Annales de géologie et de paléontologie, Gregorio 1886-1890 V31

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Annales de géologie et de paléontologie, Gregorio 1886-1890 V31

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Ihl Mis T)cnM/vA R^>7 HARVARD UNIVERSITY LIBRARY MUSEUM OF COMPARATIVE ZOOLOGY ~tt AOj&vhawJUi 4-, i w- (Mj&Ui u, im 1 r 26 1926 ANNALES DE GEOLO fl ft[\ Kfii' ET DE PALEONTOLOGIE PUBLIÉES SOUS LA DIRECTION DU MARQUIS ANTOINE DE GrREGORIO -^=>ợ&o-^ 31 Livraison (Dộcembre) ằằ*ô ALBERT REBER CARLES CLAUSEN PALEKME TURIN _1906 e-, n o y r, OCT 26 1926 ANNALES DE GÉOLOGIE ET DE PALÉONTOLOGIE PUBLIÉES À PALEKME SOTJS LA DIRECTION DU MARQUIS ANTOINE DE GREGORIO 31 Livraison — Décembre 1906 eaduta in fiapoli nel 1906 CENNI SUL YULCANISMO DELLE ISOLE EÔLIE durante i tempi storici e sui loro antichi nomi DEL MARCH ANTONIO DE GREGORIO ALBERTO REBER PALERMO 1906 Cette livraison contenant certaines observations sur 1906 vienne tombée Naples en pendant le temps historique et sur et sur leurs le vulcanisme anciens noms, a Italien car elle interesse surtout les Italiens Palermo — la Stabilimento Tipografico Virai cendre des été ỵles vésnEolie écrite en STRUTTURA DELLE CENERI DELL'ULTIMA ERUZIONE VESUVIANA Taluni fenomeni di cui siamo abitualmente spettatori e che sembrano cosi semplici ed ovvi da non attirare la nostra attenzione, da cause zione le quali quando si studiano occhio acuto scrutatore, non appaiono più alla ipotesi più verosimile magnetico, La fenomeni comuni corpi, sono bensi causa délie eruzioni laviche e tal altra perô rimangono oscure, onde formazione délia grandine, formazione délia nebbia, la , altri dei ma colore azzurro del cielo, la orientazione dell'ago il non di cui tuttora si fenomeni sopracitati ho già mi fatto una comunicazione un cenno degli limite a dare studi da me la stessa pioni da 7, 8, 9, rito me per la loro grande tenuità Esse taie epiteto composizione mineralogica délie lave, calce silice, esaminati furono raccolti dentro Napoli stessa 10, 11 Aprile Sono non Sono su per giù grigiastri; taluni perô tendenti al bruno, ; ciô un volume Rifacendo valore medio di 1, esatti lo lo stesso che non accade punto; sperimento , il il mare al ma i cam- giorni 6, anche pel coloil giorno peso dei campioni varia entro più pesante l'errore di tal sottoponendo la il metodo classico di Archimede Certamente è più pesante dell'acqua; ma è ma , falso 0, 97 Parrebbe cosi che la metodo dipende dallo spazio occupato cenere a una discreta pressione 12 cioè poco superiore al peso dell'acqua, infatti, potrebbe seguire forse non mezzo I di 64 centimetri cubi) dei vari campioni di cenere, ho trovato valori più leggiero risultô di un peso speciflco di 0, 70, cenere dovesse galleggiare, dall' aria hanno su per dipende in parte dallo stato di frazionamento Riempiendo garbo un cubo avente un lato di centimetri (cioè oscillanti Il , plumbeo La cenere caduta rassomigliava a sabbia estremamente fine piuttosto che a cenere Dissi che certi limiti eseguiti sulle ceneri al lettore solo pel peso speciflco, altri al alla Accademia magnesia, argilla, potassa, soda , taluni nel golfo in , sensibilmente dissimili fra loro alla R corne è noto , peso dei il Intorno è data esauriente spiegazione dell'ultima eruzione del Vesuvio, augurandomi che possa essere di qualche interesse Le ceneri vulcaniche hanno giocoforza arrestarci ci è sospensione délie nubi, l'attrazione, o in altri termini, la délie scienze di Palermo; in questo articolo giù determinati sfuggono alla nostra prima indagine o restano dubbie; cbè se una oculata investiga- possono queste talvolta sceverare, si ma tali, immersa atteso la porosità quanto asseriscono i in questa, , si , ho trovato un va subito giù Si potrebbero avère valori giornali del forte peso speci- flco délia cenere Ho provato ad avvicinarla all'ago magnetico, ma non queste menomamente deviato La cenere perô ANNALES DE GÉOLOGIE ET DE PALÉONTOLOGIE una sotto l'azione di spolverata délia cenere, imprimendo alla carta sugli spigoli del si profili magnete un i sotto un potente magnete, in essa un foglio di carta, trova si quale sia sul avviene che una certa quantità di cenere fenomeni perô non indicano nulla, non presentando alcun un cenno microscopico, dei cui risultati di seguito lo studio 1' nulla dï simmetrico olivina , La tinta di raramente qualcuno tendente grigia- essi è céleste al , al qualcuno trasparente Molta difôcoltà ho incontrato per esaminare l'intima struttura, per- rosso, più di raro ché essendo magnete dei granuli è affatto irregolare, ne présenta ho trovato perô qualche granulo verde corne stra; il lieve tremolio, sottostante Tali che di peculiare Ben più fecondo è staio La forma immergendo forte calamita viene attratta; infatti sua estremità un fiocco di pulviscolo Collocando alla granuli opachi, adoperando non la luce dalla parte di sotto, si il microscopio come di consueto, ben poco si scorge; ricsce a nulla; per discernere cosi qualche dettaglio, si aùmentando deve contentarsi di piccoli ingrandimenti, che non sono affatto sufficienti a fare scoprire l'intima struttura Per poter esami- nar questa, ho studiato un ricorso a altro minima dimensione granuli che sono di i metodo : e quindi che lasciano passare la luce, e ho ho concer.trato per mezzo di un sistema di un vivissimo raggio len'ti di luce di- retta solare sulla superficie superiore del vetro porta-oggetti cioè sulla cenere, affievplendo la luce proiettata dallo specchio sottostante o del tutto intercettandola Con tal mezzo ho potuto adoperare un ingrandimento di mille diametri e ho potuto discernere la microstruttura dei granuli di cenere estremamente minute bollicine somiglianti ad altrettante puntine brillanti , Qua e appariscono délie sono evidentemente prodotte ; dalla dilatazione dei gas e ogni probabilità vuote.La sostanza costituente la cenere è tutt'altro che ma genea, intersecata in tutt'i sensi da corpuscoli nerastri, vermiformi, brevi a guisa di esilissimi baston- cini ricurvi, somiglianti in modo prodigioso a colonie di bacilli Sono dei microliti speciali che a prima vista pare formino un tessuto continuo ma raggruppati irregolarmente nupvo , omo- ma non credo che ; laddove guardati attentamente, appaiono indipendenti Il fatto génère di studio , dall' altro, non è notato nelle ceneri vulcaniche ne tampoco di simil foggia Taie temperatura una importanza massima, perché mostra una al ta manifestazione di energia e di individualizzazione délia materia anche in tal uno di inclusioni microlitiche in rocce di formazioni cristalline sia stato finora concrezione spéciale délia materia e a cosi Continuando 1' mi altre osservazioni tali circostanze speciali è stato possibile di fare Osservando granuli i di cenere più piccoli, in cui le bollicine gassose, di cui sopra parlai, apparivauo più distinte, isolate e di dimensione (per quanto minutissima) relativamente maggiore, non ho più trovato ma descritto, délie bollicine esilissime a contorni definiti, lo strato superficiale del liquido dire un condensamento maggiore esaminando le tessuto microlitico sopra il quali ho constatato due fatti 1° : Che avviluppante la bolla e solidificato acquista uno ispessimento o per meglio del resto délia massa 2° Che in ogni bolla si trova un microlito il quale re- sta rannicchiato aderente alla parte interna délia bolla per circa una meta del circuito Taie osservazione non da puô dipendere da un inganno ottico causato dalla proiezione dell'ombra dello strato avviluppante, o ferenza, perché trova adagiato in un senso o nell'altro, indipendente dalla direzione délia luce il microlito si inter- Esso appare come se fosse conglobato e captato dalla bolla in guisa perfettamente analoga a quella di luni bacilli, pio) per i quali rimangono talora avviluppati da globuli di sostanza eterogenea lo che avviene (per esem- opéra di taluni sieri speciali sui globuli rossi e sui batteri Fatti analoghi nell'azione di taluni liquidi in taluni spermatozoi un Le azioni délie tossine e délie ho io stesso osservato antitossine trovano pure riscontro in tali fatti Infine talune soluzioni colloidali mostrano fenomeni di agglutinazione I fatti da me sopra accennati hanno grande importanza, perché mostrano uno stadio spéciale di attività délia materia ignea Sono importanti altresi, perché mostrano dei riscontri fenomeni disparati, infine non sono pure che manifestazioni dello nell'ossidiana, nei feldspati, nell'augite etc e ta- si soglion categoria ; chiamare « trichiti » Quelli da stesso principio vitale I microliti si perô hanno una forma tutta propria osservati nelle ceneri del Vesuvio , che trovano comunemente non di raro sono quasi trasparenti, talora sono scuri me ma filiformi appartengono a questa DELLE CENERI DELL'ULTIMA ERTTZIONE VESUVIANA STETTTTTTRA Tali fenomeni trovano corne ho detto , , un lontano riscontro non entrano nella biologici e se fatti sfera dei nuovi studi di biochimica, improinettono nuovi importanti risultati, schiudendo nuovi orizzonti allô scibile Tra manifestazioni di attività délia materia le le più studiate sono quelle délia cristallizzazione, rua molto più importanti sono quelle che dipendo.no dalla microstruttura délie particelle microscopiche quando queste si trovino in condizioni tali da potersi liberamente disporre, cioè quando E di libero orientamento e sviluppo qui mi giova richiamare attenzione e 1' lo , specialmente colgano nelle si fasi studio alla microstruttura délie forme dendritiche e aile lente deposizioni chimiche Certo i limiti tra la materia inorganica e organica non linea distinta di demarcazione, Non si vanno sempre più offuscandosi puô tacciare di assurdo chi preveda che ricorderô le lunghe dispute intorno alla organicità dell'Eozon canadense e di Môbius che la ripudia; non so perô astenermi dal ricordare e se tuttora esiste una finira questa per cancellarsi come come talune forme sia prevalsa l'opinione ho trovato d'idroidi che negli strati titonici di Sicilia lianno spiccata somiglianza tali forme arcaiche (De Gregorio Polypiers et éponges des Stramberg schichten de Païenne 1899) Ma non è qui luogo a toccare questioni ne tam- tali poco a trattarle, tanto più che ben poca relazione hanno col nostro argomento me Ritornaudo allô studio délie ceneri voglio accennare a un'altra osservazione da -d'indiscutibile importanza L'origine dei cosi detti crepuscoli rossi, dai più esimi scienziati regioni del cielo Come di quello clell'aria, si in di raro prodotta è noto le polveri estremamente mi pare che del resto è tuttora abbastanza oscura, da polveri di ceneri vulcaniche sospese nelle fini, quand'anche il loro peso specifico sia alte maggiore mantengono per un tempo relativamente abbastanza lungo, sospese nell'atmosfera La si polvere del Sahara è stata da Der Grosse non ritiene fatta e che me Staubfall Nordafrica 1901.) un vaso pieno d'acqua si È lo stesso fenomeno,che in piccole proporzioni una sostanza pulverulenta versi Germania (Hellman raccolta più volte in Palermo ed è arrivata anco in si produce allorchè insolubile, la quale per deporsi al fondu lascia passare un certo tempo Naturalmente quanto più piccola è la dimensione dei granuli e maggiore il loro frazionamento, tanto più a lungo rimangono sospesi, perché evidentemente quanto maggiore è la loro superficie tanto più influisce su di essi guisa accade per le il movimento dell'acqua polveri sollevate nell' atmosfera dai venti o da altre cause Inoltre dagli studi recenti abbiamo appreso che talune sulla estrema polverizzazione di talune sostauze cadmio etc ridotte in polveri ultramicroscopiche (valutate rimangono addirittura sospese nell'acqua assumendo che délie polveri estremamente Continuando a esaminare importante délie altre le fini ceneri vesuviane, Adunque mettendo una mi sono avvisto che rimangono forte ingrandimento, tato / quando è l'oro, l'argento il una vera soluzione, similmente è possibile nell'aria è stato dato di fare un' ultima osservazione un non meno vaso pieno di acqua, agitan- depone naturalmente in fondo Perô osservaudo bene l'acqua, minutissime galleggianti Esaminando taie pulviscolo forma rotondeggiante La (il cui diametro ho valu- parte interna, vuota, risplende vivamente, portaoggetti del microscopio è molto illuminato Ora l'esame di taie struttura spéciale ci è di utile ammaestramento sollevato si mi come ' formato di bollicine estraordinariamente minute di millesimo di millimetro) di il l'aspetto di di esse, di millimetro da Mouton ad) ,qqq Uq e certa quantità di cenere in délie particelle ho visto che da Cotton rimangano permanentemente sospese dovela e lasciandola poi in quiète, la cenere e la resistenza di questa alla loro caduta In simil Infatti ci spiega in certo ad altezze immense cora più piccole di quelle da modo come avviene che talora il e trasportato a distanze considerevolissime me pulviscolo délia cenere possa essere È probabile che délie bollicine an- esaminate rimangano per lungo tempo sospese nelle alte regioni dell'atmo- sfera, finchè sieno alterate dalle azioni degli agenti atmosferici e precipitate sulla terra dalle pioggie e dalle grandini La da molti si asserisce, forza di sollevamento, o per dir meglio, di lanciamento délia cenere pulverizzando a conato d'impulsione lavica, la lava e formando una colonna ma non è affatto dovuta, bensi alla massa dei vapori caldi che di aspirazione che détermina il noto pino si come sprigionano ANNALES DE GEOLOGIE ET DE PALEONTOLOGIE Non rimane a dire che due parole sulla genesi rai esse formate dalla dilatazione interna dei gas contenuti; abbassamento di temperatura? Facilmente su lava da profondità in cui la questi si me délie Scienze « Su Palermo 1893) Hospiegato in mio lavoro propendere per resisteDza debbano avère presentato L'altra causa onde cosi dire latente certe azioni molecolari dei liquidi questo coine la una diinensione estremamente queste le pareti di causa délie eruzioni laviche per vincere , » (Atti del gas dilatazione la ma è un ma température hanno si il stanze è facile imraaginare che che costituisce la abbassi E proprietà di la inutile citare : le massima parte i sia per gas interclusi (di cui il lave stesse tali circo- la lava polverizzata raffreddamento, sia per la diminuita pressione, una minima parte estremamente minute formano délie bollicine microscopiche resta carcerata) e subisce di tali bollicine rapidamente diminuisce, raggiunto, quando il in cui È gas interno ancora una temperatura lontana dal grado questa una délie cause determinanti la grande leggerezza specifica di Dopo quanto ho detto , si capisce di leggieri nelle alte regioni dell'atmosfera rossi come il gas estremamente rare- tali bollicine pulviscolo microscopico di cenere possa ascendere ed essere trasportato ad immense distanze Cosi perô le ceneri sono prodotte nello sprofondamento dei coni vulcanici Io- come io i fenomeni dei crepuscoli ho narrato Un' altra causa non meno valevole non entrerô qui a discutere intorno a un neralmente noto Nelle grandi eruzioni vuotandosi per cosi dire esistente, per il la e di cenere il dei materiali antichi quale imprégna temperatura, prima ancora che gli si le minuscole fenomeno perché ge- liquefacimento délia parte sottostante, accade che la parte soprastante subitamente Lo sminuzzamento vapore acqueo, tal si parte centrale del vulcano del materiale- Allora l'antico cono viene, per cosi dire, soffiato via dando origine a guiti i sicchè condensazione, di che hanno seguito moite délie grandi eruzioni, trovano una plausibile spiegazione Non sempre che peroc- , temperatura la grado di solidificazione del loro straterello esterno è facilmente il questo spaziolo microscopico raffreddandosi ulteriormente resta quasi vuoto essendo fatti una le parti- gas rimangono carcerati i una resistenza molecolare immensa Or siccome liquido avviluppaate acquista lo strato la grandi assorbire esempi gas sprigionatisi veemenza trasportino seco in alto i cenere Taie pulviscolo di lava, mio lavoro rapida contrazione, che è probabilmente una délie cause determinanti la struttura microlitica Perô chè La vapore acqueo pro- raffreddandosi continuano per lunga pezza ad emettere vapore acqueo e acido carbonico Ora da lascia sfuggire in intercluso^ endogena è molto più verosimile che tra queste quella sprigionano quando la temperatura Dissi nel fatto: Accademie Scienze Palermo 1893) che elevate ad altissime talune sostanze si comprende quale forza di piccola, si di vapori che poi col raffreddamento prodotto durante l'eruzione, dotto dalle eruzioni puô avère moite origini, esogena Infatti quando- toccando température altissime deve tenere in istato di assorbimento e per , una considerevole quantità quantità di gas che Acca- (Atti délia R » lo strato superficiale délie bollicine, sprigionano e sfuggono nell'atmosfera Sembra una contraddizione, celle venendo e ciô perché possono essere state originate è invece l'abbassamento di temperatura: le bollicine lava nello interno délia terra Sopra prima ragione la acquista una forza di resistenza estraordinaria Trattandosi di un liquido cosi , vischioso corne la lava e di bollicine di « dipendono dalla diminuita pressione ovvero dallo gas vanno soggetti a fortissima pressione (da ridurli forse allô stato liquido) i descritto nel queste sieno molto minute si ma Evidentemente sono bollicine microscopiche tali dilatano sprigionandosi Perô una piccolissima parte di essi resta carcerata per un t'enomeno ana- logo a quello da demia è tratti a si di immensa proiezione di awiene principalmente per porosità délia roecia e si sprofondi lapilli, di la dilatazione sabbia subitanea del che per l'improvviso elevarsi délia liquefaccia la roecia, la sgretola e polverizza Ciô è constatato dal fatto sprofondamenti dei coni vulcanici (sia nei tempi storici, sia giorni nostri) sono stati sempre se- da copiose pioggie di ceneri Più volte la cenere dell' Etna è arrivata quest'anno dal Vesuvio è arrivata non solo a una comunicazione fatta dal mio illustre in Africa , Roma come amico in Turchia, nel continente italiano Quella è stato constatato, prof Stanislao Meunier ma emessa molto più lontano Infatti da all'Istituto di Francia in Giugno) si STEUTTURA DBLLE CENERI DELI/TTLTIMA ERTJZIONE VESUVIANA du brouillard •detegge essere arriva ta a Parigi (Sur l'origine vesuvienne du mercredi 11 Avril 1906) Certo sioni délie ceneri che délia Martinica , ne questa ultima vesuviana guina Lombock (nel di distanza Lo sec observé Paris dans la matinée e più disastrosi sono stati danni prodotti dalle grandi emis- i da quelle laviche Non ricorderô ne l'eruzione che distrusse Pompei, ne quella récente «ui vulcano (Temboro) causarono l'isola di ben maggiori la morte ma , Sumbava quella di narrata da Lapparent , le ceneri del 12 mila persone délia stessa isola e di 44 mila persone nel- di situata a 120 chilometri di distanza ! E più ancora l'eruzione del 1835 del vulcano Cose- Nicaragua) che Fouqué calcola avère emesso cosi grande quantità di cenere che a 40 chilometri lo spessore dello strato di questa era circa metri spettacolo di fenomeni cosi grandiosi non puô non arrecare meraviglia e irapressione anche geo- logi, avvezzi ad assistere indagarne e sceverarne le aile scène stupefacienti délia formazione délia terra, ed è di potente incitamento a cause e le leggi Perô non minore è l'ammirazione, non meno attraente di chi, gli strumenti che la scienza fornisce, ne scruta 1' intima compage e lo studio quale misterioso palombaro discenda nei profondi oscuri gorghi dộlia primitiva natura dộlia materia .ằ ằô •é* Dopo avère esposto le osservazioni originali luogo dare un cenno sommario « Arena calcolano che la da me eseguite dei lavori eseguiti da altri sulla cenere lanciata dal Vesuvio che ad una distanza di circa 14 chilometri ne sia si sia sulla cenere del Vesuvio, medesima eruzione I signori non è fuor di Commanducci elevata da 3000 a 4000 metri sull'atmosfera e cadata dal al 13 Aprile circa 17 métro quadrato Essi trovarono come peso speciflco un valore di 2,65 chilogrammi per ogni Vi riscontrarono (Analisi Chimica délia cenere caduta in Aprile 1906) molti metalli, (ferro, calcio, alluminio, potassio, magnesio, sodio, rame, manganèse, bario etc.) e parecchi metalloidi, tra cui il silicio, il cloro, il solfo, l'arsenico, l'azoto I si- gnori Bassani e Galdieri (Accademia délie Scienze di Napoli) han dato délie interessanti descrizioni Osservazioni importanti fatto pure il De Lorenzo (Geolog pubblicato importanti articoli sullo stesso Genève, il Society of London) argomento; il primo I signori Lacroix e Brun hanno negli Atti délia Société secondo nei rendiconti dell'Istituto di Francia e nella Revue Scientifique sappia, fatto come me degli studi microscopici de Chimie de Perô nessuno, ch' io APPUNTI SUL VULCANISMO DELLE EPOCÏÏE STOR1CÏÏE DELLE ISOLE EOLIE E SUI LORO ANTICHL NOMI Il violento terremoto di Ustica, che segui quello disastroso délie Calabrie e preeesse la formidabile eru- zione del Vesuvio dello scorso Aprile, m'indusse ad eseguire talune ricerche storiche, di cui in questa brève- nota credo utile dare riassunto il Strabone parlando délie isole eolie dette anche Lipare , , dice che sono sette Lipari che è la maggiore : e che fu chiamata Melaguni, ricca per le minière di allume, nella quale sono acque calde ed esalazione di fuoco L'isola di Vulcano (detta anche Iera o Iera di Vulcano cioè sacra a Vulcano) è sassosa, déserta, ha' tre aperture, dalla maggiore délie quali sortono flamme Di Strongyle (che di poi fu detta Strongoli e in ultimo Stromboli) dice, e piètre infuocate l'impeto délie flamme è minore che in Vulcano, sebbene (cioè l'attuale Salina) lo Taie isola è detta anche Termissa,: che è isola piena di fuoco, La splendore sia maggiore Quindi accenna ad Ericussa (dalla pianta di erica) la Mirandis) Strabone cita infine role ôsituata in alto mare Eoonima che e dall'ordine cui la alludere ad Ustica Perô avendo egli detto che naviga da Lipari verso di chi isola di Panaria Infatti Sicilia , si egli dice déserta e in alto menziona cioè dopo chiama Evonima è a supporre tal di ciô anche parla Ari- mare Ora dalle sue pa- l'isola di Filicuri, (cioè sinistra) che egli perô- quale isola è l'attuale Alicuri^ e Fenicussa (dalle palme che ne abbondano dette Phoenices) che è l'attuale Filicuri; stotile (in ma quarta isola è Didima pare egli intenda per essere a nome intenda riferirsi man sinistra alla piccola molti geografi tra cui Iustus Perthes (Atlas antiquus) sono di taie opinione Strabone narra che Posidonio riferisceche durante la sua vita fu visto tra Evonimo e Iera elevarsi estraordinariamente per un certo tempo e poi ricadere in giù I pescatori che poi si avvicinarono , il mare videro molto pesce morto galleggiante trasportato dalla corrente e dovettero ritrarsi pel gran puzzo e pel calore e taluni che si avvicinarono troppo vi perdettero la vita Egli narra che del fango sorgeva dal mare e in molti luoghi uscivano flamme Ciô fu comunicato al senato romano da Tito Klaminio governatore di bone aggiunge che moite volte furon viste flamme erompere di mezzo al mare attorno Diodoro Siculo col nome di Evonimo allude evidentemente a Panaria e ciô si per il modo corne lo cita Egli vedono « fuochi e vi « spaventoso corne nell'Etna si Bunone perô il nome di i crateri ; dice che tutte le sette isole eolie « si per le Sicilia Stra- aile isole eolie distanze assegnate, sono soggette a grandi eruzioni di da Strongyle e da Iera sono lanciate piètre infocate e arena fremito » nel suo dottissimo Haro (Philippi Cluveri Sicilia antiqua contracta 1659 pag 239) Evonimo all'attuale isoletta « Lisca Bianca » e ascrive il nome di Hicesia ail' si attuale riferisce Panaria^ APPTJNTI SUL VTJLCANISMO DELLE EPOCHE STOBICHE DELLE ISOLE EOLIE E SUI LORO ANTICHI NOMI Plinio enumerando (Libro Capo le isole délia Sicilia dice traque Paropinos Ustica » cioè Osteode settantacinque mila passi Ustica Con ciô dire seixbra che egli indichi due isole, una In quanto ad Evonimo evidentemente nome Delcampil (1547 pag 58 da quanto dice egli applica tal una edit Plinio in di Osteodes, aggiunge che Plinio » con- popoli Paropini i Osteode e una quelle di Ustica Questa secondo osserva nota) corrisponde ad Hiccesia citata da Tolomeo Come'si Liparee isole Solunto di Panaria ail' isola Plinio, le isole eolie erano dette dai Greci « Hephestiades e di Vulcano ed eran pure dette p a da Solunto, e dirimpetto nome col m « et 75 8) Romani dai l'isola rileva Vulcani isole cioè » più grande fu detta Lipari dai re Liparo che successe ad Eolo e che l'isola Iera (cioè Vulcano) era prima detta Therasia Nella carta antica di Sicilia del célèbre Cluverio trovo segnato un castello col ove è l'attuale Collesano Ove erano jIaQ(07tos (Paropus lat.) — Fazzello nome di Paropus presso a poco popoli detti da Plinio Paropini? Polibio parla di una fortezza a i (Dec Lib 1, cap X) dice Ad « : occidentem collis ineuhat; opiduli cadaver visitur; e cujns reliquiis Calisanum conditum, oppidarii praedicant» Polibio che essendo nata contesa tra quattromila dei soci romani tra Termini mente, fu ucciso Amilcare Paropini erano detti del forte e probabilmente gli abitanti e nome ubi diruti (lib I) narra Paropo e accampandosi separata- anche quelli che abitavano nelle vicinanze In pochi libri latini si trovano notate anche le isole eolie col nome antichi, Aristotile, Mêla, Dionisio, Marziano, Apollonio, Stefano, Marziano, etc nome Il Eolie si trova fino Omero (Odyss dai tetnpi di X) lib Quasi di Vulcantae ne citano %laxi\v Aïoliav tutti gli autori sette alludeva Egli ail' isola di Lipari circumnavigabile Fazello narra che mata la « al tempo suo materia che ardeva e molti anni ancora inaanzi finirono Aggiunge che » nel Febbraro 1444 1' i fuochi in Lipari essendo consu- isola di Vulcano ebbe una potentissima eruzione e che tutta la Sicilia sofferse un forte terremoto e che tempi suoi la piccola isoletta presso Vul- cano chiamata Vulcanello gittava ancora fuoeo ed era divisa da esso per un brève tratto di mare autore crede che l'isola chiamata dagli antichi Amico dice che nello Itinerario insulare ritrovato, ne posso controllare Il nome l' Evonimo corrisponda ad Ustica isola di Ustica è detta di Ustica è per la Egina citato Il ciô perô erroneamente Vito non ho altrove o Egella cosa che prima volta menzionato da Plinio Fuchs parlando di Ustica nel suo bel libro sui vulcani, menziona tre crateri 4) parla délie isole eolie Diodoro Siculo nel Cap (Libro parla di Eolo e di Lipari e a un dato punto dice « Lipari alla parte di Occidente in alto « che c di i mare sta : ô Ma il nome di OarsaSig cita/re si il nome di Osteodes Nel cap basti intorno a Lipari e aile altre isole eolie un'isoletta déserta che Cartaginesi vi fecero morire 4000 soldati che ossa donde senza chiamano Osteode erano ammutinati; per cui tutta Ora dall'avere Diodoro Siculo detto che Osteode è Dopo o ossaria pel fatto l'isola fu in alto cosparsa mare a po- nente di Lipara e intuitivamente dall'aver detto che è al di délie isole eolie (tra cui egli ascrive Fenicussa ed Ericussa) evidentemente parmi alluda all'isola di Ustica ovvero ad un'isoletta ancor più piccola e vicina ad Ustica, che sprofondata si sia Nella carta di Sicilia del célèbre Cluverio incisa da John Bunone sono ben notate due isole una non molto distante dall'altra nel sito ove è l'attuale Ustica Quella verso levante è più grande, ed è notata col nome di Ustica essa ed il e grandezza (cum Opido cioè titolo di Osteodes Devo osservare che un Evonimo si è disegnata colla figura di Evonime d'Italia (pag 274) si » Nell'importantissimo libro di questo due venti chilometri isole e di diversa importante lavoro nome da forma (Amsterdam una montagna fiammeggiante come l'Etna, ne vede disegnata un'altra quasi délia stessa grandezza col trova disegnata un'altra isola col ne abbia idea esatta perché nella carta « di opinione esser nella edizione che io possiedo di cosi Strongyle Presso a questa isola se di Hicesia Presso verso ponente è distante circa Pare quindi che l'autore fosse Ioann Wolters 1597) l'isola di Vulcano non forte); quella nome di Herculis insula Cluverio pare non nome di Ustica trova disegnata una isola col Giovanni Bunone (1649 Philippi Cluverii Sicilia antiqua auctoris ANNALES DE GÉOLOGIE ET DE PALÉONTOLOGIE 10 methodo verbis et tabulis geogr retentis contracta Guelferbyti) è riprodotta la carta di Sicilia e Osteodes Nel libro di De Borch Lettres sur la Sicile (T di Cluverio perô vi sono soppresse le figure délie due Turin 1782) trovo riprodotta Osteodes isole ma gruppo l'isola di — Smith Ercole Nel dotto libro «Sicilia in prospettiva Massa, è citata l'opinione di Bocharto « nell' asserire il (1709 » che quella dell'isola che Usticae cubantis laevia « versi tali le il il nome i da un anonimo che credo nome? : evidentemente detto, dam di Boccartho, lo stesso citato «uro» come spiegare l' dal cui participio l'isola di il libro il gran parte » facilmente ustus nome délia montagna tissimo » délia Sabi- Osteodes avère più piccole.dimensioni cotric 18) cita l'isola di Ustica Geograph Cluveri alla « Introductio buco di perdizione » Evidentemente tiva deve essere lo stesso In un'altra nota a pag 306 è citato pure il uno Amster- » I) « dot- Scylla viene dal punico Scoli che significa rovina Charybdis dériva dal dice che la parola « e quale non è in mia possessione; credo perô debba essere da Reiskius nelle annotazioni punico Chorobdam che significa vare • in un nome greco Osteodes isola avesse l'identita col dovea probabilità non marée 1797 pag 302 Reskius parlando di Scilla e Cariddi riferisce che Bochartus (in Chanaan Lib uomo XVII commentatori sono concordi i per rendere più probabile la narrazione di Diodoro Siculo Anche Mêla (Lab nome dell'ode di Orazio Infatti l'isola di Ustica è poco eretta nel o fenicio di Ustica Perô in tal caso Citai di soprail Padre il fu forse per analogia di forma tra la montagna suddetta e Potrebbe anche darsi che ? na? D'altro canto, comehosopra Tutti sia da una parola punica che mi risovviene » ag- isole Dal Lago e Graziadei p 103) di Ustica derivi personuere saxa luoghi furon detti cosi dal verbo di Ustica sette che Osteadese Usticasiano opina Sicilia trad scritto nome aile note poeta alluda ad una collina del monie Lucrctile délia Sabina presso un il fu imposto tal Ovvero entrambi derivare romano pag 544, quale crede che podere di sua proprieta Or nasce una questione potè islands 1824) its cosa bassa e pianeggiante Io non ho nulla a ridire Perô (libro I) in cui è scritto déclive and (Sicily anche Ad Holm (Storia délia la stessa cosa e di taie opinione è significa délie eolie ne Ustica ne Osteodes propriamente dette Egli dice che sono nove appunto percliè solo le isole eolie giunge Hicesia e Evidentemente Reiskius che e (Ustica) fece le annotazioni al citato libro di Cluverio (pag rỵOB) non ascrive al Ustica la carta di Sicilia il nome il nome Aetna dalla parola punica Attunoo che significa fornace che Samuele Bochart pubblicô una Geografia sacra (Cadomi 1640, libro citato nella Sicilia in prospet- di Bochartus Fatte ulteriori Francoforte 1674) il quale fa deri- ricerche mi risulta importantissima per gli antichi studi fenici riguardanti la Sicilia Dal detto libro la parte per noi più intéressante è libro il (Pars posterior, Chanaan) Certamente molti geografi come Menke e tant! altri riferiscono il nome di Osteodes come sinonimo di Ustica Perô essendovi, qualche contraddizione ho creduto cosa non disutile riinontare aile fonti e cosi sono venuto alla conclusione che non è impossibile che Osteodes Secondo Plinio (Libro Therasia Egli cosi dice: post annos tratti CXXX cap 87), « sia st.ita una piccola Inter Cycladas Olympiadis CXXXV anno quarto Thera Hiera eademque Automate» Taluni, tra cui Holm, opinano Vulcanello che era una piccola isola Vulcanica la quale poi verso l'isola di isola che si sia spr.pf0nd.4ta Vulcano surse subitamcnte dal mare 130 anni dopo che sorsero Tbera il et Therasia; che 1700 si iuter easdem invece di Vulcano si ỗongiunse e unificô Vulcano Eusebio dice che l'isola di Hiera (ossia Vulcano) sorse dall'acqua al tempo dei consoli Postumio, Albinio e Fabio Labrone, lo che confermano Orazio e Eutropio Devesi perô por mente che prima in Grecia esisteva pure un' isola Hiera la quale sorse dal mare P anno 197 di Cristo e potrebbe nascere confusione Non molto Taie piccola isola surse presso Them isola vulcanica greca distante sorse poi nel 46 dopo Cristo l'isola Thia e recentemente nel 1707 una terza isoletta Attualmente Vulcano è una semplice solfatara, perché la sua attività ignivoma è debolissima e a dei vapori trasportanti materie sublimate tra cui principalmente solfo e solfuro di arsenico serva Fuchs non è impossibile che si riattivi Le sue ultime si limita Ma come os- eruzioni notate da quest'ultimo autore furono APPTTNTI STIL VULCANISMO DELLE -nel EPOCHE STOEICHE DELLE ISOLE EOLIE E Presso 1444, 1693, 1739, 1771, 1786, 1873 luzzo, Darolo detto le grandi LOBO ANTICHI NOMI 11 STJI ve ne hanno altre isole eolie anche Dattilo, Lisca nera, Lisca bianca, Strombolicchio) che, corne Bunone tanti piccoli vulcani estinti Secondo (Sic piccole (Basialtret- Ant Cluv p 241) tra Evouimo e Strongyle trovasi la Herculis insu!a detta dai Greci 'HỗaKUcoTrig cioè l'Isola di Ercole Basiluzzo Perô nell'atlante di Perthes è dato nome il più è noto, sono di Isola Quindi essa corrisponderebbe ail' attuale di Ercole all'attuale isola Asinara presso la Sardegna Ne tampoco Buno pag il è qui a citare l'isola Tl

Ngày đăng: 23/11/2018, 23:41

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