici in vendita L'evidenza degli anni novanta 301 9.4 Negoziati internazionali e politica com m erciale 302 9.4.1 I vantaggi della negoziazione 304 9.4.2 Gli accordi commerciali internazionali: una breve rassegna storica , 305 9.4.3 L'Uruguay R o u n d 308 9.4.3.1 Liberalizzazione com m erciale 308 9.43.2 Dal GATT alVOMC 309 9.43.3 Costi e benefìci 311 9.4.4 II Doha R o u n d 312 Focus: Come dirimere una disputa creandone un a ltra 313 Applicazione: Quanto è resistente l'acciaio delVOMC? 314 www.ebook3000.com £ T ' M“‘ridice m atem atica Alle equazioni di prezzo (4P.6) e (4P.7) corrispondono le equazioni in termini di lassi di variazione: ^x ^tx ‘ ^ + ®lx 4^ (4P 10) f + #7y • (4 P ll) ove, d v è la quota della terra sul costo di produzione del bene X e così via Sarà dTX > 0ry e v < 0/y, perché il bene X è prodotto utilizzando la ton a più intensamente di quanto non accada per il bene Y Le Equazioni (4P,8) e (4P.9), relative alle quantità, devono essere trattate maggiore cautela I coefficienti unitari di input a possono variare se variano i prezzi dei fattori Ma se si mantengono fissi i prezzi dei beni, allora anche i prezzi dei fattori restano costanti; quindi, per dati prezzi dei beni, è possibile scrivere equazioni riferite all'offerta dei fattori c livelli di produzione analoghe alle pre­ cedenti: a r, Q y= T a ^ - Ò x + aLr Q y~ L (4P.12) (4P 13) ove a[Xe a.n < afy P P re zzi d e i b e n i e p re z z i d e i f a tto ri Le equazioni dei prezzi dei fattori (4P 10) c (4P.11) possono essere risolte simulta­ neamente (usando le uguaglianze ^ = - BJXe 0IY = - L) È chiaro che si avrà: Qx > f > L > Óy (4P 19) In particolare, se T aumenta mentre L rimane costante, la produzione del bene X aumenterà in modo più che proporzionale, mentre la produzione del bene Y diminuirà Questa relazione è alla base del teorema o effetto di Rybczynski Il commercio internazionale mondiale 5P.1 5P1.1 Domanda, offerta ed equilibrio L'equilibrio m ondiale Nonostante fini di una rappresentazione grafica risulti più semplice esprimere l'equilibrio internazionale in termini di domanda e offerta relative, per un'anali­ si matematica del problema risulta più opportuna una formulazione diversa che consideri le condizioni di eguaglianza fra domanda e offerta di uno qualunque dei due beni (stoffa e cibo) Non è importante scegliere un bene piuttosto che labro, perché se il mercato della stoffa è in equilibrio, allora lo è anche il mercato del cibo e viceversa Per dimostrare quest ultima proposizione, si considerino la produzione di stof­ fa (Qs e Q%) dei paesi H e F, rispettivamente, e la domanda di stoffa (Ds e D *s) dei due paesi e variabili analoghe, un pedice C per il settore del cibo Si definisca inoltre p il prezzo della stoffa in termini di cibo Il reddito mondiale, che è pari alla somma dei redditi guadagnati dalla vendila di stoffa e di cibo, e la spesa mondiale, che è pari alla somma spesa per lacquisto di cibo e stoffa, devono essere necessariamente uguali Tale uguaglianza può es­ sere scritta in questo modo: p ■fQs+ Qsk) + Gc.+ Q*c = P ô V D * ) + £>c+ D \ (5P 1) Supponiamo che il mercato mondiale della stoffa sia in equilibrio: Qs + Q \ = Ds + D*s (5P.2) Quindi, dall'Equazione (5P.1), si ottiene che: QC+ Q * C= D C + D *C (SP.3) In altri termini, anche il mercato del cibo è in equilibrio Naturalmente, vale anche l’opposto: se il mercato del cibo è in equilibrio, lo è anche il mercato della stoffa * A- o 'ridice matematica Dunque, per determinare il prezzo relativo di equilibrio, sarà sufficiente stu­ diare uno solo dei due mercati 5P1.2 Produzione e reddito Per ogni paese esiste una frontiera delle possibilità di produzione lungo la quale esso può spostarsi, scegliendo quale combinazione di stoffa e cibo produrre Il punto prescelto sarà tale da massimizzare il valore della produzione, dato il prez­ zo relalivo della stoffa Tale valore può essere scritto in questo modo; V = p ♦ Qs + Qr (5P.4) Come avveniva nei casi dì minimizzazione dei costi esaminati nei precedenti poscritti, il fatto che la combinazione di prodotti prescelta massimizzi il valore della produzione implica che una piccola modificazione di tale combinazione, compiuta restando sulla frontiera delle possibilità di produzione, non abbia al­ cun effetto sul valore della produzione: p d Q s + dQc = (5R5) Una variazione del prezzo relativo della stoffa porterà a una variazione sia della composizione della produzione sia del suo valore La variazione di quest’ul­ timo sarà: dV = S •dp + p •dQ< + dQc (5P.6) Tuttavia, dall’Equazione (5R5) sappiamo che gli ultimi due termini si elidono, per cui l'espressione si riduce a: dV=Q^dp (5P.6') Un equazione analoga potrà essere scritta per il paese F: c/V* = Q% - dp 5P I (5P.7) Reddito, prezzi e u tilità Ogni paese viene rappresentato come se fosse composto da un solo individuo e ì suoi gusti possono essere descritti per mezzo di una funzione di utilità le cui variabili indipendenti sono le quantità consumate di stoffa e cibo; U = U(D$> Dc ) (5P.8) Supponiamo che il reddito di un paese, espresso in termini di cibo, sia / Poi­ ché la sua spesa complessiva deve essere pari al suo reddito, avremo: p D s +Dc=ì (5P.9) I consumatori massimizzano la loro utilità, dato il loro reddito e i prezzi relati­ vi dei beni Se 1utilità marginale che essi derivano dal consumo di stoffa e cibo è M US e M UC, allora ogni cambiamento nella composizione dei loro consumi darà luogo a una variazione di utilità pari a: dU = M UR•dDs + M UC- dDc (5P.10) Poiché i consumatori massimizzano la loro utilità per un dato livello di reddito e dati prezzi dei beni, non vi potrà essere alcun cambiamento nella composizione dei loro consumi che ne aumenta la soddisfazione Questo implica che: MUS/MUC= p (5 P il) Si considerino ora gli effetti che variazioni dei prezzi e del reddito esercitano sull'utilità Differenziando l'Equazione (5P.9) si ottiene: p ■dD s + dDc = di - Ds ■dp (5P.12) Ma dalle Equazioni (5P.10) e (5P.t 1) possiamo ottenere: dU = M UC♦ (p * dDs + dDc) {5P 13) dU = MUC♦ (dì - Ds •dp) (5P 14) Ne segue: A questo punto, è opportuno introdurre una nuova definizione: la variazione dell'utilità divisa per futilità marginale del cibo, in termini del quale è misurato il reddito, può essere definita come variazione del reddito reale e indicata il simbolo dy: dy = dU/MUc = d I - D s -dp (5P 15) Poiché per Teconomia nel suo insieme il reddito è pari al valore della produ­ zione (/ = V), leffetto di una variazione del prezzo relativo della stoffa sul reddito reale delleconomia è: dy - (Qs - Ds) ■dp (5P.16) La quantità (Qs - Ds) rappresenta le esportazioni di stoffa Quindi, un aumento del prezzo relativo della stoffa sarà vantaggioso per il paese che la esporla, tanto che rappresenta un miglioramento delle ragioni di scambio di queireconomia Questa conclusione può essere espressa utilmente anche in forma leggermente diversa: dy = p • (Qs - D J * (dp/p) (5P.17) 421 parte c • Appendice matematica Il primo termine a destra del segno di uguaglianza rappresenta il valore delle esportazioni, mentre il secondo rappresenta il cambiamento percentuale delle ragioni di scambio Questa equazione ci dice, quindi, che l'aumento del reddito reale causato da una data variazione percentuale delle ragioni di scambio è pari alla variazione percentuale delle ragioni di scambio moltiplicata per il valore ini­ ziale delle esportazioni Se per un paese tale valore iniziale è pari a 100 miliardi di dollari e le sue ragioni di scambio migliorano del 10%, il guadagno che quel paese otterrà sarà pari a un aumento del reddito reale di 10 miliardi di dollari 5P.2 Domanda, offerta e stabilità deirequilibrio Nel mercato della stoffa, una variazione del prezzo relativo induce variazioni sia della domanda sia deirofferta Dal lato deirofferta, un aumento di p fa che entrambi i paesi producano più stoffa; indichiamo questa reazione z e z*t rispettivamente in H e in F, cosicché: dQs = z - dp (5P.18) dQ*s - z* - dp (5P.19) Dal lato della domanda si presentano complessità maggiori Infatti, un cam­ biamento di p dà luogo, come si può vedere nella Figura 5P1, a effetti sia di reddito che di sostituzione In questa figura, è rappresentata un economia in cui, inizialmente, il prezzo relativo è pari alla pendenza della retta W>, Dato questo prezzo relativo, l'economia produrrà le quantità indicate dal punlo Oùe consumerà le quantità indicate dal punto D° Si supponga ora che il prezzo relativo della stoffa aumenti fino al livello indicato daU'inclinazione di W Se rutilila non aumentasse, il consumo si sposterebbe al punto D1, una dimi­ nuzione netta del consumo di stoffa Tuttavia, neireconomia si verifica anche un cambiamento del reddito reale che, in questo caso, poiché nella situazione iniziale l’economia esporta stoffa, è un aumento Quest'ultima variazione porta il consumo al punto D anziché al punto Z)1 Se si vuole analizzare l'effetto che un cambiamento di p esercita sulla domanda, si dovranno tenere in considerazione entrambi questi effetti: sia leffetto sostituzione, che rappresenta il cambiamento dei consumi che avrebbe luogo se il reddito fosse mantenuto costante, sia l'effetto reddito, che rappresenta {'ulteriore cambiamento del consumo causato dalla va­ riazione subita dal reddito reale Indichiamo ( - e • dp) l'effetto sostituzione, che è sempre negativo, e (n * dy) l'effetto reddito, che, se la stoffa è un bene normale la cui domanda au­ menta se aumenta il reddito, è positivo se il paese è un esportatore netto di stoffa c negativo nel caso contrario.1L'effetto complessivo sulla domanda di stoffa nel paese // causato da una variazione di p sarà, dunque: S e a n c h e il c i b o è u n b e n e n o r m a l e , a l l o r a n d e v e e s s e r e m i n o r e d i 1/p I n f a t t i , s e / a u ­ m e n t a s s e d i d i s e n z a a l c u n a v a r i a z i o n e d i p t a l l o r a la s p e s a in s t o f f a a u m e n t e r e b b e d i * p • d i ) , p e r c u i, a m e n o c h e n n o n s i a m i n o r e d i 1! p , a u m e n t o d e l l a s p e s a i n s t o f f a s a ­ r e b b e m a g g i o r e d e l l ’a u m e n t o d e l r e d d i t o 2 FIGURA Effetto di una variazione del prezzo relativo sul consumo « Se il prezzo relativo cambia, si un effetto di reddito e un effetto di sostituzione m dDs = -e •dp + n • dy = [-e + n • (Q< - DS)J * dp (5P.20) L’effetto sulla domanda estera sarà, analogamente: d D \ = [-e * + n ( Q * s - D*s) ] * dp (5P.21) Poiché (Q*5- D*s) è minore di zero, rcffello reddito in F sarà negativo A questo punto, gli effetti di domanda e di offerta possono essere sommati per ottenere leffetto complessivo che un cambiamento di p esercita sul mercato della stoffa L’eccesso di offerta di stoffa è pari alla differenza fra la produzione e il consumo mondiali desiderati: £Ss= Q,+ Q \ - Ds- (5P.22) Leffetto di una variazione di p sull’eccesso di offerta mondiale sarà: dES$ = [z + z* + e + e * - n ’ (Qs ~ &s) - w* ' (0 * s- (5P.23) Se, inizialmente, il mercato è in equilibrio, le esportazioni di H saranno pari alle importazioni di F, così che Q*s- D*s = Qs - D l'effetto di p sull'eccesso di of­ ferta potrà, quindi, essere riscritto come: dE Ss - [z + z* + e + e* - (n - rt*) •(Qs - • dp (5P.230 > - A p ndice matematica Supponiamo che il prezzo relativo della stoffa sia, inizialmente, un po' più alto del suo livello di equilibrio; se questo inducesse un eccesso di offerta di stoffa, le forze di mercato spingerebbero il suo prezzo verso il basso, conducendo così verso un ristabilimento deUèquilibrio Dairaliro lato, se un prezzo relativo della stoffa troppo alto conducesse a un eccesso di domanda, allora il prezzo subirebbe un ulteriore aumento e leconomia verrebbe ulteriormente allontanata dall'equili­ brio Quindi, l'equilibrio sarà stabile solo se un piccolo aumento del prezzo relati­ vo della stoffa conduce a un eccesso di offerta di stoffa; ovvero, solo se: Ì£S dp (5P.24) Uno sguardo all'Equazione (5P.23') ci consente di comprendere quali sono i fattori che determinano la stabilità o Testabilità delTequilibrio Gli effetti dal lato dell’offerta e l'effetto sostituzione dal lato della domanda lavorano per la stabilità; la sola fonte dì instabilità p essere contenuta nell'effetto reddito Infatti, l’effe tlo reddito un segno ambiguo; esso dipende dalla relazione fra n e n*, cioè dal fatto che la propensione marginale a) consumo di stoffa di fronte a un aumento del reddito sia più alta in H o in F Se n > n*t ¡effetto reddito agisce in modo con­ trario alla stabilità, mentre se ??

Ngày đăng: 20/01/2020, 16:14

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