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IL COLORE DEL MALE (The Dark Descent, 1987) a cura di DAVID G. HARTWELL

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IL COLORE DEL MALE (The Dark Descent, 1987) a cura di DAVID G HARTWELL A Tom Doherty e Harriet P McDougal e alla Tor Books Horror, in special modo a Melissa Ann Singer, editor, per l'assistenza e la pazienza A Kathryn Cramer e Peter D Pautz per il loro entusiasmo e duro lavoro, e per la bella quanto stimolante discussione A Patricia W Hartwell per aver lasciato che ammucchiassi cataste di libri e sparpagliassi mucchi di fogli in tutta la casa e, nonostante ciò, continuato a amarmi Indice Ringraziamenti Introduzione PARTE I Il colore del male Stephen King Lo stretto M R James Il frassino Lucy Clifford La nuova madre Russell Kirk C'è una lunga, lunga strada tortuosa H P Lovecraft Il richiamo di Cthulhu Shirley Jackson Gente d'estate Nathaniel Hawthorne Il giovane Goodman Brown J Sheridan Le Fanu Il signor giudice di giustizia Harbottle RayBradbury La folla Michael Shea L'autopsia Edit Nesbit Il matrimonio di John Charrington Karl Edward Wagner I graticci di legno Robert Aickman Più forte di noi Fritz Leiber L'Espresso per Belsen Robert Bloch Sinceramente tuo, Jack lo Squartatore Charles L Grant Se viene Damon Manly Wade Wellman Vandy, Vandy PARTE II Lo sguardo della Medusa Robert Aickman Le spade Thomas M Disch Gli scarafaggi Theodore Sturgeon La parentesi felice Clive Barker Terrore Edgar Allan Poe La rovina della Casa Usher Stephen King La scimmia Michael Bishop Dentro le mura di Tiro H P Lovecraft I ratti nei muri J Sheridan Le Fanu Il pittore Schalken Charlotte Perkins Gilman La tappezzeria gialla Robert Hichens Come il professor Guildea trovò l'amore Richard Matheson Nato di uomo e di donna Joanna Russ Cara Emily Dennis Etchison Adesso puoi andare D.H Lawrence Il vincitore sul cavallo a dondolo Tanith Lee Tre giorni Ramsey Campbell Mackintosh Willy Henry James L'angolo allegro PARTE III Una raccapricciante oscurità senza forma Fritz Leiber Fantasma di fumo Gene Wolfe Sette notti americane Charles Dickens Il segnalatore Stephen King Crouch End Joyce Carol Oates Lato notte Ivan Turgenev Clara Militch Robert W Chambers L 'aggiustareputazioni Fitz-James O'Brien Che cos'era? Shirley Jackson Il meraviglioso estraneo Ambrose Bierce La Cosa Maledetta Edith Wharton Dopo Thomas M Disch La costa asiatica Robert Aickman L'ospizio Philip K.Dick Qualcosa per noi temponauti Ringraziamenti Quest'antologia è il frutto di tre anni di incontri settimanali e di riflessioni congiunte Peter D Pautz e Kathryn Cramer sulla natura e i pregi della letteratura dell'orrore, e sull'evoluzione storica di cui questo genere narrativo è stato protagonista Le conoscenze maturate da Peter sulle tendenze attuali del filone fantastico e l'esperienza teorica di Kathryn hanno avuto un ruolo determinante nella genesi del mio approccio critico al genere horror e alle diverse interpretazioni narrative che lo hanno caratterizzato nel tempo Accanto alla fertile collaborazione di Peter e Kathryn, è doveroso menzionare il particolare contributo fornito da Jack Sullivan, Kirby McCauley e Peter Straub nell'analisi dei diversi aspetti della letteratura dell'orrore; e il prezioso apporto di Samuel R Delaney, a cui va anche il merito di avere concepito il titolo della Parte III («A Faboulous Formless Darkness» N.d.R.) Inoltre, sono profondamente debitore nei confronti di quei grandi compilatori di antologie, da M.R James, Dashiell Hammett, Elizabeth Bowen e Dorothy Sayers a Wise e Fraser, Boris Karloff e August Derleth, fino a Kirby McCauley, Ramsey Campbell e Jack Sullivan che, competenza, costante spirito di ricerca e sensibilità artistica hanno guidato le mie letture nei decenni passati Insieme a loro, la mia gratitudine va a Robert Hadji e Jessica Salmonson, per il prezioso sostegno nelle lunghe discussioni che ci hanno visto spesso impegnati fino a tarda notte; e alla World Fantasy Convention: anno dopo anno la World portato alla ribalta ottimi scrittori e saggisti che hanno fatto della letteratura dell'orrore un genere narrativo vivo e fecondo Infine, i miei sinceri ringraziamenti a Stephen King, per avermi concesso di citare un passo di Danse Macabre Introduzione «Per apprezzare appieno lo spirito di questi racconti è necessario affrontarli mente metodica e una ragionevole dose di fiducia se non in quelle che un tempo si solevano chiamare le leggi della natura, almeno nelle consuetudini che oggi sospettiamo le siano proprie Per il vero superstizioso ogni evento strano e misterioso un solo significato: è qualcosa che realmente luogo.» DASHIELL HAMMETT, Creeps by Night «In genere, il fascino esercitato dalla componente spettrale e macabra è limitato, perché richiede da parte del lettore un certo grado d'immaginazione e la capacità di distaccarsi dalla realtà quotidiana È relativamente esiguo il numero di coloro che sono sufficientemente immuni dall'incantesimo della routine giornaliera » H.P LOVECRAFT, Supernatural Horror in Literature I Tutto ebbe inizio una domenica mattina di luglio in cui presenziavo, in qualità di moderatore, a un dibattito pubblico organizzato nell'ambito di un piccolo congresso sulla letteratura dell'orrore che si svolgeva a Necon, nel New England (USA) Fra gli esperti chiamati a prendere parte alla tavola rotonda c'erano Alan Ryan, Whitley Strieber, Peter Straub, Charles L Grant e, se la memoria non mi tradisce, Les Daniels, tutti scrittori di narrativa dell'orrore L'argomento su cui verteva l'incontro riguardava gli influssi letterari, e quindi gli autori che, a giudizio degli scrittori convocati, avevano rivestito un particolare significato nella genesi della propria carriera artistica Mentre si susseguivano gli interventi e venivano menzionati, via via, tutti i nomi classici della letteratura horror — Poe, Bradbury, Leiber, Lovecraft, Kafka e altri — io notai che, eccezion fatta per un omaggio d'obbligo a Stephen King, tutti gli altri autori citati avevano scritto essenzialmente racconti brevi Allora interruppi il dibattito e invitai i partecipanti a dedicare gli ultimi minuti dell'incontro a un breve commento su quella mia osservazione Il contenuto dei loro interventi fu più o meno il seguente: nell'ambito del genere horror i lavori validi sono quasi tutti racconti brevi Dopo alcuni mesi di riflessione, trascorsi una posticipata notte di Halloween alla World Fantasy Convention in compagnia di Peter Straub; in quell'occasione ebbi modo di esporgli le idee che andavo maturando sulla recente evoluzione della letteratura dell'orrore dalla formula narrativa del'racconto breve a quella del romanzo Il risultato della nostra conversazione fu quello di consolidare ulteriormente la mia convinzione che il racconto lungo dell'orrore rappresentasse un'avanguardia, un esperimento, un problema estetico ancora irrisolto che Straub, King e altri autori contemporanei stavano affrontando energia e determinazione Ma mi sembrava prematuro esprimere un giudizio generale sulla natura della nuova formula narrativa per la quale propendeva la letteratura horror Che cosa ne era stato, mi chiesi allora, del racconto breve? Il racconto dell'orrore non poteva certamente essere scomparso nel nulla dopo 160 anni di crescita feconda e di popolarità In qualità di responsabile dell'assegnazione dei premi della World Fantasy Convention dal 1975, ero consapevole dell'enorme fortuna goduta, nel decennio precedente, dal racconto horror Da siffatte considerazioni nacque l'idea di pubblicare questa antologia, un'opera che siglasse la fine dell'egemonia del racconto breve attraverso una raccolta di brani che tentasse di riassumere, in maniera esatta e conclusiva, l'intera evoluzione di questa formula narrativa, dalle sue origini fino giorni d'oggi, e di descrivere e indicare i confini del genere horror così come è stato ridefinito in epoca contemporanea Perché a me sembra evidente che l'approccio tradizionale a questo filone letterario, nella forma codificata dalle antologie degli anni '40, sia obsoleto, anzi che fosse già obsoleto nel momento in cui quelle antologie venivano pubblicate; purtroppo, però, tale approccio continuato a informare l'analisi dei critici, a detrimento di una più chiara interpretazione di questo genere letterario E, ancora, la sua influenza è stata tale che a tutt'oggi la maggior parte degli appassionati di questo tipo di narrativa si limita a leggere quei romanzi e quei racconti catalogati ufficialmente come testi dell'orrore, perdendo, così, l'occasione di apprezzare alcune delle migliori opere horror scritte in questo secolo Nella redazione de Il colore del male la mia aspirazione è stata dunque quella di raccogliere il maggior numero di racconti che potessero essere contenuti in un unico grande volume, l'intento di analizzare chiarezza la natura di questo genere letterario e di fornire un utile spunto per più approfondite interpretazioni future «La paura regole estetiche proprie — come Le Fanu, Henry James, Montagu James e Walter de la Mare hanno ripetutamente dimostrato — e deve rispettare norme precise Idealmente, in una storia che a che fare la paura dovrebbe essere sempre mantenuto un certo livello di tensione E quell'altro mondo diverso e austero, il mondo dei fantasmi, non dovrebbe suscitare tanto repulsione o emozioni violente nel suo impatto il nostro, quanto piuttosto una specie di riverente timore.» ELIZABETH BOWEN, The Second Ghost Book «L'unica prova della reale presenza del mistero in un racconto, consiste nel verificare se la narrazione suscita nel lettore un profondo senso di terrore e di presa di contatto sfere e forze sconosciute.» H.P LOVECRAFT, Supernatural Horror in Literature II L'evoluzione della narrativa dell'orrore La narrativa dell'orrore rappresenta da oltre 150 anni una componente vitale della letteratura inglese e americana Inventata insieme alla formula del racconto breve, essa ne ha, al tempo stesso, profondamente influenzato l'evoluzione Fino al decennio scorso, infatti, la letteratura dell'orrore trovava la sua principale forma di espressione proprio nel racconto breve e nella novella Oggi non più A partire dai primi anni settanta, e nell'arco di un periodo assai breve, queste formule narrative hanno ceduto il passo al romanzo La nuova tendenza fu siglata inizialmente dal successo straordinario di un ristretto numero di opere, quali Rosemary's Baby, The Other, The Exorcist, The Mephisto Waltz, e dei film che da esse furono tratti e che ottennero altrettanti consensi di pubblico; poi, nel 1973, il diluvio, Stephen King sulla cresta dell'onda, destinato a mutare la natura della letteratura dell'orrore nell'immediato futuro, e a trascinare sé tutti gli autori viventi di racconti brevi Furono molto pochi gli scrittori dell'orrore, giovani e meno giovani, che resistettero alla tentazione commerciale o estetica di adottare la soluzione del romanzo, una tentazione che portò alla creazione di alcune fra le migliori opere horror di tutti i tempi, ma che, al tempo stesso, favorì la pubblicazione affrettata di un gran numero di libri privi di alcun valore artistico I modelli quali si ispiravano questi nuovi romanzi erano i bestseller che li avevano preceduti, i filmdi maggior successo e i migliori racconti brevi dei decenni antecedenti Quando, all'inizio degli anni '80, quest'ondata si placò, gran parte dei lavori più scadenti rimasero sepolti nei cataloghi degli editori meno qualificati Ma il romanzo dell'orrore si era ormai imposto definitivamente Questa radicale innovazione formale si è rivelata estremamente significativa, e per una molteplicità di ragioni: in primo luogo, stimolato la sperimentazione e incoraggiato una rapida evoluzione artistica; inoltre, grazie ad essa, tutta la letteratura dell'orrore tratto giovamento dall'apporto concettuale e tecnico di altri generi letterari e di altre espressioni artistiche — quali il cinema, la televisione e i fumetti — dalle quali la narrativa horror «preso in prestito» ogni possibile elemento capace di ispirare terrore o raccapriccio Il giudizio più utile e provocatore che possiamo esprimere sul romanzo dell'orrore degli ultimi anni è che esso rappresenta una forma d'avanguardia, una forma letteraria sperimentale che tenta di tradurre quegli effetti terrificanti, un tempo ritenuti prerogativa esclusiva del racconto breve, in una struttura narrativa di più ampio respiro ma capace di conservare inalterate l'atmosfera e l'efficacia Prima di questo avvento, la tradizione annoverava già alcuni esempi isolati di romanzi dell'orrore più o meno famosi da Frankestein e Dracula a The Haunting of Hill House, ma si trattava di esempi relativamente sporadici rispetto alla proliferazione costante e ricca di racconti brevi da Poe giorni nostri Dunque, i romanzi dell'orrore del passato non avevano dato vita, nel loro complesso, a un corpus letterario e tecnico tradizionale e, pertanto, non è da questa fonte che tratto origine il romanzo moderno dell'orrore Sia dalle opere più recenti sia dalle dichiarazioni pubbliche di molti scrittori, emerge chiarezza come Stephen King, Peter Straub, Ramsey Campbell e numerosi altri romanzieri abbiano analizzato insieme i problemi derivanti dal tentativo di trasformare il romanzo dell'orrore in una formula narrativa valida e raffinata, e abbiano cercato di risolverli attraverso la propria arte In questo processo, essi hanno espresso l'auspicio di vedere pubblicato un testo che, come Il colore del male, fosse in grado d'illustrare il contesto dal quale preso avvio la narrativa horror, e quello in cui essa si muove oggi Il romanzo dell'orrore nella sua forma attuale affonda in larga misura le proprie radici nelle novelle ampiamente elaborate e nei racconti brevi di cui questo libro offre un saggio Di fatto, la nostra concezione della letteratura dell'orrore è mutata e si è evoluta così rapidamente nel corso degli ultimi decenni, che per porre in luce il carattere composito assunto da questo genere narrativo si è reso necessario compilare un'antologia di racconti dell'orrore secondo criteri nuovi Prima di passare al paragrafo successivo e di procedere a uno studio anatomico della narrativa horror, è interessante notare che, benché a partire dalla prima guerra mondiale ogni decennio di questo secolo abbia conosciuto momenti di rinnovato interesse per il genere dell'orrore, quello attuale è il primo decennio in cui tale «revival» sia culminato nella pubblicazione di un numero così elevato di romanzi Negli anni venti, grazie all'opera di autori come M.R James, insigne scrittore e compilatore di antologie, e di altri maestri quali Algernon Blackwod, Walter de la Mare, Edith Wharton e così via, si assiste a un generale aumento d'interesse per il filone horror, e soprattutto per la ghost-story È infatti a quegli anni che risale la fondazione, negli Stati Uniti, della grande rivista dell'orrore Weird Tales Nel decennio successivo, la narrativa del fantastico e i racconti «neri» godettero di particolare fama grazie all'impulso offerto dalla rivista sopra citata, dalla crescita del circolo di scrittori seguaci di H.P Lovecraft e dalla proliferazione di antologie, sia sotto forma di collane che di grandi compendi, pubblicate per celebrare i cento anni della letteratura dell'orrore Dopo i film e i libri di questo decennio, l'inizio degli anni '40 vide la nascita delle più raffinate collezioni di «grandi opere», fra le quali ricordiamo And the Darkness Falls a cura di Boris Karloff, e Great Tales of Terror and the Supernatural curato da Herbert Wise e Phyllis Fraser; a quello stesso periodo risale inoltre la fondazione della Arkham House, la grande casa editrice voluta dallo scrittore Donald Wandrei per pubblicare l'opera omnia di H.P Lovecraft e che, ancor oggi, è specializzata nella divulgazione delle collezioni dei più grandi autori di racconti e romanzi horror Dopo la guerra fu la volta degli orrori della fantascienza degli anni cinquanta, resi famosi dai film sui mostri e dalle opere di Richard Matheson, Jack Finney, Theodore Sturgeon e Ray Bradbury All'inizio degli anni '60, l'avvento e la fortuna dei film horror di mezzanotte trasmessi in televisione, scoppiò la moda delle antologie o delle collezioni tascabili di quanto di peggio proponeva la letteratura dell'orrore Ma, come abbiamo sottolineato in precedenza, in tutti questi anni il racconto breve continuò a rivestire un ruolo di primo piano: perfino i romanzieri erano famosi soprattutto per i loro racconti Da allora molto è cambiato «L'atmosfera è l'elemento più importante, perché il criterio finale di valutazione dell'autenticità (di un'opera) non è la coerenza della trama, ma la creazione di una determinata sensazione.» H.P LOVECRAFT, Supernatural Horror in Literature «Anche se non possiamo fare a meno di ricercarlo, il frisson dell'orrore è, fra le stranezze della nostra vita emotiva, quella più strana Tanto per cominciare, in genere è una risposta a qualche cosa che non c'è In altre parole, in circostanze normali esso è presente solo in alcuni casi, come negli incubi, nelle fobie e in letteratura In questo senso è diverso dal terrore, che è la paura estrema e improvvisa che si prova di fronte a una minaccia materiale Il terrore può venire dissipato da una raffica di pallottole L'orrore, invece, è quella paura piena di fascino che si prova di fronte a una causa immateriale Le paure degli incubi non possono venire dissipate da una raffica di pallottole; fuggirle significa imbattersi in esse dietro ogni angolo.» SIGMUND FREUD, The Uncanny III Che cos'è Sigmund Freud osservato che l'uomo riconosce immediatamente le scene intese ad evocare orrore «anche se, in realtà, suscitano (soltanto) risolini soffocati» A me sembra, tuttavia, che la letteratura dell'orrore sia sempre stata collegata o classificata in base alla presenza nel testo di determinati elementi, e che questo, nel tempo, abbia creato non poca confusione fra i critici Definizioni quali racconti del mistero, racconti gotici, racconti del terrore, racconti di fantasmi, racconti fantastici, racconti «neri» — tutti caratterizzati da un'intrusione, reale, sottintesa o falsa, del soprannaturale nel mondo naturale, un'intrusione che suscita paura — sono le etichette le quali viene indicato l'intero corpus letterario oggetto della nostra analisi: e talvolta esse vengono perfino utilizzate interscambiabilmente da uno stesso autore Inoltre, poiché spesso, e in molte delle opere migliori, tale intrusione assunto le spoglie di un fantasma, in circa la metà dei casi si assiste a un uso indistinto dei termini «racconto dell'orrore» e «storia di fantasmi» o «ghost-story» E questo, nonostante sia stato unanimemente riconosciuto che l'orrore soprannaturale in letteratura si esprime attraverso una molteplicità di manifestazioni (dai diavoli vampiri, dai lupi mannari agli dei pagani e così via), e che in un discreto numero di ghost-stories i fantasmi non hanno affatto lo scopo d'ispirare orrore Il grande studioso J.A Cuddon riteneva che in origine i due generi fossero separabili, e individuato la nascita di un primo connubio fra le storie di fantasmi e i racconti dell'orrore nel periodo compreso fra il 1820 ed 1870: «In questo periodo l'evoluzione della ghost-story e quella del racconto dell'orrore tendono a coincidere: di fatto è difficile individuare criteri oggettivi in base quali distinguerli In un approccio tassonomico la classificazione inizia invariabilmente a uno stadio precedente Tutto sommato è probabile che una storia di fantasmi contenga sempre un elemento di orrore» Jack Sullivan, un altro illustre studioso e compilatore di antologie, sintetizza questo problema terminologico nel modo seguente: «Ci troviamo intrappolati in una ragnatela di definizioni e di permutazioni che cresce inesorabilmente come i funghi della Casa Usher» Sullivan opta per il termine racconto di fantasmi come definizione generica, adatta, presumibilmente, ad assolvere entrambe le funzioni Noi adottiamo, invece, l'etichetta letteratura dell'orrore, sia per attenerci all'uso invalso nella realtà commerciale [è questo infatti il nome cui si designano le sezioni in cui compaiono i romanzi e le antologie appartenenti a questo genere letterario], sia perché esso sottolinea quel rapporto fra il lettore e il testo che costituisce l'essenza stessa dell'esperienza di lettura della narrativa horror, e non i singoli elementi della trama (come ad esempio la presenza di un fantasma, concreto o figurato che sia) E inoltre, H.P Lovecraft, il teorico e critico che descritto maggior attenzione questo genere letterario nel suo Supernatural Horror in Literature, e che si configura, senza dubbio, come il più importante scrittore americano di narrativa dell'orrore della prima metà di questo secolo, non incluso, se la memoria non mi tradisce, alcun racconto convenzionale sui fantasmi, nel corpus delle sue opere È il saggio di Lovecraft che fornisce la chiave di volta sulla quale deve strutturarsi l'architettura dell'orrore: l'atmosfera E mi sembra che questo criterio sia in armonia l'osservazione di Freud In altri termini questo significa che è virtualmente possibile sperimentare reali sensazioni di orrore leggendo qualsiasi opera di narrativa, sia che si tratti di un romanzo ambientato nel Far West, di un racconto gotico contemporaneo, di un libro di fantascienza, di un giallo o di un testo appartenente a qualsiasi altra categoria letteraria Qualsiasi opera può essere inclusa nel genere dell'orrore (come quelle presentate in questa antologia), se l'atmosfera della narrazione lo consente Ciò implica, quindi, che l'orrore non è legato fortunatamente Merry Lou era lui, e Addison se la stava spassando Almeno, così gli dicevano tutti Si aggrappò alla ragazza e disse: «La grande unità della vita, l'unità e il significato supremo, sono l'uomo e la donna La loro assoluta unità; giusto?» «Lo so», replicò Merry Lou «L'abbiamo studiato a scuola» Quella sera, dietro sua richiesta, Merry Lou era una piccola ragazza bionda che indossava un paio di pantaloni scampanati color porpora, tacchi alti ed una camicetta annodata sotto i seni In precedenza aveva avuto un lapislazzolo sull'ombelico, ma nel corso della cena di Ting Ho si era staccato ed era andato a finire chissà dove Il proprietario del ristorante aveva promesso di continuare a cercarlo, ma da allora Merry Lou era stata di cattivo umore Aveva detto che era un avvenimento simbolico, ma senza specificare di che cosa O almeno lui non riusciva a ricordarlo Forse era proprio così: lei gliel'aveva detto, e lui se ne era dimenticato Un giovane negro piuttosto elegante seduto ad un tavolo vicino, che indossava una tunica a strisce ed una vistosa cravatta rossa, si era messo a fissare insistentemente Addison Era evidente che desiderava venire al loro tavolo, ma non aveva il coraggio di farlo; nel frattempo, continuava a tenerlo d'occhio «Hai mai avuto la sensazione», disse Addison a Merry Lou, «di sapere esattamente quello che sta per accadere? O quello che uno sta per dire? Parola per parola? Fino al più insignificante dettaglio? Come se avessi già vissuto in precedenza quella situazione?» «Capita a tutti», disse Merry Lou, sorseggiando un Bloody Mary Il negro si alzò e si diresse verso di loro Giunto davanti ad Addison, si fermò «Mi dispiace disturbarla, signore» «Adesso dirà: "Non ci siamo già visti da qualche parte? Non l'ho vista alla TV?"» «Era esattamente ciò che avevo intenzione di dire», ammise il negro Addison disse: «Certamente lei avrà visto la mia fotografia a pagina quarantasei dell'ultimo numero di Time, nella rubrica dedicata alle nuove scoperte mediche Sono il medico generico di una piccola città dello Iowa, balzato alla ribalta della notorietà per aver inventato una cura per la vita eterna, facile ed accessibile a tutti Molte fra le più grosse società farmaceutiche si stanno già disputando il mio vaccino» «Ecco dove ho visto la sua fotografia, forse», disse il negro, senza sembrare troppo convinto Non aveva l'aria di un ubriaco, e continuava a fissare Addison insistenza «Posso sedere lei e la signora?» «Ma certo», rispose Addison Doug In quel momento gli vide in mano la tessera di identificazione del Servizio di Sicurezza degli Stati Uniti, che aveva curato fin dall'inizio la protezione del progetto «Signor Doug», disse l'agente mentre si sedeva accanto a lui, «lei non dovrebbe proprio stare qui a parlare a vanvera in quel modo Come l'ho riconosciuta io, così potrebbe farlo qualcun altro e mandare tutto per aria È tutto segreto, fino al Giorno del Lutto Tecnicamente, stando qui lei violato lo Statuto Federale, se ne rende conto? Dovrei arrestarla Ma è una situazione difficile; non vogliamo fare cose avventate e provocare una scenata Dove sono i suoi colleghi?» «A casa mia», rispose Merry Lou, che evidentemente non aveva visto la tessera «Senta», gli disse poi bruscamente, «perché non si toglie di mezzo? Mio marito, qui, passato dei momentacci, e questa è la sua unica occasione per rilassarsi un po'» Addison guardò l'uomo «Io sapevo quello che lei avrebbe detto prima ancora che lei venisse qui» Parola per parola, pensò Ho ragione io, e Benz torto e tutto questo continuerà a succedere, in un'interminabile ripetizione «Forse», disse l'agente, «posso convincerla a ritornare volontariamente a casa della signorina Hawkins Abbiamo avuto una comunicazione » e si toccò il minuscolo microfono che aveva nell'orecchio destro, « proprio pochi minuti fa, tutti noi, da trasmettervi la massima urgenza nel caso vi avessimo rintracciato Tra le rovine, sul luogo del lancio hanno frugato in mezzo rottami, lo sapete?» «Lo so», disse Addison «Pensano di aver trovato un indizio Qualcuno di voi riportato indietro qualcosa dall'ATE, in violazione di tutto l'addestramento prelancio» «Mi consenta una domanda», gli disse Addison «Immaginiamo che qualcuno mi veda, che mi riconosca? E allora?» «La gente pensa che, anche se il rientro è fallito, il volo nel tempo, il primo tentativo americano di viaggio temporale, sia riuscito Tre temponauti americani sono stati lanciati ad un centinaio di anni nel futuro più o meno il doppio del lancio sovietico dello scorso anno Il fatto che voi siate andati avanti solo di una settimana costituirà uno shock minore, se si crederà che voi tre avete deliberatamente scelto di rimanifestarvi in questo continuum perché volevate presenziare, anzi vi sentivate spinti a presenziare » «Volevamo partecipare alla sfilata», lo interruppe Addison «Due volte» «Vi sentivate attratti dallo spettacolo triste e drammatico del vostro stesso funerale, e sarete inquadrati dagli attenti cameramen di tutte le principali reti televisive Signor Doug, davvero, ci sono state un mucchio di riunioni ad alto livello e spese ingentissime per cercare di risolvere questa terribile situazione; può fidarsi di noi, mi creda Sarà più facile per il pubblico, e questa è una cosa della massima importanza, se vogliamo che ci sia un altro lancio temporale americano Che in fondo è ciò che tutti vogliamo» Addison Doug lo guardò a bocca aperta «Che cosa vogliamo, noi?» A disagio, l'agente della Sicurezza disse: «Effettuare altri viaggi nel tempo Come avete fatto voi Sfortunatamente, voi non potrete più farli, a causa della tragica implosione e della morte di tutti e tre Ma altri temponauti » «Noi vogliamo cosa? È questo che vogliamo?» La voce di Addison crebbe di tono; la gente tavoli vicini si mise ad osservarli Nervosamente «Certamente», disse l'agente «E abbassi la voce» «Io non lo voglio», disse Addison «Io voglio fermarmi Fermarmi per sempre Giacere sotto terra, tra la polvere, insieme a tutti gli altri Non vedere più altre estati sempre la stessa estate» «Quando ne hai vista una, le hai viste tutte», si intromise istericamente Merry Lou «Credo che abbia ragione, Addi; dovremmo andarcene di qui Hai bevuto troppo, ed è tardi, e poi questa notizia a proposito di » Addison la interruppe: «Che cosa è stato riportato indietro? Quanta massa extra?» L'agente rispose: «L'analisi preliminare rivelato che un macchinario del peso di circa cinquanta chili è stato inserito nel campo temporale del modulo e trascinato insieme a voi nel viaggio Questa massa in più » Il negro gesticolò «Ha fatto saltare sul colpo la rampa di lancio, che non poteva compensare la presenza di una massa assente al momento del lancio» «Ehilà!», esclamò Merry Lou, sgranando gli occhi «Forse qualcuno di voi comprato un giradischi quadrifonico per un dollaro e novantotto, compresi altoparlanti su cuscinetto d'aria di trenta centimetri ed una collezione completa dei dischi di Neil Diamond» Cercò di ridere, ma non ci riuscì Lo sguardo le si intristì «Addi», disse un filo di voce, «mi dispiace, ma è una specie di è così strano Voglio dire, è assurdo Vi hanno addestrato, no, sulla questione del peso nel ritorno? Non dovevate aggiungere nemmeno un foglio di carta a quello che avevate portato voi Ho anche visto il dottor Fein alla TV, che spiegava i motivi E uno di voi appesantito il campo cinquanta chili di macchinario? Doveva proprio aver voglia di autodistruggervi, per fare una cosa del genere!» Dagli occhi le sgorgarono le lacrime, ed una di esse le scivolò sul naso e rimase sospesa lì Lui allungò istintivamente una mano per asciugarla, come se avesse a che fare una bambina invece che una donna «Vi porterò in volo fino al luogo delle analisi», disse l'agente della Sicurezza, alzandosi in piedi Lui ed Addison aiutarono Merry Lou ad alzarsi; la ragazza fu scossa da un tremito mentre, in piedi, finiva il suo Bloody Mary Addison provò un dolore acuto per lei, ma gli passò quasi subito Si domandò il perché Ci si può stancare anche di questo, suppose Di preoccuparsi di qualcuno Se la cosa va avanti troppo avanti Per trasformarsi, alla fine, in qualcosa che nessuno, forse nemmeno Dio in persona, mai dovuto sopportare e che comunque, nonostante il Suo grande cuore, schianterebbe anche lui Mentre attraversavano il bar affollato per uscire sulla strada, Addison disse all'agente: «Chi di noi » «Loro lo sanno», rispose l'agente, tenendo aperta la porta per far passare la ragazza Adesso si trovava alle spalle di Addison, e fece un cenno ad una vettura federale grigia perché atterrasse nella zona di parcheggio rosso Due agenti della Sicurezza in divisa si precipitarono verso di loro «Sono stato io?», domandò Addison Doug «Farà bene a crederlo», rispose l'agente La processione funebre sfilava dolorosa solennità lungo Pennsylvania Avenue, tre feretri ornati di bandiere e dozzine di «limousine» nere che passavano in mezzo ad una folla sterminata di persone in cordoglio, vestite pesantemente, che rabbrividivano Una foschia bassa intristiva il giorno, ed i profili grigi degli edifici sfumavano nell'aria livida ed intrisa di pioggia di quella giornata di marzo, a Washington Osservando la prima Cadillac il binocolo prismatico, il commentatore televisivo delle notizie più importanti e degli eventi pubblici, Henry Cassidy, si rivolgeva voce uniforme al suo vasto ed invisibile auditorio « tristi ricordi di quel lontano treno che passava in mezzo campi di grano trasportando la bara di Abramo Lincoln verso il funerale e verso la capitale della nazione E che triste giorno è questo, e com'è in tono questo tempo grigio, le sue nuvole opprimenti e il suo fastidioso piovigginare!» Vide sul monitor che la telecamera stava zoomando sulla quarta Cadillac, quella che seguiva le tre vetture i feretri dei temponauti morti Il suo tecnico gli toccò il braccio «Pare che la telecamera stia inquadrando tre persone sconosciute, fino ad ora non identificate, che si trovano a bordo della stessa macchina», disse Henry Cassidy nel microfono che portava appeso al collo, annuendo per indicare che aveva capito «Fino ad ora non sono riuscito proprio a riconoscerli Forse tu ti trovi in una posizione che ti consente di vedere meglio di me, Everett?», domandò al suo collega, premendo il pulsante che indicava ad Everett di sostituirlo in trasmissione «Be', Henry», disse Branton crescente eccitazione nella voce «Credo che siamo testimoni oculari della rimaterializzazione dei tre temponauti americani nel corso del loro storico viaggio verso il futuro!» «Questo significa», intervenne Cassidy, «che in qualche modo sono riusciti a risolvere e scavalcare il » «Ho paura di no, Henry», disse Branton la sua voce cadenzata e lamentosa «Il fenomeno a cui stiamo assistendo i nostri occhi, e nostra grande sorpresa, è il primo sguardo documentato del mondo occidentale su quella che i tecnici definiscono come Attività Temporale di Emergenza» «Ah, l'ATE», disse enfasi Cassidy, dando una scorsa alla copia del testo ufficiale che le autorità federali gli avevano consegnato prima della trasmissione «Proprio così, Henry Contrariamente a ciò che potrebbe sembrare a prima vista, questi non sono — ripeto non sono — i nostri tre coraggiosi temponauti come li vedremmo normalmente » «Adesso ho capito, Everett», lo interruppe tutto eccitato Cassidy, sul cui testo autorizzato c'era scritto CASS INTERROMPE ECCITATO «I nostri tre temponauti si trovano momentaneamente sospesi nel loro storico viaggio verso il futuro, che noi speriamo li condurrà ad un continuum approssimativamente cento anni più avanti rispetto ad ora Sembra che l'enorme dolore ed il dramma di questa imprevista giornata di lutto li abbia spinti a » «Scusa se ti interrompo, Henry», disse Everett Branton, «ma io credo, visto che la processione momentaneamente interrotto la sua marcia, che potremmo » «No!», esclamò Cassidy, leggendo un biglietto che gli era stato appena consegnato, e sul quale era stato scritto, una calligrafia frettolosa, Non intervistare i temponauti Urgente Disp Prec annull «Non credo che saremo in grado di », proseg, « fare una rapida intervista temponauti Benz, Crayne e Doug, come avevi sperato, Everett Come tutti noi avevamo sperato, per un po'.» Fece dei cenni disperati perché il tecnico ritirasse la giraffa, che aveva già incominciato a protendersi verso la Cadillac ferma Cassidy fece dei significativi cenni di diniego agli operatori ed al tecnico audio Vedendo che la giraffa si dirigeva verso di loro, Addison si alzò in piedi sul sedile posteriore della vettura decappottata Cassidy gemette Vuole parlare, si rese conto Ma non lo hanno avvertito? Perché devo andarci di mezzo proprio io? Adesso altre giraffe e microfoni di varie emittenti televisive e radiofoniche ed anche di semplici privati a piedi si stavano puntando verso i tre temponauti, specialmente verso Addison Doug Quest'ultimo aveva cominciato a rispondere ad alcune domande che gli erano state rivolte ad alta voce da un giornalista Avendo ormai fatto ritirare la giraffa, Cassidy non aveva potuto udire la domanda, né la risposta di Doug Con riluttanza, segnalò suoi di rimettere in funzione la giraffa « prima», stava dicendo Doug a voce alta «In che modo "tutto questo è già accaduto prima"?», stava chiedendo il radiocronista, che si era avvicinato alla vettura «Voglio dire», dichiarò il temponauta degli Stati Uniti Addison Doug, rosso e tirato in volto, «che io sono già stato qui in questo punto, che ho detto e ridetto le stesse cose, e che tutti voi avete assistito a questa processione ed alle nostre morti al rientro infinite volte, in un circolo chiuso di tempo intrappolato che deve essere spezzato.» «State cercando», intervenne un altro giornalista, «una soluzione all'implosione del rientro che si possa applicare retrospettivamente in modo che quando tornate nel passato riusciate a correggere l'errore di funzionamento ed evitare la tragedia che vi è costata — o vi costerà — la vita?» Il temponauta Benz disse: «Stiamo facendo questo, sì.» «Stiamo cercando di accertare la causa della violenta implosione e di eliminarla prima del ritorno», aggiunse annuendo il temponauta Benz «Sappiamo già che per ragioni sconosciute una massa di circa cinquanta chili di svariate parti meccaniche di una Volkswagen, compresi i cilindri, la testata » È spaventoso, pensò Cassidy «Straordinario!», disse invece ad alta voce nel microfono «I temponauti stratunitensi, tragicamente già deceduti, una forza di volontà che può nascere soltanto dalla disciplina e dall'addestramento rigoroso a cui sono stati sottoposti — e sul momento ci domandavamo il perché, ma adesso possiamo capirlo chiaramente — hanno già analizzato l'incidente meccanico responsabile, evidentemente, delle loro morti, ed hanno iniziato il laborioso processo di identificazione ed eliminazione delle cause di tale incidente, in modo da poter ritornare al punto originale di lancio e rientrare senza problemi.» «Ci si chiede», borbottò Branton nel suo microfono e nelle cuffie di controllo, «quali saranno le conseguenze di questa alterazione del recente passato Se al rientro essi non implodono e non rimangono uccisi, allora non be', Henry, per me sono troppo complicati, questi paradossi temporali che il dottor Fein ed il Laboratorio di Espulsione Temporale di Pasadena hanno così frequentemente e così eloquentemente sottoposto alla nostra attenzione.» In tutti gli svariati microfoni che aveva davanti alla bocca, il temponauta Addison stava dicendo, ora in tono più pacato: «Noi non dobbiamo eliminare la causa dell'implosione al rientro Il solo modo che abbiamo di uscire da questa trappola è quello di morire La morte è l'unica soluzione di questa faccenda, per tutti e tre» Venne interrotto dal corteo di macchine che riprendeva a muoversi Chiudendo momentaneamente il microfono, Henry Cassidy disse al suo tecnico: «È impazzito?» «Solo il tempo ce lo dirà», ribatté l'altro un filo di voce «Un momento straordinario nella storia del progetto americano per i viaggi nel tempo», riprese Cassidy, riaprendo il microfono «Solo il tempo ci dirà — e perdonatemi l'involontario gioco di parole — se le misteriose parole del temponauta Doug, sgorgate spontaneamente in questa circostanza per lui così dolorosa e sofferta, come lo è per tutti noi, sia pure in minor grado, sono le parole di un uomo distrutto dal dolore oppure la penetrante intuizione di un macabro dilemma che, in teoria, sapevamo fin dall'inizio suscettibile di presentarsi — e di infliggere il suo colpo mortale — sia per i nostri viaggi nel tempo, sia per quelli sovietici.» Cassidy tacque, per lasciare il posto ad un comunicato commerciale «Sai», gli mormorò all'orecchio Branton, non in trasmissione, ma solo per la camera di regia e per lui, «se ragione, dovrebbero lasciarli morire, quei poveri diavoli.» «Dovrebbero lasciarli andare», ann Cassidy «Mio Dio, da come Doug guardava e parlava, si direbbe che ci stia dentro da un migliaio di anni e forse più! Non vorrei essere nei suoi panni per niente al mondo.» «Scommetto cinquanta bigliettoni», disse Branton, «che ci sono già passati prima Molte volte.» «Allora anche noi», osservò Cassidy Adesso aveva cominciato a piovere, e la pioggia faceva scintillare le due ali di folla in cordoglio Le loro facce, i loro occhi, i loro stessi vestiti ogni cosa lanciava umidi riflessi di luce spezzettata e deviata, mentre il giorno moriva pian piano, soffocato da strati informi di nuvole grigie e minacciose «Siamo ancora in onda?», chiese Branton Chi lo sa? si disse Cassidy, e desiderò che quella giornata fosse già finita Il crononauta sovietico N Gauki sollevò entrambe le mani gesto caloroso e parlò agli americani che si trovavano dall'altra parte del tavolo, in tono di estrema urgenza «È opinione mia e del mio collega R Plenya, che per le sue imprese pioneristiche nel campo del viaggio temporale è stato dichiarato Eroe del Popolo Sovietico, e pieno diritto, che in base alla nostra esperienza ed a considerazioni teoriche sviluppate sia nei vostri circoli accademici che nell'Accademia Sovietica delle Scienze, i timori del temponauta A Doug possano essere fondati E la sua deliberata distruzione di se stesso e dei suoi compagni al rientro, riportando sé dall'ATE una grossa quantità di parti meccaniche, in violazione degli ordini ricevuti, deve essere considerato il gesto di un uomo disperato senza altra via di fuga Naturalmente la decisione spetta a voi Noi possiamo solo darvi dei consigli.» Addison Doug giocherellava sul tavolo l'accendino, senza alzare lo sguardo Gli ronzavano le orecchie, e si chiese che cosa significasse Il ronzio aveva qualcosa di elettronico Forse ci troviamo nuovamente all'interno del modulo, pensò Ma non ne era convinto; avvertiva la realtà delle persone che lo circondavano, del tavolo, dell'accendino di plastica blu che stringeva fra le dita Vietato fumare nel modulo durante il rientro, pensò Si rimise in tasca l'accendino «Noi non abbiamo elaborato nessuna prova concreta», disse il generale Toad, «che si sia venuto a formare un circolo temporale chiuso Vi sono solamente le sensazioni soggettive di stanchezza fisica da parte del signor Doug La sua convinzione di aver già vissuto tutto questo più di una volta, e nient'altro Come dice lui, si tratta molto probabilmente di un fenomeno di tipo psicologico.» Grufolò in mezzo alle carte che aveva davanti «Ho qui un rapporto, non trasmesso mezzi d'informazione, di quattro psichiatri di Yale sulla sua struttura psicologica Benché insolitamente stabile, c'è in lui una tendenza alla ciclotimia, culminante in profondi stati depressivi Di questo è stato naturalmente tenuto il debito conto da molto prima del lancio, ma è stato calcolato che il carattere allegro degli altri due componenti la squadra avrebbe compensato questo aspetto della sua personalità Adesso, comunque, quella sua tendenza alla depressione è eccezionalmente alta.» Porse il foglio agli altri, ma nessuno dei presenti lo prese «Non è vero, dottor Fein», disse poi, «che una persona molto depressa sperimenta il tempo in un modo del tutto particolare, vale a dire, lo vede circolare, ripetitivo, senza capo né coda, eterno girare su se stesso? Questa persona regredisce psichicamente al punto di non riuscire a staccarsi dal passato; rivivendolo costantemente dentro di sé» «Ma vede», disse il dottor Fein, «questa sensazione soggettiva di essere intrappolato è forse tutto ciò che avremmo, se sfortunatamente si venisse a stabilire un circolo temporale chiuso.» Il dottor Fein era il fisico che, i suoi studi basilari, aveva creato i presupposti teorici del progetto «Il generale», disse Addison Doug, «sta usando parole che non capisce» «Ho fatto delle ricerche su quelle che non mi erano familiari», ribatté il generale Toad «I termini di psichiatria lo so che cosa significano.» Benz si rivolse ad Addison Doug e disse: «Da dove hai preso tutti quei pezzi di Volkswagen, Addi?» «Àncora non li ho presi», rispose Addison Doug «Avrà raccolto i primi rottami che gli sono capitati a portata di mano», disse Crayne «Quello che è riuscito a trovare, appena prima che ritornassimo.» «Prima che ritorneremo», lo corresse Addison Doug «Ecco le mie istruzioni per voi tre», disse il generale Toad «Non dovete in alcun modo tentare di causare danni, implosione o malfunzionamento durante il rientro, sia portando voi della massa extra sia qualsiasi altro metodo che vi passi per la testa Dovete ritornare secondo quanto stabilito, ripetendo esattamente le precedenti manovre simulate Questo vale soprattutto per lei, signor Doug.» Il telefono accanto al suo braccio destro ronzò Il generale aggrottò la fronte, sollevò il ricevitore Vi fu una breve pausa, poi si accigliò ulteriormente e sbatté giù violenza il ricevitore «È stato esautorato», disse il dottor Fein «Proprio così», rispose il generale Toad «E devo dire che a questo punto ne sono personalmente felice, perché la mia era una decisione sgradevole.» «Allora possiamo disporre per l'implosione al rientro», disse Benz dopo un attimo di silenzio «La decisione spetta a voi tre», rispose il generale Toad «Dal momento che riguarda le vostre vite Siete completamente liberi di scegliere Comunque desideriate Se siete convinti di trovarvi in un circolo temporale chiuso, e credete che una massiccia implosione al rientro potrebbe abolirlo » Smise di parlare, mentre il temponauta Doug si alzava in piedi «Vuol fare un altro discorso, Doug?» gli domandò «Voglio soltanto ringraziare tutti gli interessati», replicò Addison Doug «Per aver lasciato che fossimo noi a decidere.» Fissò espressione dura, ma stanca, tutti gli individui seduti al tavolo «Lo apprezzo davvero.» «Sai», disse lentamente Benz, «il fatto di saltare per aria al rientro potrebbe non aggiungere nulla alle probabilità di eliminare un circolo temporale chiuso Anzi, potrebbe addirittura produrlo, Doug.» «Non se ci uccide tutti», disse Crayne «Sei d'accordo Addi?», gli chiese Benz «Morti per morti», replicò Crayne «Ci ho pensato sopra In quale altro modo è più probabile uscir fuori da questa situazione? In quale, se non in quello di morire per davvero? Quale altra via d'uscita esiste?» «Potreste non trovarvi affatto in un circolo temporale chiuso», fece notare il dottor Fein «Ma potremmo anche esserci», ribatté Crayne Doug, ancora in piedi, disse a Crayne e a Benz «Possiamo includere anche Merry Lou, nella scelta del da farsi?» «Perché?», domandò Benz «Non riesco più a pensare chiarezza», rispose Doug «Merry Lou potrebbe aiutarmi; mi fido di lei.» «Va bene», disse Crayne, ed anche Benz ann Il generale Toad guardò l'orologio, stoicamente, e disse: «Signori, questo pone termine alla nostra discussione.» Il crononauta sovietico Gauki si tolse la cuffia ed il microfono, e si diresse passo veloce verso i tre temponauti americani, protendendo la mano; sembrava che stesse dicendo qualcosa in russo, ma nessuno di loro riuscì a capirlo Si allontanarono Iugubremente, tenendosi stretti «Secondo me tu sei matto, Addi», disse Benz «Ma pare che io sia in minoranza.» «Se lui ragione», disse Crayne, «se c'è una possibilità su un miliardo, noi siamo condannati a ritornare ogni volta da capo, allora questo giustifica una decisione del genere.» «Non potremmo andare da Merry Lou?», disse Addison Doug «Andarci adesso, in macchina.» «Ci sta aspettando fuori», disse Crayne «Allungando il passo per raggiungere i tre temponauti, il generale Toad disse: «Sapete, ciò che provocato la decisione di seguire il criterio che è stato seguito, è stato il modo in cui lei, Doug, si è comportato, l'aspetto che aveva durante la cerimonia funebre, e la reazione dell'opinione pubblica I consulenti dell'NSC sono giunti alla conclusione che la gente, come voi, avrebbe preferito sapere che per voi era veramente finita Per loro sarebbe motivo di maggiore sollievo sapervi finalmente liberi dalla vostra missione, che salvare il progetto ed ottenere un rientro perfetto Credo che lei abbia fatto una grossa impressione su di loro, Doug, tutti quei piagnistei.» Il generale si allontanò, lasciando soli i tre uomini «Lascialo perdere», disse Crayne ad Addison Doug «Lascia perdere tutti quelli come lui Dobbiamo fare quello che è necessario.» «Me lo spiegherà Merry Lou», disse Doug Lei avrebbe saputo che cosa fare, quel che era giusto fare «Vado a prenderla», disse Crayne, «e poi noi quattro ce ne andremo in macchina da qualche parte, magari a casa tua, e decideremo che cosa fare D'accordo?» «Grazie», disse Addison, annuendo, e si guardò intorno speranzoso, domandandosi dove fosse Forse nella stanza accanto, da qualche parte vicino «Te ne sono grato», aggiunse Benz e Crayne si scambiarono un'occhiata Lui se ne accorse, ma non capì che cosa volesse dire Sapeva solo che aveva bisogno di qualcuno, soprattutto di Merry Lou, che lo aiutasse a farsi un quadro preciso della situazione E che gli desse una mano a decidere quale fosse il modo migliore per uscirne Merry Lou li condusse a nord di Los Angeles, lungo la corsia superveloce dell'autostrada che portava a Ventura, e di lì all'interno, verso Ojai Tutti e quattro parlavano molto poco Merry Lou guidava bene come sempre; appoggiandosi a lei, Addison Doug riuscì a rilassarsi in una sorta di temporanea pace «Non c'è niente di meglio che farsi portare a spasso da una pollastrella», disse Crayne, dopo molti chilometri di silenzio «È una sensazion'e aristocratica», mormorò Benz «Avere una donna che guida Come un nobile che si fa portare dall'autista.» Merry Lou disse: «Finché non va a sbattere contro qualcosa Un oggetto grosso e lento» Addison Doug disse: «Quando mi hai visto arrancare verso casa tua su per quel sentiero in mezzo alle querce, l'altro giorno, che cosa hai pensato? Dimmelo sinceramente.» «Avevi l'aspetto», rispose la ragazza, «di uno che l'avesse fatto tante volte Eri stanco e sciupato, e pronto a morire Proprio alla fine.» Esitò «Mi dispiace, ma mi hai dato quest'impressione, Addi Mi sono detta, conosce troppo bene la strada.» «Come se l'avessi percorsa troppe volte.» «Si», disse lei «Allora tu sei a favore dell'implosione», disse Addison Doug «Beh » «Sii sincera me», le disse Merry Lou rispose: «Guarda dietro lo schienale Quella scatola sul pavimento.» Con una torcia presa dallo sportello del cruscotto i tre uomini esaminarono la scatola Addison Doug, paura, ne vide il contenuto: pezzi di motore Volkswagen, ammaccati e rugginosi, ma ancora coperti d'olio «Li ho presi dietro un garage per auto straniere, vicino a casa mia», spiegò Merry Lou «Sulla strada per Pasadena I primi rottami che ho visto e che mi sono sembrati sufficientemente pesanti Avevo sentito dire alla TV, mentre c'era il lancio, che qualsiasi cosa di peso superiore cinquanta chili » «Lo farà», la interruppe Addison Doug «L'ha già fatto una volta.» «Allora non c'è alcun motivo di andare a casa sua», disse Crayne «È già tutto deciso Tanto vale dirigere a sud, verso il modulo Ed iniziare la procedura per uscire dall'ATE E riportarci al rientro.» Aveva la voce grossa, ma ferma «Grazie per il suo voto, signorina Hawkins.» «Siete tutti così stanchi», ribatté lei «Io no», disse Benz «Io sono furioso Furioso da morire.» «Ce l'hai me?» domandò Addison Doug «Non lo so», rispose Benz «Solo che all'inferno» Si chiuse in un silenzio meditabondo, raggomitolandosi su se stesso, stordito e inerte Ritraendosi il più possibile dagli altri tre occupanti della vettura Al successivo svincolo autostradale Merry Lou diresse la macchina verso sud Un senso di libertà sembrava pervaderla, adesso, ed Addison Doug sentì che in qualche modo una parte della sua fatica, del suo peso si stava dileguando Il ricevitore d'emergenza che ciascuno di tre uomini portava al polso ronzò insistentemente, facendoli trasalire «Che sarà?» domandò Merry Lou, rallentando «Dobbiamo metterci in contatto il generale Toad al più presto possibile», disse Crayne Poi indicò qualcosa col dito «Laggiù c'è una stazione di servizio; prenda la prossima uscita, signorina Hawkins Possiamo telefonare da lì.» Pochi minuti più tardi la ragazza fermò la macchina accanto alla cabina telefonica «Spero che non siano cattive notizie», disse «Vado io», disse Doug, uscendo Cattive notizie, pensò stanco senso dell'umorismo Che cosa, per esempio? Si diresse andatura rigida e pesante verso la cabina, vi entrò, si richiuse la porta alle spalle, infilò un moneta e fece il numero, esente da tariffa telefonica «Bene, ho delle notizie per voi!» esclamò il generale Toad quando il centralino lo ebbe messo in comunicazione lui «Meno male che siamo riusciti a rintracciarvi Solo un attimo chiamo il dottor Fein perché sia lui stesso a dirle tutto Lei potrà credergli più di quanto non creda a me.» Si udirono alcuni scatti, poi la voce acuta, nitida, professionale del dottor Fein, eccitata dall'urgenza «Quali sono le cattive notizie?», gli domandò Addison Doug «Non necessariamente cattive», replicò il dottor Fein «Ho fatto dei calcoli, dopo il nostro incontro, e pare proprio che, nel senso che è statisticamente probabile ma ancora non verificabile certezza, lei abbia ragione, Addison Vi trovate in un circolo temporale chiuso.» Addison lasciò andare il fiato, quasi fatica Pìccolo autocrate da strapazzo, pensò Magari lo sapevi da sempre «Comunque», riprese in tono eccitato il dottor Fein, balbettando un po', «ho anche calcolato, l'aiuto del Cal Tech, che la maggior probabilità di mantenere il circolo consiste proprio nell'implodere al rientro Non capisce, Addison? Se lei si porta appresso tutti quei pezzi arrugginiti di Volkswagen ed implode, allora le sue probabilità statistiche di chiudere per sempre il circolo sono maggiori che se vi limiterete semplicemente a rientrare e tutto andrà bene.» Addison Doug non disse nulla «In effetti, Addi — ed è questo il punto che mi preme sottolineare — un'implosione al rientro, specialmente una consistente, del tipo di quella che si profila in base nostri calcoli ma non capisce, Addi? Mi sente? Per l'amor di Dio, Addi! Quest'implosione virtualmente garantisce la chiusura definitiva ed irreversibile di un circolo temporale come quello che lei in mente Un circolo di cui abbiamo paventato fin dall'inizio la creazione.» Una pausa «Addi? È ancora li?» «Voglio morire», rispose Addison Doug «È la sua stanchezza che le fa dire queste cose Dio solo sa quante volte si è già ripetuta la vostra odissea » «No», disse lui, e fece per riappendere «Mi faccia parlare Benz e Crayne», disse concitatamente il dottor Fein «La prego, prima che procediate il rientro Specialmente Benz; vorrei parlare in particolare lui Per favore, Addison Per il bene loro; il suo esaurimento quasi totale le » Lui riappese e lasciò la cabina a piccoli passi Mentre risaliva in macchina, udì che gli altri due ricevitori d'emergenza ronzavano ancora «Il generale Toad detto che la chiamata automatica per noi avrebbe continuato a far suonare ancora per un po' i vostri apparecchi», disse, e richiuse lo sportello «Andiamo» «Non voluto parlare noi?» domandò Benz Addison Doug disse: «Il generale Toad voleva informarci che hanno qualcosa per noi Ci hanno proposto per una speciale Citazione del Congresso al valore, o qualche stupidaggine del genere Una medaglia speciale che non hanno mai conferito a nessuno prima d'ora Assegnata alla memoria.» «Beh, cavolo è proprio l'unico modo in cui si può assegnare», disse Crayne Merry Lou, mentre rimetteva in moto, scoppiò a piangere «Sarà un sollievo», disse subito Crayne, mentre la macchina imboccava un sussulto l'autostrada: «quando sarà tutto finito.» Non ci vorrà molto, disse qualcosa nella mente di Addison Ai loro polsi i ricevitori continuavano a ronzare insistentemente «Vi rosicchieranno a morte», disse Addison Doug «Il logorio incessante delle varie voci dei burocrati.» Gli altri lo guardarono in modo interrogativo, agitati e perplessi contemporaneamente «Già», disse Crayne «Questi allarmi automatici sono proprio una scocciatura.» Aveva l'aria stanca È stanco come me, pensò Addison Doug, e nel pensarlo si sentì meglio Dimostrava che aveva ragione Grosse gocce d'acqua colpirono il parabrezza; aveva cominciato a piovere Anche quello gli piaceva Gli faceva tornare alla mente la più esaltante delle esperienze della sua breve vita: la processione funebre che si snodava lentamente lungo Pennsylvania Avenue, i feretri avvolti nelle bandiere Chiuse gli occhi e si appoggiò allo schienale, sentendosi finalmente bene Ed udì, ancora intorno a lui, il dolore di quella gente E sognò nella sua testa la speciale medaglia del Congresso Una medaglia alla stanchezza, pensò Una medaglia per essere stanco Vide gli occhi della mente se stesso in tante altre processioni, e nella morte di molti Ma in realtà era una sola morte ed una sola processione Macchine che si muovevano lentamente lungo la strada di Dallas, e anche il dottor King si vide ritornare e ritornare, nel suo ciclo chiuso di vita, a quel funerale di stato che né lui né nessun altro avrebbe potuto dimenticare Lui ci sarebbe stato, e ci sarebbero stati gli altri; sempre così, ed ognuno di loro sarebbe tornato a rincontrarsi infinite volte Al luogo, al momento in cui volevano essere All'evento che significava di più per tutti loro Questo era il suo dono per loro, per la gente, per il suo paese Aveva donato al mondo un meraviglioso fardello Il terribile e logorante miracolo della vita eterna Titolo originale: A Little Something for Us Tempunauts Traduzione: Maurizio Nati FINE

Ngày đăng: 27/03/2019, 14:34

TỪ KHÓA LIÊN QUAN

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