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Il capitalismo moderno werner sombart

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Economista e sociologo Sombart è stato capocorrente della nuova scuola storica del suo Paese, la Germania, e uno dei maggiori autori europei del primo quarto del 1900 Nel 1902 pubblicato in sei volumi la sua opera maggiore, "Il Capitalismo Moderno", nella quale per primo, coniato e usato il termine capitalismo Una storia sistematica dell’economia e dello sviluppo economico che ancora oggi resta un punto di riferimento in questo ambito del sapere CLASSICI DELLA SOCIOLOGIA COLLEZIONE DIRETTA DA FRANCO FERRAROTTI Werner Sombart IL CAPITALISMO MODERNO A cura di ALESSANDRO CAVALLI UNIONE TIPOGRAFICO-EDITRICE TORINESE © De Agostini Libri S.p.A - Novara 2013 UTET www.utetlibri.it www.deagostini.it ISBN: 978-88-418-9517-7 Prima edizione eBook: Maggio 2013 Tutti i diritti sono riservati Nessuna parte di questo volume può essere riprodotta, memorizzata o trasmessa in alcuna forma e alcun mezzo, elettronico, meccanico o in fotocopia, in disco o in altro modo, compresi cinema, radio, televisione, senza autorizzazione scritta dell’Editore Le riproduzioni per finalità di carattere professionale, economico o commerciale, o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail info@clearedi.org e sito web www.clearedi.org La casa editrice resta a disposizione per ogni eventuale adempimento riguardante i diritti d’autore degli apparati critici, introduzione e traduzione del testo qui riprodotto INTRODUZIONE L’accostarsi ad un’opera, quale quella sombartiana sul capitalismo, presenta oggi due pericoli di opposta natura: la relativizza-zione storica da una parte e la politicizzazione dall’altra Va da sé che ogni manifestazione del pensiero rimane misteriosa se non è vista nel quadro delle condizioni politiche, economiche, sociali e culturali che ne hanno visto la nascita L’opera del Sombart non fa eccezione a questa regola ed anzi, come vedremo, è il prodotto e nello stesso tempo lo specchio di un’epoca e di un paese: la Germania guglielmina, weimariana e nazionalsocialista Ma il fatto che un lavoro scientifico sia emerso dall’intreccio di condizioni uniche e irripetibili, dalla coincidenza di correnti, tradizioni, esigenze e motivi del tutto particolari non dice nulla sulla sua validità In altre parole, mi sembra sbagliato il modo di pensare di coloro che dopo aver scoperto le radici «sociali» di una qualsiasi manifestazione del pensiero, credono di averne distrutto anche la validità, come se da una contingenza passeggera, cioè storica, non potesse nascere nulla di valido permanentemente La sociologia della conoscenza è tutto fuorché uno strumento di verifica e quindi integra ma non sostituisce gli strumenti della verifica scientifica Il pensiero di Sombart va dunque visto nella sua prospettiva storica ma l’intento di scoprire se per caso il suo particolare punto di vista, così condizionato dalla sua collocazione storico-sociale, non gli abbia permesso di cogliere alcuni aspetti di fondo della realtà economica, sociale e culturale del passato, del presente e del futuro Il secondo pericolo è di segno opposto Sombart scrive su temi che sono ancora oggi al centro del dibattito politico e intellettuale Ciò può significare che il dibattito politico non è ancora uscito da una problematica vecchia ormai di più di mezzo secolo nonostante la trasformazione delle strutture, oppure che questa stessa trasformazione lasciato sopravvivere certi temi e certi problemi Il pensiero di Sombart conserva elementi di attualità, ma questa attualità non deve farci considerare il suo come un intervento nel dibattito d’oggi, un punto di vista che può essere fatto valere nella situazione attuale, astraendolo quindi dal suo particolare orizzonte storico Il Capitalismo Moderno di Sombart non deve essere visto nella sua funzione glorificatrice o denigratrice del capitalismo contemporaneo, anche se l’autore usa frequentemente i suoi scritti fini della polemica immediata, ma appunto come un documento di quella polemica, che riempito i primi decenni del secolo, il quale ci aiuti a capire alcuni tratti dominanti della società industriale La sorte degli scritti di Sombart, e forse in ciò consiste in parte la loro vitalità, è stata di essere stati portati troppo spesso ad avvalorare la loro autorità questo o quel punto di vista, o di essere stati respinti per «incompatibilità» di punti di vista, e quindi di essere stati raramente oggetto di una serena considerazione storica e scientifica Le osservazioni che seguono cercano aoounto di informarsi a quest’ultima attitudine e di evitare i pericoli quali si è fatto cenno Gli anni della formazione Per collocare Il Capitalismo Moderno nella giusta dimensione storica è necessario ripercorrere il cammino intellettuale che portato l’autore allo studio della vita economica europea dal Medio Evo alla prima Guerra Mondiale Questo cammino inizia in un piccolo centro rurale dello Hartz Emersleben, dove il padre di Sombart, allora membro della dieta Prussiana, possedeva e dirigeva una moderna azienda agricola ed uno zuccherificio Dall’infanzia di Werner si possono ricavare due elementi che possono essere di qualche rilievo nella comprensione dell’uomo adulto Il primo elemento è la carenza affettiva nell’ambiente familiare dovuta al distacco di età coi genitori, alla mancanza di rapporti coi fratelli (agli studi in qualche lontana città), alla lontananza del padre sempre più assorbito dalla vita pubblica ed alla malattia della madre Il secondo elemento è l’immagine vivente dell’azienda paterna nella quale si fondevano i modi di produzione e i valori di un’agricoltura fondata su un ceto contadino stabilmente radicato alla terra ma aperto all’introduzione di innovazioni e la dinamica di un’industria moderna che, pur legata all’agricoltura, lasciava intravedere gli aspetti del capitalismo industriale È impossibile valutare quale impronta abbiano lasciato queste esperienze infantili sul carattere del giovane Werner, ma esse non sembrano del tutto irrilevanti se messe in relazione l’instabilità di temperamento che mostrerà più tardi l’uomo e lo studioso e se si pensa che la pace dei campi e l’attività dell’industria erano cose di casa quando il futuro studioso faceva le sue prime esperienze del mondo e della società La figura del padre Anton Ludwig Sombart merita senz’altro attenta considerazione Egli era un imprenditore, ma la mente costantemente rivolta alle condizioni di produzione e di vita nell’agricoltura Anche quando lasciò la cura diretta dell’azienda per dedicarsi completamente alla vita politica e si trasferì la famiglia a Berlino, dove era stato eletto al Reichstag, non smise di occuparsi delle condizioni delle campagne ed elaborò piani di riforma e di colonizzazione interna della Germania volti ad incrementare la piccola proprietà contadina a spese della grande proprietà fondiaria ed a fissare alla terra le masse del bracciantato di origine europea orientale A Berlino, quando i Sombart vi si trasferirono Werner aveva dodici anni, nuove più decisive esperienze indirizzano il cammino di Werner nelle fasi cruciali dell’adolescenza Gli avvenimenti esterni dell’epoca (gli attentati alla vita del Kaiser Guglielmo I, le Soziali-stengesetze, la legge marziale) passavano attraverso le mura di casa Sombart come attraverso il filtro delle opinioni del partito liberale-nazionale I tumulti della lotta di classe venivano percepiti immediatamente come sintomi della necessità di una politica di riforme Proprio in quegli anni il padre Sombart era stato tra i fondatori di quel Verein fur Sozialpolitik intorno al quale si erano raccolti, sotto la guida di Gustav v Schmoller, i cosiddetti socialisti della cattedra e molti tra gli spiriti liberali dell’epoca, che vedevano nelle riforme l’unico mezzo per legare le masse crescenti del proletariato industriale al carro dello stato guglielmino Questo ambiente così permeato di senso dello stato e dell’ordine, anche se aperto alle istanze liberali, è probabilmente responsabile del fatto che, giunto alla soglia di decidere la strada da prendere e contro la volontà del padre, il giovane Werner volesse assolutamente diventare ufficiale di marina1 Fu scartato per miopia ed entrò all’Università di Berlino A questo punto finisce la preistoria e comincia la storia intellettuale di Werner Sombart La disputa sul metodo Gli anni della presenza di Sombart all’Università di Berlino sono caratterizzati da un aperto dibattito metodologico nelP àmbito delle scienze sociali: da una parte Dilthey pubblica L’Einleitung in die Geisteswissenschajten (1883) che traccia una nuova linea di demarcazione tra scienze naturali e scienze della cultura o dello spirito, dall’altra Menger pubblica le Untersuchungen uber die Methode der Sozialwissenschaften und der politischen Oeconomie insbesondere e apre ciò la famosa disputa sul metodo (Methodenstreit) che vedrà contrapposti i rappresentanti dell’economia teorica e i rappresentanti della giovane scuola storica dell’economia2 Gli uni rivendicavano la legittimità e la necessità di una considerazione del generale, di un’elaborazione teorica che procedesse deduttivamente sulla base di alcune assunzioni psicologiche fondamentali (i postulati della cosiddetta scuola neo-classica), gli altri rimandavano ogni considerazione del generale al momento in cui la ricerca storica avesse raccolto un materiale induttivo sufficiente A ben vedere la disputa sul metodo non è stata un fenomeno localizzato soltanto nella sfera professionale degli economisti e degli storici dell’economia, ma è stata un episodio di un discorso più vasto tra la tradizione idealistica e romantica da una parte e la tradizione positivistica e naturalistica dall’altra che coinvolto la cultura di un’epoca, anzi è stata uno dei sintomi della crisi di queste tradizioni e l’annuncio di una nuova problematica che vedrà emergere le scienze sociali3 Ma anche se collocata nel quadro più vasto di uno scontro di tendenze e tradizioni di portata europea, la disputa sul metodo mantiene dei tratti provinciali legati alla particolare situazione della Germania e del mondo accademico tedesco In definitiva essa non approdò a soluzioni che superassero i punti di partenza Da una parte Schmoller e la scuola storica, partendo dall’esigenza vitale di opporsi all’astrattezza e alla mancanza di senso storico dell’economia classica e in particolare neo-classica, non riuscirono ad uscire da uno storicismo senza «storia» e da un positivismo senza concetti e quindi non arrivarono a fondare la storia come scienza Dall’altra parte Menger, A Wagner e la scuola «teorica», partendo dall’esigenza non meno vitale di far posto anche nel campo delle scienze sociali alla considerazione del generale, se contribuirono al consolidamento metodologico della scienza economica, non arrivarono certo a chiarire i rapporti tra conoscenza storica e teorica ma anzi, contribuirono ad approfondire il distacco tra storici ed economisti La sensibilità per i problemi logici della conoscenza scientifica nella sfera della cultura che accompagnerà Sombart in séguito trova appunto origine nella disouta sul metodo che in quegli anni divideva corpo accademico e studentesco della facoltà di economia dell’università di Berlino in schmolleriani e wagneriani Sombart seguì i seminari di entrambi Schmoller e Wagner A lui e a Max Weber in particolare spetterà il merito di superare sia a livello metodologico che a livello della ricerca concreta le posizioni cristallizzate del Metho-denstreit Il riformismo sociale La non buona salute costrinse Sombart ad interrompere gli studi a Berlino per proseguirli all’Università di Pisa ed a Roma Sombart studiò le condizioni economiche del nostro paese in una fase storica particolare dell’economia italiana nella quale accanto allo sviluppo produttivo ed industriale rimanevano ancora cospicui resti di forme di produzione pre-capitalistica e preindustriale Prese corpo in Italia il primo importante lavoro di ricerca, lo studio sulle condizioni socioeconomiche della campagna romana il quale Sombart ottenne la laurea a Berlino4 Pubblicato quando l’autore aveva appena venticinque anni, questo studio, da molti considerato come una delle migliori opere sombartiane5, è particolarmente importante per i princìpi di politica sociale in esso contenuti Sombart condanna l’aristocrazia terreriera che tende ad uno sfruttamento sempre più estensivo della terra ed ostacola quindi uno sviluppo capitalistico dell’agricoltura, lasciando i lavoratori agricoli in uno stato di grave insicurezza e miseria: «Dappertutto la terra del sole è oscurata dalla miseria sociale…, il proletariato industriale è il più indigente che in ogni altra parte e, ciò che è ancor peggio, la popolazione rurale langue in una miseria ancora più profonda… Non vi sono contadini insediati stabilmente, soltanto instabili, incerti, sradicati piccoli proprietari e nullatenenti»6 La campagna romana rappresenta esattamente l’opposto di quell’agricoltura moderna e armonicamente integrata l’industria che Sombart aveva visto realizzata nell’azienda paterna e, come il padre, vede nelle riforme la soluzione Non riforme puramente tecniche e lasciate all’iniziativa delle parti in causa, ma riforme portate avanti dallo stato che devono incidere dove è l’origine del problema: la struttura della proprietà fondiaria Già nello studio sulla campagna romana, e ancor più chiaramente in quelli che seguiranno, emerge in Sombart un atteggiamento verso la «questione sociale» e verso il movimento socialista che è caratteristico della seconda generazione degli studiosi raccolti intorno al Verein fur Sozialpolitk e che li distingue dalla generazione dei socialisti della cattedra7 Per capire questo atteggiamento nel suo significato profondo bisogna richiamare alla mente la situazione delia lotta sociale in Germania in quel cruciale ultimo decennio del secolo Nel 1890, nonostante le leggi bismarkiane contro i socialisti, il partito socialdemocratico aveva raccolto tre milioni di voti e si presentava come una forza di prima grandezza ed in sviluppo sulla scena politica tedesca L’abrogazione delle Sozialistengesetze e le riforme sociali volte ad incoraggiare la seduzione di un miglioramento delle condizioni di lavoro il distacco delle masse dal movimento operaio, quali erano state avanzate e in parte realizzate dalla vecchia generazione del Verein nel periodo immediatamente successivo al ritiro di Bismark, non dovevano sembrare ad uomini come Sombart, Max ed Alfred Weber come misure capaci di far fronte ad una forza sociale che affondava le proprie radici nella struttura stessa del sistema di produzione capitalistico Le riforme, perché sempre di riforme si doveva comunque trattare, non dovevano mirare a staccare le masse dal movimento ed a distruggere il partito, ma anzi ad incorporare il movimento ed i suoi leaders nella struttura dello stato, pensato non come uno strumento al servizio delle classi dominanti, ma come una istituzione superiore alle classi volta alla realizzazione dei fini nazionali In questo atteggiamento vediamo perciò combinarsi la apertura verso il movimento socialista il concetto liberale dello stato di diritto e la convinzione dell’esistenza di fini nazionali che trascendono la struttura delle classi8 Questo diverso atteggiamento verso la politica sociale comportava lo studio approfondito delle cause e delle condizioni che accompagnavano la formazione del movimento socialista e ne spiegavano il successo, studio che in venti anni di lavoro intorno alle esigenze di riforma, i socialisti della cattedra non avevano mai avvertito come pregiudiziale Ma per intraprendere questo studio bisognava affrontare due temi che erano considerati tabù dalla cultura tedesca di quegli anni: il primo tabù negava a Marx cittadinanza al livello della cultura, il secondo negava al capitalismo la dignità di concetto scientifico La prima e più elementare difesa di fronte ad una realtà che si presenta problematica e ad un movimento che si presenta minaccioso è di negarne l’esistenza, oppure di imputarne l’esistenza stessa a cause passeggere, ad infatuazioni, a mode Questo era l’atteggiamento della classe intellettuale borghese in Germania di fronte al socialismo ed al capitalismo Ecco perché la figura di Sombart appare a prima vista così non convenzionale, non borghese, anzi addirittura antiborghese: egli seppe violare questi tabù, reinserendo Marx nella cultura tedesca e contribuendo ad Marbault, 268 Marcuis F J., 511 Maria Antonietta, regina di Fran-eia, 207 Maria Teresa, imperatrice d’Austria, 242, 268 Markgraf Richard, 288, 290 Maria de’ Medici, regina di Francia, 227 Mario, 675 Marperger, 352, 355, 363 Marquardus, 346, 352 Marshall A., 676 Martin German, 355, 383, 488 Marx Karl, 15-17, 20-22, 26, 29, 30, 34-36, 45, 52, 53, 56, 58, 66, 84, 88, 102, 179, 264, 322, 349, 398, 417, 419, 437, 486, 488-492, 523, 601-605, 608-610, 640, 642, 648, 650, 688, 721, 722, 747, 821, 822, 827-829, 832, 834, 838, 843, 852, 867 Màrz Johann, 269 Massimiliano I, imperatore, 470 Masslow P., 631, 756 Maulich, 333 Maurer (von), 152 Maxwell, 571 Mayer Robert, 571 Mazarino Giulio Raimondo, 219 Me Dougall William, 499 Medina Solomon, 292 Mefistofele, 122, 173 Mensi (von) F., 295 Meercraft, 267 Mehring Franz, 52, 67 Meier H H., 507, Melis F., 63, 67 Mellotée P., 403 Mendès, 297 Menger Cari, 12, 13, 100 Mercier Louis Sébastien, 231, 255, 268, 358, 372, 385 Mersennus Marinus, 192 Mertens, 657 Messner J., 67 Messineo A., 67 Meuriot P., 660 Meusel A., 67 Meyer Isaak, 294 Meyer Jonas, 294 Michels R., 67 Mida, 412 Middleton, 333 Mill John Stuart, 599 Milly, conte di, 191 Minto William, 474 Mira Giuseppe, 14, 63 Mirabeau Victor de Riquette, marchese di, 384 Mirepoix, marchesa di, 255 Mischler Peter, 362, 387 Mises (von) L., 67 Mitchell W C., 33, 67 Mitscherlich W., 34, 67 Model, 294 Moede W., 700 Molière, Jean-Baptiste Poquelin, 213 Moller Paul, 824 Montchrestien (de) Antoine, 414, 426, 433, 434 Montaigne, Michel Eyquem, signore di, 229 Montaney (de) M., 191 Montesquieu Charles-Louis de Secondar, barone di, 220, 359, 360, 594 Montmartre Paris, 254 More Thomas, 198, 547 Moreau C, 219 Moreau de Jonnès A., 617 Moritz di Sassonia Maurizio, 191, 293 Mortara G., 652, 653 Moscherosch von Wilstàtt, Hans Wilhelm, 295 Mòser Justus, 442 Mùller A., 67 Mummenhoff E., 147 Mun Thomas, 417, 425, 427, 433, 434, 438-440 Miinsterberg Hugo, 699, 700, 701 Muther Richard, 225 Myers G., 524 N Nagel, 581 Napoleone I, 466, 548, 552, 554 Naumann Friederich, 483 Necker Jacques, 425, 426 Neidhardt, 357 Newton Isaac, 188, 571 Nicholls, 647 Nickeln (von) Isaac, 193 Nicolai-on (Danielson), 631 Nieder Johannes, 350 Niekisch E., 67 Nogaro B., 488 Noppius, 261 Nordau Max, 655 Normand C, 268 Nunez Maria, 303 Nussbaum F., 68 O Oailles, conte di 256 Oddy J., 435 Ogg Fred A., 488 Ogle W., 646, 647 Oise, marchese di, 256 Olivier-Senozan, 256 Oncken A., 594 Orth P., 352 Othmer, 752 Oualid W., 488 P Pacioli Luca, 317 Pagani Angelo, 32, 43 Palmerston, Henry John Temple, visconte di, 554 Panier, 256 Paolo II, 205 Papin Denis, 183, 188, 193, 194, 196 Pariset E., 284 Parsons Talcott, 21, 26, 33, 34, 48, 49, 68, 258, 699, 700 Pascal Blaise, 184 Paterson J W., 648 Pacquigny, duca ci, 256 Pedretti Andermann Karin, 72 Peetz H., 132, 407 Pegolotti Balducci Francesco, 314 Pelligari, 284 Pellman S., 65 Peltzer R A., 261 Pepys Samuel, 210 Pereire, 298 Pereire Jacob Emile, 269 Perez Marco, 299 Peri Giovanni Domenico, 353, 783 Perignon, 192 Perse, 192 Peruzzi L S., 314 Petrus Crescentius, 782 Petty William, 185, 274, 349, 425 Pfister B, 68 Picciotto J., 292 Pietranera G., 68 Pietro I il Grande, zar di Russia, 243, 245 Pinner F., 506, 514, Pintschovius K., 68 Pio V, 266 Piorkowski C, 700 Pirenne Henry, 37, 92 Plank M., 574 Plenge Johann, 483 Plotnik M J., 68 Pohle L., 20 Poinsot, 571 Polanski G., 631 Polifilo, 218 Pollock R, 68 Pompadour Jeanne-Antoinette Poisson, marchese di, 208, 225 Pontano Giovanni, 228, 232 Porter C, 547 Postlethwayt M., 257, 356, 360 Pothmann Wilhelm, 816 Potter Beatrice, v Webb Beatrice Potter Humphrey, 192 Pribram K., 68 Prie, marchese di, 256 Priestly, 571 Prinzing F., 642, 751 Procop L F., 245 Prondre, 256 Q Quesnays Francois, 415, 419, 438, 594 R Radiguer L., 403 Rogin Leo, 26 Ragionieri E., 16, 68 Raich M., 654 Raleigh Walther, 198, 242, 333 Ramazzini, 386 Rambaud J., 411 Ramelli Agostino, 185 Ranke (von) Leopold, 36, 207, 209, 242, 266, 267, 276 Rathenau Emil, 507-510, 512, 530, 578, 788 Rathenau Walther, 445, 508, 763 Raumer Friedrich, 228 Réaumur (ce) A R F., 191, 193, 194 Rech, 703 Reizmann Joseph, 295 Renard George, 488 Reuleaux, 578 Reuner Karl, 487 Reuss R., 339, 452 Ribbe (de), Charles, 214, 220, 344 Ricardo, 88, 412, 415 416, 419, 429, 434, 600 Richardson, 222 Riedler A., 509, 511, 530, 531, 578, 788, 789, 810 Rieser V., 22 Rieur, conte di, 255 Rigaud Hyacinthe, 211 Ripper Paul, 812, 828, 830, 838 Risbeck, 290 Robais (van), 400, 404 Rockefeller John Davison, 513 Rodig Paul 249 Rodolico M., 64 Rogers H H., 513 Rogin L., 68 Roland, 548 Roon, Albrecht Theodor Emil, conte di, 554 Roscher Wilhelm, 12, 87, 223, 317, 419, 439, 440 Roscol Henry, 206 Rosheim (von) Josef, 294 Rossbach, 464 Rossi Pietro, 13 Rothacker E., 68 Rouleaux F., 805 Roussel, 214 Roxby Pere;; M., 647 Royland Kent C B., 477 Ruppin A., 655 Ruprecht, 191 Russel, 252 S Saccard, 269 Sacchi, 226 Sachs Hans, 142 Saint-Simon (de) H., 211 Salin E., 68 Salz, 715 Sapori A., 38, 68, 315 Saravia della Calle, 350 Sassoon, 298 Saulx (de) Gaspard, 466 Saunders Thomas, 263 Sauterius D., 346 Savaletto, 214 Savary Jacques, 264, 303, 353, 357, 783 Savine A., 222 Sayous, 38 Scaccia Sigismondo, 350 Schack H., 69 Schams E., 69 Scheler Max, 54, 422 Schelting (von) A., 69 Scheube H., 290 Schickler fr.lli, 344 Schifi Walter, 865, 866 Schiller Johann Cristoph Friedrich, 452, 859 Schilling A., 805, 808 Schippel Max, 713 Schlesinger Ludwig, 249 Schlick, 251 Schloss David, 837 Schlòzer, 401 Schmid Hans, 628 Schmitt Cari, 54 Schmoller (von) Gustav, 11-13, 23, 25, 35, 51, 146, 244, 322, 388, 395, 457, 487, 851 Schònberg (von) Gustav, 23, 861 Schònlank, 315 Schrader O., 152 Schuchardt T., 831 Schudt J J., 303 Schulze Johann Heinrich, 192 Schulze-Gaevernitz (von) G., 649 Schumacher H., 69 Schumpeter Joseph Alois, 21, 35, 43, 416, 561 Schyrlàus de Rheite, Antonio Maria, 192 Schwarz Berthold, 183, 190 Schweizer Franz August, 243 Schwartze Heinrich Engelbert, 294 Scott Walter, 338 Seckendorf (von) Veit Ludwig, 425, 426 Semblancay, Jacques de Baume, barone di, 212, 213 Sélincourt (de) Hugh, 242 Serra Antonio, 442 Servio Tullio, 462 Seubert R., 804, 805 Seyssel (de) Claude, 466 Sforza Bianca Maria, 217 Sforza Francesco, 332 Shils, 34 Shylock, 282 Siemens Karl, 691 Siemens Werner, 507, 508, 509, 510, 512, 570, 691 Sieveking Heinrich, 284, 363, 366, 424 Sieyès Emmanuel Joseph, 466 Sigismondo, imperatore romano e re di Germania, 139 Simmel, 33 Singer K., 69 Sismondi, Jean Charles Léonard Sismonde de, 600, 605, 640 Sisto IV, 223 Slater G., 547 Sloman, 507 Smelser N J., 42 Smith Adam, 23, 225, 395, 398, 411, 412, 415, 419, 429, 430, 433, 438, 599, 605, 858 Smith G., 367 Snow A S., 700 Socrate, 117 Solages, cavaliere di, 191 Soilheim Fritz, 801, 816 Sombart Anton Ludwig, 11, 51 Sombart Corina, 12, 53, 69 Sombart Nikolaus, 72 Sombart Werner, 9-49 Somerset E (marchese di Worcester), 185, 193 Sommershausen H., 289 Soumille, 192 Sonnenfels, 670 Souchon A., 684 Spencer Herbert, 33 Spengler, 48 Spiethoff A., 24, 54, 64, 60-70 Spinoza Benedictus, 425, 426 Spirito Ugo, 69 Srbik (von) H Ritter, 268 Steffen G F., 386 Steinmetz Sebald Rudolf, 75, 744 Stern William, 700 Stinnes Hugo, 507, 508 Stoltenberg H L., 53, 56 Stolypin Peter Arkachewitch, 653 Straccha Benvenuto, 346, 350 Strie der Iakob, 242 Strousberg, 269 Struve (von) B P., 631 Stupan, 268 Sully Maximilien de Béthune, duca di, 255 Sundbàrg Gustav, 635-637, 639, 641, 660 Suranyi-Unger T., 69 Sùssmilch Johann Peter, 407, 441, 635 Sutton F X., 27, 69 Syrup F., 706, 707 T Tafel, 313 Tànnich, 269 Taylor Frederich Winslow, 779, 784, 795, 798, 800-805, 812, 814, 817, 836, 837 Tempie William, 253, 425 Thaer Albrecht Daniel, 782 Thierriat A., 474 Thierry A., 466, 475 Thiers, barone di, 256 Thomas, 313 Tiepolo Giambattista, 204 Tiez, 513 Tiffany, 733 Tommaso (S.), 108, 127-129, 135, 346 Tomolo, 51 Tònnies Ferdinand, 33, 53, 134, 198, 445, 449, 450 Toqueville (de) Alexandre, 851 Toussaint, 242 Trebra (von), 392 Treuleben Christian, 192 Troeltsch W., 367 Tschajanoff, 864 Tucker, 385 Tugan-Baranowski Michail I., 245 Turcaret, 216 Turgot, 438, 548 U Uhi Jòrn, 863 Unholz Otto, 344 Unwin George I., 242, 257, 263, 359 Ure Andrew, 573, 687-689, 692, 718, 783, 821 V Vandervelde Emil, 625 Vannuccio Biringuccio, 184, 782 Varrentrapp, 370 Vauban Sebastien le Prestre, marchese di, 397, 458 Veblen Thorstein, 32, 488, 505 Velasquez Diego, 742, 757 Venuti, 350 Verantius Faustus, 193 Verax, 656 Verga E., 187 Vierkandt Alfred, 134, 135 Vighi A., 57 Vigne (de la) André, 205 Villemorien, 256, Vischer Frecerich Theodor, 227, 742 Visconti Elisabetta, 217 Visconti Valentina 217 Vleugels W., 69 Volkerling F., 69 Voltaire, Francois Marie Arcnet, 468 Vrillière, duca di 256 W Wachsmuth, 477 Wade J., 451, Wagenaar, 303 Wagner Adolf, 13, 51, 53, 198 Wagner Richard, 142 Walpoie Robert, 478 Walter E , 69 Warlich Else, 763 Watjen Hermann, 291 Watt James, 574 Watteau Jean Antoine, 742 Webb Beatrice, 156, 703 Webb Sidney James, 156, 703 Weber Alfred, 14, 15, 17, 69, 557, 560, 647, 649, 676 Weber Max, 13, 15, 17, 18, 38, 40, 45, 52, 53, 60, 64, 65, 70, 85, 86, 258, 276, 487, 492, 496, 538, 571, 577, 688-691, 693, 853, 854 Weber Paul 193 Weinberger O., 70 Weippert Georg 41, 42, 70 Weiss, 285 Weidon Mary, 254 Welser, 333 Wengierow L., 655 Wertheim, 513 Weyer Hans, 802 Whitworth Joseph, 773 White John, 185 Wiedfeldt O., 262, 676 Wiener, 854 Wiese (von) Leopold, 18, 70 Willcox W F., 636 Wirz-Zùrich W., 763 Wittner Johann Jakob, 339, 452 Wòhler Friedrich, 571 Wòhlert J F L., 261 Woldt Richard, 403, 824, 835 Wolf Julius, 16, 70, 295, 487, 604 Wolf Lue, 292 Wolfd L L., 303 Wolff H., 661 Wolff Otto, 507, 508 Worms Jacob, 293 Woronzow, 631 Wright Thomas, 474 Y Young James, 193 Z Zeising Heinrich, 185 Zetzner J E., 222 Ziegenfuss Werner, 40, 42, 46, 70 Zimmermann W., 70 Zonca Vittorio, 185 Zuckerkandi R., 347, 349 Zyche A., 406 Zwiedeneck-Sùdenhorst (von) Otto, 70, 808 INDICE DELLE TAVOLE Werner Sombart nel 1890 Frontespizio della prima edizione di Der moderne Kapitalismus Lo studio di Sombart a Breslavia Anton Ludwig Sombart, padre di Werner Werner Sombart Disegno di Emil Orlik (1922) Una pagina autografa di Sombart Werner Sombart nel 1928 INDICE DEL VOLUME Introduzione Nota biografica Nota bibliografica Nota al testo Indice dei tre volumi di Der moderne Kapitalismus IL CAPITALISMO MODERNO Prefazione alla seconda edizione INTRODUZIONE I Gli elementi fondamentali della vita economica (cap 1°) II Varietà e condizionamento dell’economia (cap 2°) III Il compito delle scienze economiche (cap 3°) L’ECONOMIA PRECAPITALISTICA IV La mentalità economica precapitalistica (cap 4°) V Il sistema economico dell’artigianato (cap 12°) VI Le condizioni di esistenza dell’artigianato (cap 13°) I FONDAMENTI STORICI DEL CAPITALISMO MODERNO VII Il sistema economico capitalistico (cap 19°) VIII II divenire del capitalismo (cap 20°) LA TECNICA IX Lo spirito della tecnica (cap 29°) IL LUSSO X I bisogni di lusso (cap 48°) LA FORMAZIONE DELL’IMPRENDITORIALITÀ XI La nascita dell’imprenditore capitalista (cap 55°) XII I prìncipi (cap 56° XIII La nobiltà terriera (cap 57°) XIV I borghesi (cap.58°) XV I fondatori (cap.59°) XVI Gli eretici (cap.60°) XVII Gli stranieri (cap.61°) XVIII Gli ebrei (cap.62°) L’EPOCA DEL PRIMO CAPITALISMO XIX La determinazione concettuale dell’epoca del primo capicalismo (cap 1°) XX La determinazione storica dell’epoca del primo capitalismo (cap 2°) XXI L’epoca del primo capitalismo come oggetto d: ricerca (cap.3°) LO SPIRITO ECONOMICO XXII L’impronta romantica nello spirito del primo capitalismo (cap.4°) XXIII L’impronta borghese nello spirito del primo capitalismo (cap.5°) XXIV L’idea del guadagno onesto (cap.6°) XXV Lo stile dell’attività economica (cap.7°) LE CONDIZIONI DI LAVORO XXVI Le condizioni dei lavoratori e i rapporti di lavoro (cap 48°) L’ECONOMIA POLITICA DEL PRIMO CAPITALISMO XXVII Economia sociale ed economia politica (cap.55°) XXVIII Il sistema dell’economia politica mercantilistica (capitolo 56° L’ORGANIZZAZIONE SOCIALE DEL PRIMO CAPITALISMO XXIX Gli inizi della meccanizzazione della società (cap.68°) XXX L’inizio della trasformazione della stratificazione della società (cap.69°) LA VITA ECONOMICA NELL’EPOCA DEL CAPITALISMO MATURO Prefazione al III volume LE FORZE MOTRICI DELLA VITA ECONOMICA XXXI L’importanza dell’imprenditore capitalista (cap.1°) XXXII I nuovi capi (cap.2°) XXXIII L’espansione dell’energia economica (cap.3°) LO STATO XXXIV L’essenza dello stato moderno (cap.4°) XXXV La politica economica interna (cap.5°) XXXVI La politica economica esterna (cap.6°) LA TECNICA XXXVII Il nuovo spirito della tecnica (cap.7°) IL LAVORO (I) — VERSO UNA TIPOLOGIA DELLE TEORIE DEMOGRAFICHE XXXVIII La teoria naturalistica, cap.19°) XXXIX La teoria economica (cap.20°) XL La teoria sociologica (cap.21°) IL LAVORO (II) — IL RECLUTAMENTO DELLA MASSA LAVORATRICE XLI La mano d’opera non libera (cap.22°) XLII La popolazione-aggiunta libera (cap.23°) XLIII La popolazione libera eccedente (cap.24°) IL LAVORO (III) — L’ADATTAMENTO DELLA POPOLAZIONE AI BISOGNI DEL CAPITALISMO XLIV L’adattamento nello spazio (cap.25°) XLV L’adattamento tecnico (cap.26°) XLVI L’adattamento economico (cap.27°) LA RAZIONALIZZAZIONE DEI BISOGNI XLVII I portatori del bisogne (cap.37°) XLVIII Modi e forme del soc disfacimento dei bisogni (capitolo 38°) XLIX Qualità e modalità dei ben: (cap.39°) LA RAZIONALIZZAZIONE INTERNA DELLE AZIENDE L La scientificizzazione cella gestione aziendale (capitolo 52°) LI La spersonalizzazione dell’azienda (cap.53°) LII La condensazione delle aziende (cap.54°) CONCLUSIONE LIII La vita economica del futuro (cap.60°) Indice dei nomi Indice delle tavole ... dell’opera sombartiana Il capitalismo come formazione storica Il primo aspetto rilevante è la concezione del capitalismo come formazione storica unica Sia per Marx che per Sombart il capitalismo. .. capitalismo e il problema della genesi del capitalismo3 4 Neil’affrontare il concetto di spirito del capitalismo di Sombart si la sensazione di avventurarsi in un labirinto inestricabile: non solo... del capitalismo? ?, Firenze, 1933, anche in «Onoranze a Werner Sombart per il cinquantenario della sua iscrizione all’ Ateneo di Pisa», Pisa, 1933 Parole di W Sombart, in «Onoranze a Werner Sombart

Ngày đăng: 15/08/2020, 10:49

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